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C’è margine di ricupero quando una coppia scoppia, quando una famiglia è sul punto di disgregarsi per sempre? Secondo Retrouvaille (www.retrouvaille.it), un’esperienza nata negli anni ’70 in Canada non solo è possibile, ma addirittura è un percorso consigliato. «Noi, tramite un cammino cristiano –spiega Paola Galaverna coordinatrice nazionale insieme al marito del programma Retrouvaille- cerchiamo di aiutare coppie che stanno pensando alla separazione o al divorzio. Grazie al dono della nostra esperienza cerchiamo di aiutare altri a ritrovare la forza di costruire una relazione.» Questi due coniugi ribadiscono con la loro vita che “la riconciliazione è possibile” all’interno della Fiera della famiglia, la vetrina di buone prassi allestita nei padiglioni del Mico (Milano congressi) in via Scarampo a Milano.
E’ un segnale di speranza forse ancora troppo sottovalutato in una società dove le famiglie si disgregano con troppa facilità e chi opera in ambito pastorale spesso non ha strumenti adeguati per intervenire.
Pochi chilometri più in là, verso piazza Duomo, capita di incontrare una coppia di turisti provenienti dal Punjab con il classico turbante che agli Italiani di una certa età ricorda Kabir Bedi. Capitano spesso in Europa, uno di loro due parla un buon italiano fluente e racconta di essere un sostenitore della famiglia.
Non gli interessa la differenza di religione, d’altronde il Sikhismo si basa sull’adorazione del Creatore e sulla condivisione dei beni, compresa la cucina (il “Langar”) che mette allo stesso tavole le persone annullando differenze e privilegi.
Più che dall’ufficialità dell’incontro sono rimasti colpiti dall’aiuto reciproco che hanno visto fiorire in questi giorni nelle famiglie milanesi e tra coppie provenienti da tutto il mondo. Prima di abbandonare Piazza Duomo, galvanizzata dalla presenza di Benedetto XVI, incontro casualmente una famiglia che ha una storia davvero singolare: lei è una ragazza Cecoslovacca, lui un indiano convertitosi al cristianesimo. Si sono conosciuti tramite il web. La loro, però, non è una storia fatta di bit ma un vero e proprio cammino di avvicinamento alla fede transitato attraverso le Giornate mondiali della gioventù e l’amore che li ha trasformati lentamente ma in profondità.
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01 giugno 2012 - Commenti
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