23
ago
Capi scout Catania 6 di ritorno da Madrid,
L’esperienza della veglia all’aeroporto Cuatro Vientos per qualcuno si è rivelata alquanto traumatica. Un gruppo di scout di Catania mi racconta come, nonostante fossero arrivati nel primissimo pomeriggio e avessero i pass per un regolare accesso nell’area destinata ai pellegrini, non sia stato consentito loro di entrare. «Pazienza –dice Piero, capo scout del Catania 6- abbiamo cercato di reagire positivamente alla situazione, ma poi siamo stati quasi ingabbiati tra reti varie sistemate dalla polizia, impossibilitati a muoverci in qualsiasi modo e, pur avendo i regolari buoni per i pasti, non ci è stato consentito accedere all’area di distribuzione. Alcuni volontari hanno cercato di aiutare i giovani pellegrini facendo un buco nella recinzione e cercando di far transitare il cibo a cui avevano diritto, ma sono stati bloccati duramente quasi stessero facendo un traffico illegale». Il racconto continua con dovizia di particolari e, da quanto emerge, sembra che l’atteggiamento della Polizia sia stato eccessivamente duro. Nessuno mette in dubbio le esigenze di sicurezza ma c’è modo e modo, soprattutto quando ci si trova di fronte a persone pacifiche che cercano di contribuire spontaneamente alla buona riuscita di un grosso evento come la Gmg e con le quali non è necessario usare la forza per reprimere le richieste legittime. Dai racconti che continuo a raccogliere sulla notte di veglia mi sono fatto l’idea che ci troviamo di fonte all’incubatrice di una straordinaria “self care society”, ovvero una società in grado di auto curarsi, di tappare le falle e i disagi senza attendere interventi dall’alto. A Cuatro Vientos la situazione è risultata gestibile grazie all’intervento dei singoli che si sono presi cura dei loro vicini, da chi era medico e ha soccorso subito i malori dovuti al caldo a chi ha condiviso le sue risorse a chi ha invitato alla calma e a non reagire. L’intera Gmg è diventata il laboratorio di una società che è in grado di prendersi cura del bene comune partendo dal basso.
Il momento di adorazione durante la veglia all'areoporto Cuatro Vientos, Gmg 2011.
Sul fatto, poi, che l’ondata di giovani pellegrini abbia rivitalizzato la Madrid desolata di ferragosto, non c’è dubbio. Tra allegria e maleducazione, però, c’è differenza. Cantare e urlare a squarciagola nelle stazioni della metropolitana, in treno, nelle piazze non è rispettoso di chi vive la quotidianità e il lavoro. «Abbiamo riscoperto l’uso della bandiera italiana» mi confida Carlo di Milano sventolando orgoglioso la sua.
Bene, direi, ma con la speranza che si educhi ad un sano e costante senso di appartenenza ad una nazione straordinaria, pur con tutti i suoi limiti, che vada un po’ oltre i mondiali di calcio e le Gmg.
I cori da stadio sparati a pieni polmoni con le mani che puntano verso il cielo, l’inno di Mameli urlato da un lato all’altro delle grandi vide madrilene contrastano con lo stile rispettoso di un evento che ha avuto i suoi momenti più significativi nei silenzi, più che nei suoni potenti.
Benedetto XVI ha dato un grande esempio con il suo stare immobile di fronte alla violenta pioggia della veglia, con il suo stare in silenzio di fronte all’Eucaristia e al cammino della croce. Questo i giovani lo hanno colto subito e magari hanno intuito che, tra i tanti registri possibili in una Gmg, anche la fragilità, il silenzio e il rispetto diventano una via maestra di crescita umana e cristiana.
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23 agosto 2011 - Commenti
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18
ago
A giudicare dai volti e dai commenti sussurrati in metropolitana i madrileni sono un po' scocciati da questa marea festante che ha invaso i loro spazi quotidiani. Erano stati avvertiti dei possibili disagi, ma altra cosa è vedere con i propri occhi e constatare i rallentamenti dovuti alla presenza dei pellegrini. Ma c'è anche chi guarda meravigliato e divertito: i dipendenti della metro, ad esempio, che si rivelano sempre disponibili e gentili con tutti nel guidare, fornire indicazioni e prestare la massima attenzione a ragazzi disabili e persone con mobilità ridotta.
Anche molti adulti e seniores che vanno a farsi una passeggiata in centro per potersi immergere nel fiume fluido di giovani che attraversa tutta la città al ritmo di solgan e inni nazionali. Un po' meno i giovani spagnoli che guardano i loro coetanei con un po' di sospetto, ancora incapaci di decifrare l'iniezione di allegria e di gioia che arriva dal raduno mondiale. Il primo giorno di catechesi ha già orientato il timone, molti ragazzi hanno colto stimoli forti e i confessionali sono sempre pieni. Una ragazza della diocesi di Roma è rimasta molto colpita dalla catchesi di Mons. Bruno Forte, arcivescovo di Chieti Vasto, ha colto che risposte vere presumono domande vere, nella ricerca di Dio.
Il corteo di protesta a Madrid contro la Gmg.
Nel pomeriggio gli Italiani si incontrano nella chiesa di San Juan de la Cruz per un breve momento di preghiera davanti all'Eucaristia e per la consegna di una riproduzione del crocifisso di san Damiano e della Madonna di Loreto.
"La preghiera aiuta a far emergere pensieri e sensazioni profonde -spiega Laura, una ragazza marchigiana che ha partecipato all'incontro- e questa Gmg mi sta insegnando a pregare in maniera diversa. Sto riscoprendo l'ascolto ma anche gli altri registri possibili che il cammino di preparazione e questi primi giorni mi hanno insegnato".
Verso sera un corteo di protesta partito da piazza Tirso da Molina giunge a Puerta del Sol con striscione e cartelli estremamente critici sui costi della visita del Papa.
Ma c'è anche del velenoso nel loro modo di porsi, affermano che il Vaticano è la "Guantanamo del cervello".
La tensione sale, la possibilità di innescare uno scontro violento si materializza per qualche istante, quando qualcuno dei giovani pellegrini non riesce a trattenersi dal reagire alle provocazioni, molte delle quali di sapore anticlericale. Ma si tratta solo di qualche episodio isolato. La folla dei manifestanti si disperde e i cori di protesta lasciano spazio alle note vigorose di un gruppo gospel che intrattiene i giovani davanti a Palazzo Reale.
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18 agosto 2011 - Commenti
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16
ago
Giovani in attesa della messa di apertura della Gmg.
Madrid, 16 agosto
La
messa di apertura della Gmg ha restituito un primo segnale sulla temperatura dell’incontro mondiale, non solo per i
35 gradi Celsius visualizzati dai display delle banche, ma soprattutto per il desiderio gioioso di incontro che ha animato il prima il durante e il dopo della solenne liturgia.
Già dall’ora di pranzo
centinaia di giovani avevano iniziato a popolare la calle de Alcalà e le aiuole che fronteggiano il museo del Prado dando vita ad un frequante scambio di saluti, grida, bandiere e cappelli.
Grande attenzione anche per i più deboli fiaccati dal caldo umido. Più di qualche gruppo di Italiani è rimasto senza pranzo “Eravamo appena usciti dalla lunga fila di attesa del pranzo del pellegrino - spiega Roberto di Padova -perchè ci avevano detto di aver esaurito le scorte quando abbiamo visto arrivare il rifornimento con i panini.
Oggi si digiuna ma siamo contenti lo stesso, quello che conta veramente alla Gmg è altro.”
A qualche chilometro, nei pressi della Cattedrale, un gruppo di giovani tedeschi dà vita ad un flashmob compartecipato da un migliaio di persone che imparano rapidamente la danza guidati da un rapper.
Plaza de Cibeles è il luogo dei festeggiamenti madrileni e le autorità locali stanno cercando di dirottare i caroselli di auto e bandiere previsti al termine della “Coppa del re” che si disputerà il mercoledì 17 agosto tra Barcellona e Real Madrid, qualora i padroni di casa abbiano la meglio.
Giovani egiziani del Cairo con padre Marco.
Un gruppo di giovani egiziani si ferma a raccontarci il lungo cammino di preparazione che li ha portati alla Gmg.
Padre Marco spiega che i ragazzi del Cairo si sono recati prima in Italia per un cammino di preparazione con altri giovani legati alla famiglia salesiana e poi sono partiti insieme per Madrid. “E’ stato fondamentale il confronto con la fede di altri giovani come loro, rafforza e aiuta a sentirsi accompagnati. Tutto il nostro gruppo, Italiani compresi, è composto da 500 persone, ci guida il carisma di don Bosco". "La primavera araba?" –dice padre Marco, rispondendo ad una domanda sugli eventi del gennaio scorso- "è un processo lungo che sta continuando lontano dai riflettori e che dovrebbe portare ad una rinnovata coscienza, anche personale, del rispetto altrui. L’importante è che non si trasformi in una guerra di religione".
A Madrid anche un gruppo di 17 cristiani di lingua ebraica di Israele che fanno riferimento al patriarcato latino. Abbiamo colto al volo qualche battuta di un giovane accompagnatore che parla Italiano.
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16 agosto 2011 - Commenti
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12
ago
Madrid, 12 agosto
Un gruppo di ragazzi davanti al Palazzo reale di Madrid.
Un gruppo di volontari e di giovani provenienti da varie parti del mondo dà vita ad una lunga teorie di danze mimate, note in gergo con il nome di "bans", di fronte al Palazzo reale di Madrid. Le lingue si scambiano, si confondono, le proposte si susseguono senza dare la possibilità di prendere fiato. L'occhio vigile della polizia madrilena (sullo sfondo si intravedono le vetture con le insegne) guarda con attenzione l'improvviso assembramento, senza capire bene cosa stia succedendo. Dopo una buona mezz'ora di studio dell'evento, a fine turno, decidono di andarsene, non c'è pericolo, ma probabilmente si interrogano sul senso di quella festa così pacifica.
Una coppietta seduta sui gradini davanti a Palazzo reale scuote la testa, non riesce ad immaginare il senso di quelle danze che sembrano così ridicole. Madrid non ha ancora assaporato lo spirito della Gmg, per molti è solo una sigla appesa alle vie principali e stampata su adesivi e pubblicazioni. In molti angoli della città sono appesi o sparsi volantini di protesta contro il Papa e la Chiesa ma passano inosservati nell'indifferenza vacanziera.
L'evento sembra lontano e destinato a qualche altra città europea. Gli Italiani in vacanza qui parlano di una Madrid accogliente e maestra in cucina, città afosa ma senza zanzare dove la birra costa poco e il divertimento non manca. Tra qualche giorno l'atmosfera cambierà, tutti verranno travolti da un'onda gioiosa e vitale. E' stata l'esperienza di tutte le città che hanno accolto le giornate mondiali. Madrid non ne sarà esente.
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12 agosto 2011 - Commenti
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12
ago
Al centro con il cappellino rosso e giallo Roc, dal Libano.
Madrid, 12 agosto
Roc è uno dei trecento giovani libanesi approdati a
Madrid per la
Gmg. Sventola orgoglioso la sua bandiera nazionale che dalla
cattedrale dell'Almudena porta alla parrocchia madrilena che lo ospita insieme ai conterranei.
"La metterò in un posto ben visibile anche durante la veglia e la messa con il Papa -ci racconta- così la potranno vedere gli altri giovani rimasti in Patria. Per noi la Gmg è molto costosa, così gran parte dei giovani che si trova in Libano si incontrerà a Beirut con gli stessi orari nostri per partecipare grazie ad un maxischermo all'evento. Sentiamo di rappresentarli tutti e il nostro cuore un po' è a Madrid e un po' con loro a casa"
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12 agosto 2011 - Commenti
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11
ago
Barcellona, 11 agosto
Un gruppo di ragazze paraguaiane in visita al
parco Guell di Barcellona, una delle opere più note del grande
architetto Gaudì, ha scelto di fare un percorso di fede lungo un mese. Hanno iniziato con il
cammino di Santiago, poi una breve pausa,
Giornata mondiale dei giovani e, infine, visita a
Roma e veglia di preghiera nel cuore del Cristianesimo.
"E' una grande emozione -spiega una responsabile- vedere con i nostri occhi i luoghi che abbiamo sentito raccontare da genitori e catechisti."
L'arcidiocesi di Barcellona ha messo a disposizione dei giovani partecipanti alla Gmg in transito per la citta' un ingresso dedicato alla basilica della "Sagrada Familia" a tariffa agevolata. Sarebbe impensabile ipotizzare la loro presenza nelle gia' lunghe file che circondano l'imponente opera dell'architetto catalano.
Giovani da Singapore per partecipare alla Gmg.
Gran parte dei 200 giovani di Singapore si trova in questo momento proprio a Barcellona. Si conoscono tutti fra loro grazie al cammino di preparazione alla Gmg durato un anno.
Hanno organizzato una veglia di preghiera nella cripta della "Sagrada familia" a cui si e' unito un gruppo di giovani slovacchi che hanno condiviso un momento di preghiera in inglese e canti della comunita' internazionale di Taize'.
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11 agosto 2011 - Commenti
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