19
apr

Se il gioco invade anche la Rete

Vincere oltre nove milioni di euro è un fatto talmente incredibile che non può essere vero. E così infatti ha risposto la Snai ai due vincitori di Fermo che si sono visti stampato tra le mani un tagliandino che proponeva la somma astronomica. L'anomalia di vincite ha caratterizzato i giorni precedenti al 17 aprile con una serie di cifre sballate che hanno messo in allarme i gestori delle prodigiose macchinette. La Snai sta facendo indagini per capire cosa sia successo anche perchè il tetto massimo di vincita sono 500 mila Euro. Chiaramente dietro il limite c'è un' esigenza di cassa ma è pur vero che una somma così ingente pone non pochi quesiti etici e di opportunità.

 

I casinò online stanno sbarcando in maniera massiccia anche sui dispositivi mobili, smartphone e tablet. Non è una di quelle notizie che si accolgono con gioia visto che farne le spese sono spesso giovani e famiglie che con pochi click vedono assottigliarsi drasticamente il conto in banca. Qualcuno cade addirittura in forme patologiche di dipendenza, definite “ludopatie”, che spingono gli utenti della Rete a giocare compulsivamente alla ricerca costante delle emozioni scatenate dalla sfida del gioco e dalla scommessa. In famiglia risulta difficile accorgersene, perché non si tratta di un’attività palese, visibile, legata ad un luogo fisico. Il gioco d’azzardo avviene tramite casinò che stanno tutti in una tasca, mediante l’inserimento dei numeri della propria carta di credito, così da far percepire ancora meno che si tratta di un’attività mangiasoldi e farla assomigliare il più possibile ad un innocuo giochino per cellulari.


Si tratta di una grave schiavitù, come sottolinea il catechismo della Chiesa cattolica, che diventa peccato quando sottrae denaro al sostentamento delle persone. Verrebbe da dire che è sempre un peccato impegnare il proprio denaro nel gioco d’azzardo, soprattutto in questo tempo di crisi. Va notato che lo Stato Italiano che ha legalizzato e regolamentato il gioco d’azzardo ne ricava anche parecchi utili. Forse in questo passaggio non è chiara una funzione alla formazione etica dei cittadini e si potrebbe chiedere di più, in ambito educativo, ad uno stato che rimpingua le proprie casse anche con le scommesse perse dai cittadini. Probabilmente, però, questo andrebbe a toccare interessi troppo grossi. Il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, in occasione del convegno su “Gioco d’azzardo e usura, svoltosi a Genova nel febbraio scorso ha affermato che il gioco d'azzardo è “una piovra che allunga i suoi mortali tentacoli promettendo molto e sradicando moltissimo, non di rado tutto”. Bagnasco ha messo in evidenza che in Italia sarebbero ben ottocentomila i cittadini colpiti da patologie legate al gioco e che complessivamente il mondo del gambling ha bruciato, lo scorso anno quasi il doppio del denaro che il governo monti aveva indicato come manovra salva Italia. Questo non è un vero e proprio peccato sociale? Non possiamo restare indifferenti a questo problema che tocca, purtroppo, tante famiglie già in difficoltà economiche serie. Forse, come cristiani, potremmo e dovremmo fare di più perché questa falsa ricerca di felicità non diventi un ulteriore elemento di crisi. Che dite?

Pubblicato il 19 aprile 2012 - Commenti (2)
05
apr

Fede: anche qui c'è la sorpresa!

Le chiamano “Easter eggs”, uova di Pasqua. Sono sorprese celate dai programmatori dentro i software da loro realizzati o all’interno dei videogiochi. A volte rappresentano la firma dell’autore ma nella maggior parte dei casi si tratta di piccole sorprese piacevoli inserite a scopo ludico, con l’unico scopo di stupire l’utente. Potete provarne alcune suggerite qui




La curiosità e l’effetto sorpresa costituiscono grandi forze propulsive sia nei processi di apprendimento che in quelli motivazionali. A guardare bene si tratta di meccanismi che stanno sullo sfondo delle parabole evangeliche e innervano una sorta di “didattica per indizi” che Gesù stesso propone ai suoi discepoli: «Maestro dove abiti?» «Venite e vedrete! ». Alla domanda «E chi è mio prossimo?» Gesù risponde raccontando una storia e lasciando al suo interlocutore le conclusioni.
Gli scrittori di libri gialli sanno bene che curiosità e indizi sono la travatura portante delle loro trame e tengono incollati i lettori alle pagine con questo tipo di strategia.

Purtroppo uno dei percorsi in cui, oggi, curiosità e sorpresa sembrano essere troppo fievoli è quello di iniziazione cristiana e del cammino di fede. Probabilmente prevale il già visto, il già sentito, il seriale, il ripetitivo.


Parlare di risurrezione dalla morte per molti cristiani sembra essere diventata un’acquisizione comune, che non lascia trasparire alcun mistero. É davvero un peccato che una notizia così dirompente faccia poco notizia.
Le uova ci insegnano che dentro al guscio può germinare la sorpresa della vita, forse per questo a Pasqua si potrebbe prendere un po’ più sul serio la strategia che ci suggeriscono.

Un caro saluto e Buona Pasqua a voi tutti

Pubblicato il 05 aprile 2012 - Commenti (1)
02
apr

È Pasqua, attenti alle "catene"

In prossimità della Pasqua si intensificano le cosiddette “catene di S. Antonio” via e-mail, ovvero comunicazioni che cercano di suggestionare il destinatario con motivazioni umanitarie e religiose per indirlo ad inviare, a sua volta, lo stesso messaggio ai suoi contatti personali. La scelta, nella vasta gamma generata dalla fantasia degli spammer, non manca di certo: dalla “ruota della preghiera”, a casi di inesistenti persone malate, sino all’ipotetica eredità di cui si dovrebbe essere unici destinatari universali.
Le feste religiose, momenti in cui le persone sono più sensibili e ricettive disposte anche a qualche gesto di elemosina straordinario, si rivelano momento propizio anche per i truffatori che ne approfittano per ingannare gli ignari cybernauti.

Per smascherare truffe, “bufale” (comunicazioni verosimili ma false o non fondate), e “catene” di e-mail a cui si sarebbe tentati di credere è sufficiente consultare il sito di Paolo Attivissimo (attivissimo.blogspot.it), un giornalista impegnato da sempre nel fare verità in Rete. Le “bufale” sono indicizzate per temi ma possono essere anche ricercate incollando una parte dell’e-mail sospetta all’interno della finestrella del motore di ricerca.
Il servizio è gratuito o meglio, come spiega l’autore del blog, è “pizzaware”: è possibile fare piccole donazioni del costo di uno spicchio di pizza per sostenere il costante lavoro di monitoraggio degli imbrogli che girano nel web.

E’ bene quindi mettere particolare attenzione alla catene che stanno girando via posta elettronica e tramite messaggi sul cellulare, verificando sempre la loro attendibilità e aiutando i ragazzi a fare molta attenzione ai mittenti sconosciuti di sms e alle promesse di ricarica.
Una nota, infine, va alla pratica delle adozioni a distanza, anche questo terreno fertile per i truffatori che spesso si camuffano da operatori umanitari.
La rivista online “Focus” ha dedicato qualche anno fa un’inchiesta sull’attendibilità delle tante agenzie che propongono un sostegno a distanza.  Anche se datata l’inchiesta contiene criteri molti utili per verificare la credibilità di associazioni e onlus.
E’ poi possibile fare un confronto con quanto riportato dal sito www.ilsostegnoadistanza.it, coscienti che dal 2 marzo 2012 l’Agenzia per il terzo settore è stata soppressa.

Pubblicato il 02 aprile 2012 - Commenti (2)

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Autore del blog

Un prete in Rete

Don Marco Sanavio

Prete della diocesi di Padova che dal 1999 si occupa di coniugare il mondo della tecnologia con la pastorale. Ha iniziato a collaborare con alcuni uffici della Conferenza episcopale italiana in occasione del Grande giubileo del 2000, creando il sito www.giovani.org. Attualmente è all'interno del consiglio direttivo dell’Associazione webmaster cattolici italiani. A Padova è direttore dell'Ufficio comunicazioni sociali della diocesi e segue la formazione di adulti e ragazzi all'uso dei new media.

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