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Già che siamo in zona doni, conviene davvero regalare videogiochi ai propri figli? Diciamo che conviene partire da un dato di fatto, quello cioè che tutti i bambini hanno confidenza col mondo dei “giochi elettronici”. Basta vedere con che disinvoltura maneggiano anche i telefonini dei genitori alla ricerca di “app” delle quali il proprietario nemmeno sospettava l’esistenza. Orientare questi interessi è utile, reprimerli è pressoché impossibile e chissà se opportuno.
Quasi tutti i videogiochi sono come minimo innocui e spesso validi se si rispettano alcune semplici regole: sceglierli adatti all’età e fissare regole chiare sulla durata dei momenti di gioco. Oltre a questo, si può con un po’ di furbizia proporre qualche gioco particolarmente adatto a una fruizione collettiva: "Go Vacation", per Wii Nintendo (Namco, 7 anni), è per esempio un “pacchetto” di cinquanta minigiochi pensati per divertirsi insieme.
Completamente diversa è l’ambientazione di “Zelda Skyward Sword” (Nintendo Wii, 12 anni), suggestiva avventura con mostri, maghi e duelli che fa parte di una serie tra le più amate.Ecco un video riassuntivo:
Ecco Rayman. La sua prima apparizione è del 1995
Invece
“Le avventure di Tintin: il videogioco” (Ubisoft, per tutte le piattaforme, 12
anni) è uno di quei giochi pensati per far rivivere le atmosfere di un film di
successo..
“Rayman origins” (Wii, Xbox, Ps3, Ubisoft, 7 anni) mette in scena un classico dei
personaggi “platform”, mentre “Pugni a volontà” (Deep Silver, 12 anni), per
DS3, ripropone personaggi e ambientazioni dell’omonima serie Cartoon Network.
“The Gun Stringer” (Microsoft, 12 anni), pensato per chi ha Kinect, racconta di
un classico mondo West tutto cazzotti e revolverate: certo non manca la
violenza, ma virata in chiave surreale.
Volto
pagina. Decisamente per adulti, come clima narrativo e scenografie, un gioco di cui abbiamo già parlato, la storia poliziesca “L.A.Noire” (Rockstar, 18 anni), di cui è ora disponibile la versione pc, così come
l'intrigo rinascimentale “Assassin’s Creed Revelations” (Ubisoft, 18 anni), per tutte le piattaforme. Se
qualche papà vuole concedersi una passeggiata in due mondi criminali-avventurosi
straordinariamente congegnati, lo faccia senza lasciare in giro il dvd. È come
concedersi film come “Il padrino” o “Blade”: belli, ma non adatti a tutta la
famiglia.
Pubblicato il
13 dicembre 2011 - Commenti
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Conigli ma per niente timidi, i Rabbids
Natale si avvicina e butto giù qualche consiglio natalizio in tema di videogiochi. Niente di straordinario, ma qualcosa di simpatico. In primo luogo, prego i lettori di tener conto dei giudizi già dati su altri giochi in precedenza.
In secondo luogo, sarà un Natale tecnologico, nel senso che alcune console recenti puntano tutto sulla loro unicità. Vale soprattutto per Xbox di Microsoft, che da quando si è dotato di Kinect ha proposto giochi basati sull’inedita possibilità di interagire col proprio corpo, senza controller né telecomandi. Molti di questi giochi sono pensati appositamente per un uso familiare, con parecchi giocatori che si affrontano davanti allo schermo.
Per esempio, una divertente follia predomina in “Rabbids Fuori di schermo” (Ubisoft, da 7 anni in su), una serie di 40 minigiochi “social”, cioè pensati per l’uso familiare, e basati su Kinect. “The Penguins of Madagascar Dr. Blowhole returns” (THQ, 7 anni) celebra la prosecuzione delle avventure dei pinguini del film in formato interattivo. È un cosiddetto “puzzle-game”, ovvero un videogioco suddiviso in minitappe ogni volta diverse. Disponibile in tutti i formati di console, compreso Xbox-Kinect.
Per chi vuole scatenarsi nel proprio soggiorno, tre “giochi di ballo”: Dance Central 2 (Harmonix, 12 anni) per Xbox con sensore Kinect, Just Dance 3 (Ubisoft, 3 anni), per tutte le piattaforme, e “The Black Eyed Peas Experience” (Ubisoft, 12 anni) consente di immedesimarsi nelle coreografie e nei balletti dell’omonima band.
Invece “F1 2011”, per Xbox, PS3 3Ds e pc (Codemasters, 3 anni), ci immerge nel mondo della Formula 1 con impressionante realismo. Sulla griglia di partenza ci siamo anche noi, neanche avessimo la monoposto nel soggiorno di casa. Provare per credere, da soli, contro un avversario o addirittura disputando un Gran Premio in rete, con molti concorrenti non meno agguerriti di noi. Ancora più realistico è Forza Motorsport 4 (Microsoft Studios, 3 anni), che però è solo per Xbox.
A presto per altri consigli.
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09 dicembre 2011 - Commenti
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Uno scenario di Little Big Planet: tutto inventato da cima a fondo. E “funziona” come un orologio.
Molti mi chiedono quali sono i videogiochi adatti a un dono natalizio. Parecchi, e di molti generi diversi. Chi vuole può riguardarsi le recensioni positive già scritte in passato; qui ne voglio sottolineare alcuni che hanno in comune una caratteristica particolare, quella di sfidare l’ingegno con enigmi stuzzicanti e divertenti. Il più conosciuto di questa famiglia è Little Big Planet, di Sony, che, apparso un paio d’anni fa, si è costruito un gran pubblico di affezionati. Si gioca sia su Playstation 3 che su Psp.
A gennaio ne uscirà una nuova versione, ma già l’attuale sorprende per versatilità. In pratica è un incrocio tra un Didò e un Lego virtuali: materiali, arnesi e fantasia da combinare in mille modi, con grande libertà e soddisfazione. Infatti gli scenari costruiti possono animarsi e funzionare secondo le intenzioni di chi li ha ideati (sempre che siano stati allestiti a regola d’arte), come veri e propri giochi. Sulla stessa falsariga è appena uscito Create, di EA Games, per pc e per tutte le console da soggiorno: qui i “mondi” in cui giocare vengono messi in movimento tramite catene di enigmi da risolvere con gli oggetti e gli strumenti a disposizione; ogni soluzione sblocca livelli successivi. Entrambi questi giochi sono consigliati dai 7 anni in su.
Diverso ma non poi troppo è Super Scribblenauts, di Warner Bros., che si gioca su Nintendo Ds. Dove i puzzle sono più sofisticati e a volte francamente cervellotici: l’età consigliata è di 12 anni ma anche gli adulti avranno filo da torcere con rebus linguistici intricati (che ci sia anche qualche problema con la traduzione in italiano?).
Spigolando tra gli scaffali si incontrano poi a decine i cosiddetti “allenamente” sull’esempio del celebre Bran Training di Nintendo. Ce n’è per tutti i gusti: sul vocabolario, sulla matematica, sulla logica, sulle lingue straniere.
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10 dicembre 2010 - Commenti
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