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Francesco, il Papa "accessibile"

Due velocità. Quella della Chiesa istituzionale, sempre attenta, prudente, che procede con gradualità e senza strappi.
Poi c’è quella di papa Francesco: spontaneo e immediato, ha impresso dai primi istanti una forte accelerazione nei cambiamenti e nella percezione di fedeli e non. Asia news (www.asianews.it)  scrive addirittura di un “effetto papa Francesco” che ha portato nuove conversioni al cristianesimo in Corea e in altri paesi del mondo. Di papa Bergoglio ne parlano le persone per strada, al posto di lavoro, al bar riferendosi a lui come se fosse stato eletto anni fa, come se il tempo avesse potuto depositare nel loro intimo una forte empatia e sintonia con lui, e invece è papa solo da 15 giorni.


La scelta di tenere la stessa croce che portava da cardinale, l’inchino verso la folla riunita in piazza per la benedizione, il celebrare il giovedì santo in un carcere minorile, anche solo il portare le scarpe nere al posto delle rosse -che all’istituzione può sembrare un dettaglio poco significativo- hanno avuto come conseguenza una forte accelerazione nella percezione della figura del Papa in tutto il mondo, fenomeno tipico della comunicazione elettronica dove la potenza del simbolo crea in brevissimo tempo un forte impatto emotivo. L’accelerazione, impressa soprattutto dall’elettronica, è una cifra che segna in maniera significativa la vita quotidiana dell’uomo odierno e papa Bergoglio sembra esserne profondamente consapevole.


C’è un’altra cifra che ci fa accostare le scelte di papa Francesco alla logica del web 2.0: l’accessibilità. Fino ad oggi una delle percezioni più forti nei confronti del Pontefice era la sua inaccessibilità: abita all’ultimo piano di un palazzo imponente, è circondato da un robusto servizio di sicurezza, è quasi impossibile incontrarlo e anche quando lo si vede in pubblico è pressoché impossibile parlargli. Invece Jorge Mario Bergoglio ha chiesto, in questo periodo, di poter abitare a Casa santa Marta accettando di condividere una dimensione comunitaria con altri inquilini. Ha celebrato la sua prima messa domenicale nella parrocchia di S. Anna in Vaticano, ha salutato personalmente i fedeli al termine, ha fatto fermare la jeep in piazza S. Pietro per salutare una famiglia di amici… questa è accessibilità. Oggi sappiamo bene quanto questa parola sia fondamentale per il web ma anche per architettura e urbanistica che devono occuparsi di abbattere il più possibile le barriere fisiche.


Rendere accessibile significa  poter incontrare tutti senza escludere nessuno anche chi ha più difficoltà, ha problemi di connessione e di comunicazione. Anche questo potrebbe essere un messaggio chiaro di Francesco, il Papa “accessibile”.

Pubblicato il 29 marzo 2013 - Commenti (1)

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Postato da rosanna.angelucci il 04/04/2013 22:46

Il Signore ha mandato alla Sua Vigna Papa Francesco in maniera, se posso usare questa espressione, un poco rocambolesca (le inedite dimissioni del predecessore); sicuramente Egli ha un piano per la Sua Chiesa, che si è delineato fin dalla primissima espressione del nuovo Pontefice. un semplice "buona sera" e la richiesta di una preghiera per lui, altrettanto semplice, ma potente: il Padre Nostro, che tutti recitiamo fin da bambini e che ci accompagna per tutta la vita. La sua impronta si sta definendo sempre più chiaramente giorno dopo giorno, confermando la prima impressione che ne abbiamo ricevuto. Ritengo che sarà un Pontefice di forte impatto, un novello Francesco, che cambierà molte cose in seno alla stessa Chiesa oltre che nella società civile. Preghiamo affinchè Papa Francesco possa adempiere il piano per il quale il Signore lo ha voluto al soglio pontificio ora, in questo momento, di crisi planetaria che riguarda tutti e tutti gli aspetti della vita.

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Un prete in Rete

Don Marco Sanavio

Prete della diocesi di Padova che dal 1999 si occupa di coniugare il mondo della tecnologia con la pastorale. Ha iniziato a collaborare con alcuni uffici della Conferenza episcopale italiana in occasione del Grande giubileo del 2000, creando il sito www.giovani.org. Attualmente è all'interno del consiglio direttivo dell’Associazione webmaster cattolici italiani. A Padova è direttore dell'Ufficio comunicazioni sociali della diocesi e segue la formazione di adulti e ragazzi all'uso dei new media.

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