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Fede: anche qui c'è la sorpresa!

Le chiamano “Easter eggs”, uova di Pasqua. Sono sorprese celate dai programmatori dentro i software da loro realizzati o all’interno dei videogiochi. A volte rappresentano la firma dell’autore ma nella maggior parte dei casi si tratta di piccole sorprese piacevoli inserite a scopo ludico, con l’unico scopo di stupire l’utente. Potete provarne alcune suggerite qui




La curiosità e l’effetto sorpresa costituiscono grandi forze propulsive sia nei processi di apprendimento che in quelli motivazionali. A guardare bene si tratta di meccanismi che stanno sullo sfondo delle parabole evangeliche e innervano una sorta di “didattica per indizi” che Gesù stesso propone ai suoi discepoli: «Maestro dove abiti?» «Venite e vedrete! ». Alla domanda «E chi è mio prossimo?» Gesù risponde raccontando una storia e lasciando al suo interlocutore le conclusioni.
Gli scrittori di libri gialli sanno bene che curiosità e indizi sono la travatura portante delle loro trame e tengono incollati i lettori alle pagine con questo tipo di strategia.

Purtroppo uno dei percorsi in cui, oggi, curiosità e sorpresa sembrano essere troppo fievoli è quello di iniziazione cristiana e del cammino di fede. Probabilmente prevale il già visto, il già sentito, il seriale, il ripetitivo.


Parlare di risurrezione dalla morte per molti cristiani sembra essere diventata un’acquisizione comune, che non lascia trasparire alcun mistero. É davvero un peccato che una notizia così dirompente faccia poco notizia.
Le uova ci insegnano che dentro al guscio può germinare la sorpresa della vita, forse per questo a Pasqua si potrebbe prendere un po’ più sul serio la strategia che ci suggeriscono.

Un caro saluto e Buona Pasqua a voi tutti

Pubblicato il 05 aprile 2012 - Commenti (1)

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Postato da Serena Di Mantova il 30/04/2012 21:58

Don Sanavio, riguardo all'articolo delle "catene di S. Antonio", sa che anche a me ne era arrivata una nel 2002, diceva che una canzone famosa in quegli anni era dedicata al male e non bisognava cantarla perchè era un "inno" che incitava al demonio. Sul blog che ha segnalato lei, invece, quello di Paolo Attivissimo, c'è invece scritto che è davvero una bufala e una cosa senza fondamento. Se può mi risponda: il sito del sig. Attivissimo è affidabile anche in questo caso o è vera questa storia della canzone? Grazie.

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Autore del blog

Un prete in Rete

Don Marco Sanavio

Prete della diocesi di Padova che dal 1999 si occupa di coniugare il mondo della tecnologia con la pastorale. Ha iniziato a collaborare con alcuni uffici della Conferenza episcopale italiana in occasione del Grande giubileo del 2000, creando il sito www.giovani.org. Attualmente è all'interno del consiglio direttivo dell’Associazione webmaster cattolici italiani. A Padova è direttore dell'Ufficio comunicazioni sociali della diocesi e segue la formazione di adulti e ragazzi all'uso dei new media.

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