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È Pasqua, attenti alle "catene"

In prossimità della Pasqua si intensificano le cosiddette “catene di S. Antonio” via e-mail, ovvero comunicazioni che cercano di suggestionare il destinatario con motivazioni umanitarie e religiose per indirlo ad inviare, a sua volta, lo stesso messaggio ai suoi contatti personali. La scelta, nella vasta gamma generata dalla fantasia degli spammer, non manca di certo: dalla “ruota della preghiera”, a casi di inesistenti persone malate, sino all’ipotetica eredità di cui si dovrebbe essere unici destinatari universali.
Le feste religiose, momenti in cui le persone sono più sensibili e ricettive disposte anche a qualche gesto di elemosina straordinario, si rivelano momento propizio anche per i truffatori che ne approfittano per ingannare gli ignari cybernauti.

Per smascherare truffe, “bufale” (comunicazioni verosimili ma false o non fondate), e “catene” di e-mail a cui si sarebbe tentati di credere è sufficiente consultare il sito di Paolo Attivissimo (attivissimo.blogspot.it), un giornalista impegnato da sempre nel fare verità in Rete. Le “bufale” sono indicizzate per temi ma possono essere anche ricercate incollando una parte dell’e-mail sospetta all’interno della finestrella del motore di ricerca.
Il servizio è gratuito o meglio, come spiega l’autore del blog, è “pizzaware”: è possibile fare piccole donazioni del costo di uno spicchio di pizza per sostenere il costante lavoro di monitoraggio degli imbrogli che girano nel web.

E’ bene quindi mettere particolare attenzione alla catene che stanno girando via posta elettronica e tramite messaggi sul cellulare, verificando sempre la loro attendibilità e aiutando i ragazzi a fare molta attenzione ai mittenti sconosciuti di sms e alle promesse di ricarica.
Una nota, infine, va alla pratica delle adozioni a distanza, anche questo terreno fertile per i truffatori che spesso si camuffano da operatori umanitari.
La rivista online “Focus” ha dedicato qualche anno fa un’inchiesta sull’attendibilità delle tante agenzie che propongono un sostegno a distanza.  Anche se datata l’inchiesta contiene criteri molti utili per verificare la credibilità di associazioni e onlus.
E’ poi possibile fare un confronto con quanto riportato dal sito www.ilsostegnoadistanza.it, coscienti che dal 2 marzo 2012 l’Agenzia per il terzo settore è stata soppressa.

Pubblicato il 02 aprile 2012 - Commenti (2)

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Postato da Serena Di Mantova il 30/04/2012 22:03

Salve Don Sanavio, molto interessante questo articolo. Purtroppo sono alla mia prima iscrizione e quindi credo di avere sbagliato a commentare (ho scritto il commento relativo a questo articolo in un altro). Le volevo dire che anche io sono stata "vittima" di una catena simile, nel 2002, che diceva di una canzone famosa in quegli anni e che secondo la catena sarebbe stata un inno al male e al demonio. Su Paolo Attivissimo, che all'epoca non conoscevo, è spiegata come bufala e diceria senza senso, e per me questo è proprio un sollievo. Spero che nemmeno in questo caso il signor Attivissimo si sia sbagliato.....grazie....

Postato da Andrea Canton il 30/03/2012 18:13

credo sia ormai un dovere morale quello di controllare alla fonte ogni informazione che ci arriva. Certo, rispetto alle vecchie "catene di sant'antonio" postali, costa molto di meno dare il comando "inoltra", eppure prima di tutto deve venire il rispetto per amici, conoscenti e colleghi che utilizzeranno una parte, seppur infinitesimale, del loro tempo, per vedere la nostra mail. Inoltrare bufale, inoltre, vuol dire dare un colpo pesante alla propria reputazione e credibilità. A nessuno piacciono i "boccaloni", né tanto meno le persone così superficiali da non fare un piccolo check in tempi di google. Un problema molto pressante anche su facebook, dove non mancano le foto di animaletti seviziati per un'improbabile - quanto stomachevole - caccia al colpevole (di crimini compiuti magari in altri stati).

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Autore del blog

Un prete in Rete

Don Marco Sanavio

Prete della diocesi di Padova che dal 1999 si occupa di coniugare il mondo della tecnologia con la pastorale. Ha iniziato a collaborare con alcuni uffici della Conferenza episcopale italiana in occasione del Grande giubileo del 2000, creando il sito www.giovani.org. Attualmente è all'interno del consiglio direttivo dell’Associazione webmaster cattolici italiani. A Padova è direttore dell'Ufficio comunicazioni sociali della diocesi e segue la formazione di adulti e ragazzi all'uso dei new media.

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