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gen

Tablet per bambini

Buon anno. Speriamo che lo sia. Lo sarà sicuramente per chi ai beni che si consumano antepone i beni durevoli: la famiglia, gli affetti, le amicizie, le relazioni.

In questa dimensione – che alcuni hanno definito “economia della felicità” – c’è un posto importante per il gioco, che è un’attività pienamente e seriamente umana. Giocare significa condividere con fiducia uno spazio e un tempo gratuiti, dove nessuno coltiva interessi personali che non siano quello di stare insieme.

Riparliamo di tablet, ovvero dell’iPad e dei suoi fratelli di altre marche. Utili al lavoro e nella vita quotidiana di un adulto, si sono rivelati vere e proprie calamite di attenzione per i più piccini, anche grazie alle infinite app dedicate a loro. Più in generale, il loro linguaggio risulta naturale, istintivo, immediato. Ecco un “famoso” video di YouTube che lo conferma:

È comprensibile che per ovvie ragioni di prudenza “economica”, papà e mamma possano essere restii ad abbandonare la propria costosa e preziosa tavoletta digitale nelle mani dei figli. D’altra parte il più delle volte finiscono col farlo ugualmente, sopraffatti dal desiderio e dalla costatazione che sembrano trarne piacere e beneficio. Del resto – e questa considerazione risulta importante – condividere lo stesso strumento è una componente significativa dell’“essere insieme” in famiglia.

Negli ultimi mesi sono apparsi in commercio strumenti meno costosi ma non meno funzionali, tablet concepiti apposta per l’età dai 3 ai 12 anni. Qualche settimana fa un articolo del Corriere della Sera forniva un buon panorama (http://27esimaora.corriere.it/articolo/i-tablet-per-i-piccoli-con-il-control-incorporato-provati-per-voi/).

La raccomandazione conclusiva dell’articolo è la stessa che torna spesso in questa rubrica: non usate gli schermi, siano o no interattivi, per “parcheggiare” i vostri figli. Detto questo, è anche vero che il prossimo futuro renderà necessario moltiplicare in famiglia questi strumenti, per ragioni di informazione, di lavoro, di intrattenimento e anche di educazione scolastica.

Pubblicato il 07 gennaio 2013 - Commenti (0)
12
ott

Un bell'Ulisse interattivo

Due tavole interattive che il lettore può esplorare
Due tavole interattive che il lettore può esplorare

Nuova puntata sui libri interattivi. Gli autori di Pinocchio, quelli di Elastico (ne ho già parlato), ora propongono Il viaggio di Ulisse, un’app scaricabile per 4 euro su iPhone, iPad e iPod.

In 26 tavole folte di testo e brillanti di colori, viene narrata (in italiano e in inglese) la vicenda del re astuto e sfortunato che combatté a Troia con altri condottieri greci e vince, ma poi, per tornare a casa, dovette affrontare mille peripezie. Il poema omerico resta, grazie anche alla rilettura dantesca, un emblema del coraggio cocciuto che serve per arrivare a ogni costo dove si deve, con “virtute e canoscenza”, piuttosto che vivere come bruti.

Difficilmente si poteva scegliere un soggetto migliore per un’opera rivolta ai bambini e ai ragazzi, ma che probabilmente papà e mamma si godranno non poco. Le mille avventure del re di Itaca si prestano molto a fare da “terreno interattivo” da esplorare, sicché alla lettura o all’ascolto del testo si affiancano a ogni pagina alcuni spunti tangibili in senso stretto, vale a dire attivabili tramite il contatto con la tavoletta: che può essere toccata, capovolta, scossa, vino a far scaturire la “sorpresa”, sempre ispirata al momento narrativo cui è dedicata la pagina.

Ecco un filmato che mostra come si interagisce (naturalmente l'audio qui è coperto dalla musica):

Due considerazioni. Da una parte, il libro interattivo aggiunge all’esperienza di lettura – che non sostituisce, ma integra – una interessante dimensione “territoriale”: la storia diventa un piccolo mondo da esplorare che indubbiamente aggiunge qualcosa. Dall’altra parte, l’aspetto multimediale in un’opera come questa potrebbe ancora migliorare, ma senz’altro – anche nel confronto col predecessore Pinocchio – ha già raggiunto una certa maturità: sempre di meno i giochetti gratuiti, sempre migliore l’integrazione narrativa fra il testo e i materiali multimediali.

È augurabile che qualche funzionario scolastico si accorga del potenziale che hanno simili tesori.

Pubblicato il 12 ottobre 2012 - Commenti (0)
05
ott

Joy Tales, fiabe per bimbi

Su Joy Tales lo schermo è un territorio da esplorare con le dita
Su Joy Tales lo schermo è un territorio da esplorare con le dita

Un delizioso esempio di libro interattivo per bambini viene da un’iniziativa nata con intenti esplicitamente pedagogici. L’editrice svizzera Desdoo ha appena reso disponibile nell’Apple Store l’“app” Joy Tales – Storie per diventare grandi, un raccoglitore di fiabe interattive per bambini. In tutto saranno dodici fiabe originali. Al momento è disponibile la prima, concessa gratuitamente insieme all’app, e altre due sono scaricabili dal menu principale per 3,99 euro ciascuna.

Tra gli aspetti più interessanti c’è il connubio riuscito tra un racconto ben scritto e ben disegnato, e il desiderio di aiutare la crescita del bambino, orientandolo verso alcune piccole scoperte autonome. Dietro ogni fiaba infatti c’è un gruppo di lavoro con tanto di psicologo, che si è impegnato a concepire racconti capaci di suggerire ai bambini alcuni elementi educativi, pur senza tradurli in un fastidioso tono pedagogico. Per esempio, nel primo racconto, Tab il pipistrello bianco, il tema suggerito è quello della diversità: il piccolo Tab è nato diverso da tutti i suoi fratelli, e questo gli comporta qualche problema. Nel secondo racconto, I tre cani della prateria è invece in scena il corretto rapporto con il cibo. Nel terzo libretto virtuale la giovane giraffa Camelia impara a proprie spese il valore delle parole.

Ecco un filmato:

Ogni libro interattivo prevede un percorso autonomo per il bambino e uno più articolato da affrontare insieme ai genitori. La voce narrante accompagna le parole scritte o le sostituisce, in svariate lingue, ed è pure possibile registrare la voce di un genitore (o di chiunque); disegni delicati preparano sorprese interattive per i piccoli ascoltatori. Basta appoggiare il ditino qua e là.

Al di là della buona qualità dell’opera, credo che a genitori e figli venga offerto un modo nuovo ed efficace per andare insieme incontro alle conquiste dell’era digitale. Quando i contenuti sono ben pensati e ben selezionati, c’è molto da guadagnare: i dubbi di molti papà e mamma sullo spazio da concedere ai piccini in questo campo possono essere ben risolti da occasioni del genere. Molto meglio che lasciare campo libero senza controllo, e molto meglio, anche, che spegnere del tutto lo schermo per non so bene quale precauzione, o paura.

Pubblicato il 05 ottobre 2012 - Commenti (0)
26
set

Due chiacchiere sui libri interattivi

I libri si evolvono. Ormai lo sanno tutti che esistono gli ebook e i relativi lettori, presenti in numero ormai ragguardevole.

Un’altra direzione significativa di questa evoluzione è rappresentata da libri che diventano interattivi e multimediali. Ce ne sono diversi, scaricabili come “app” per iPad, iPhone e altri tablet. Buona parte del loro pubblico potenziale è composto da famiglie, perché si tratta di opere che offrono e richiedono un tipo di “manipolazione” particolarmente adatto ai più piccini. Chiunque abbia messo alla prova con un tablet un bambino dai due anni in su ha notato quanto gli risulti istintivo utilizzare il tocco delle dita sullo schermo per esplorare.

Ritengo si tratti di una potenzialità molto interessante, che presenta insieme innovazione e tradizione ed è assai meno complicata da cogliere, fin da tenera età, rispetto all’“astruso” impatto tecnologico dei pc. Non sono necessarie istruzioni, si crea subito un rapporto intuitivo che consente addirittura di aggirare, spesso, l’ostacolo della lettura al momento di capire “che cosa fare”.

In prossimi articoli presenterò alcune di queste storie interattive, concepite per leggere, ascoltare, toccare, giocare, disegnare. Credo che nei prossimi mesi ne vedremo molte e belle, anche perché piuttosto che nemiche dei libri, possono rivelarsi complementi molto utili. C’è posto per tutti.

Pubblicato il 26 settembre 2012 - Commenti (1)
16
feb

Arrivano i libri di testo digitali!

Una circolare del ministero dell’Istruzione, datata 9 febbraio 2012, obbliga i docenti scolastici delle scuole statali di ogni ordine e grado ad adottare, dall’anno scolastico 2012/2013, soltanto libri che siano “redatti in forma mista (parte cartacea e parte in formato digitale), ovvero debbono essere completamente scaricabili da internet. Pertanto, per l’anno scolastico 2012/2013 non possono più essere adottati né mantenuti in adozione testi scolastici esclusivamente cartacei”.

Il provvedimento – che non è un fulmine a ciel sereno, perché attua disposizioni che risalgono a qualche anno fa – cambierà probabilmente il volto della scuola italiana.

Di sicuro cambierà le schiene dei nostri figli, non più costretti a sobbarcarsi zaini pieni di “mattoni”. Chissà se cambierà in meglio anche i nostri portafogli, ma di sicuro porterà a una maniera di studiare più ricca e più multimediale. Apple, che è in prima fila tra quanti trarranno vantaggio dal cambiamento e cavalcheranno il salto tecnologico, ha già approntato alcuni strumenti per far sì che l’iPad si trasformi in un insieme di strumenti idonei a leggere, scrivere, interagire. Ma non è questione di marche perché altri fanno e faranno la stessa cosa con molti altri strumenti analoghi.

Ecco un servizio giornalistico che spiega come questa rivoluzione sia già attuale negli Stati Uniti:

Il libro dunque scompare? No. Ma comincia a sbiadire l’abitudine a considerarlo sempre e comunque fatto di carta. Specie con certi tipi di libri – quelli scolastici sicuramente – interagire per prendere appunti, aggiungere approfondimenti e ricerche, rispondere a test, apprendere anche sotto forma di gioco eccetera, può rivelarsi utile.

Mi piacerebbe sapere che ne pensate voialtri genitori.

Pubblicato il 16 febbraio 2012 - Commenti (0)

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Autore del blog

Family Game

Giuseppe Romano

Giuseppe Romano insegna Lettura e creazione di testi interattivi all'Università Cattolica di Milano e collabora con quotidiani e riviste su temi riguardanti l’era digitale, la comunicazione interattiva, i videogame, i fenomeni di massa.

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