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Qualche rompicapo sotto l’albero
Uno scenario di Little Big Planet: tutto inventato da cima a fondo. E “funziona” come un orologio.
Molti mi chiedono quali sono i videogiochi adatti a un dono natalizio. Parecchi, e di molti generi diversi. Chi vuole può riguardarsi le recensioni positive già scritte in passato; qui ne voglio sottolineare alcuni che hanno in comune una caratteristica particolare, quella di sfidare l’ingegno con enigmi stuzzicanti e divertenti. Il più conosciuto di questa famiglia è Little Big Planet, di Sony, che, apparso un paio d’anni fa, si è costruito un gran pubblico di affezionati. Si gioca sia su Playstation 3 che su Psp.
A gennaio ne uscirà una nuova versione, ma già l’attuale sorprende per versatilità. In pratica è un incrocio tra un Didò e un Lego virtuali: materiali, arnesi e fantasia da combinare in mille modi, con grande libertà e soddisfazione. Infatti gli scenari costruiti possono animarsi e funzionare secondo le intenzioni di chi li ha ideati (sempre che siano stati allestiti a regola d’arte), come veri e propri giochi. Sulla stessa falsariga è appena uscito Create, di EA Games, per pc e per tutte le console da soggiorno: qui i “mondi” in cui giocare vengono messi in movimento tramite catene di enigmi da risolvere con gli oggetti e gli strumenti a disposizione; ogni soluzione sblocca livelli successivi. Entrambi questi giochi sono consigliati dai 7 anni in su.
Diverso ma non poi troppo è Super Scribblenauts, di Warner Bros., che si gioca su Nintendo Ds. Dove i puzzle sono più sofisticati e a volte francamente cervellotici: l’età consigliata è di 12 anni ma anche gli adulti avranno filo da torcere con rebus linguistici intricati (che ci sia anche qualche problema con la traduzione in italiano?).
Spigolando tra gli scaffali si incontrano poi a decine i cosiddetti “allenamente” sull’esempio del celebre Bran Training di Nintendo. Ce n’è per tutti i gusti: sul vocabolario, sulla matematica, sulla logica, sulle lingue straniere.
Pubblicato il 10 dicembre 2010 - Commenti (0)