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feb
Limoni e "digiuno tecnologico"
Sono stato invitato da una scuola milanese a presentare l'autore di un libro e il suo pensiero. Il libro s'intitola Il profumo dei limoni (Tecnologia e rapporti umani nell'era di Facebook) (Lindau) e l'ha scritto Jonah Lynch, un giovane prete statunitense che vive a Roma ed è vicerettore del seminario della Fraternità Sacerdotale dei Missionari di San Carlo Borromeo. Per prepararmi ho letto il libro con attenzione e mi sento di consigliarlo.
Tema del libro è la riflessione sull'uomo tecnologico, ovvero sul rapporto tra umanità e tecnologia. Prevale la domanda sul tempo che dedichiamo a noi stessi, ad approfondire chi siamo noi e chi sono gli altri, oppure che deleghiamo a connessioni che nascondono più di quanto rivelino.
Lynch è convinto che non sia affatto vero che la tecnologia è neutra. Secondo lui il luogo comune che il giudizio dipenda dall'uso che se ne fa è falso per insufficienza: bisogna anzitutto considerare che gli strumenti di comunicazione ci modificano mentre li usiamo, qualsiasi uso ne facciamo. Una riprova è la difficoltà oggi diffusa a leggere con calma e con attenzione: la fretta ci attanaglia e ci fa correre avanti, senza fermarci ad assaporare frasi che ci risuonano dentro.
Nessuna condanna globale a strumenti che ci rendono servizi preziosi. Eppure non c'è conclusione possibile che non sia quella di privilegiare sempre e comunque la pienezza del reale, quel profumo dei limoni che in rete non si sente. È un invito a tornare alla contemplazione, alla meditazione interiore, più o meno lo stesso che il papa con esempio clamoroso sta dando al mondo rinunciando ad agire a ogni costo: è Dio che provvede, l’“aiutati” vale solo se conti che il Cielo ti aiuti.
Jonah Lynch
Lynch propone a un certo punto di assaggiare momenti di "digiuno tecnologico": il consiglio non è nuovo, ma mi pare particolarmente azzeccato per la famiglia. Spegnere i cellulari a tavola o in momenti di vita familiare intensa, privarsi dell'internet per periodi anche brevi, ma che marchino netta la cesura fra ciò che ci accade e ciò che davvero vogliamo. Un consiglio da mettere in pratica.
Pubblicato il 19 febbraio 2013 - Commenti (0)