Buon anno. Speriamo che lo sia. Lo sarà sicuramente per chi ai beni che si consumano antepone i beni durevoli: la famiglia, gli affetti, le amicizie, le relazioni.
In questa dimensione – che alcuni hanno definito “economia della felicità” – c’è un posto importante per il gioco, che è un’attività pienamente e seriamente umana. Giocare significa condividere con fiducia uno spazio e un tempo gratuiti, dove nessuno coltiva interessi personali che non siano quello di stare insieme.
Riparliamo di tablet, ovvero dell’iPad e dei suoi fratelli di altre marche. Utili al lavoro e nella vita quotidiana di un adulto, si sono rivelati vere e proprie calamite di attenzione per i più piccini, anche grazie alle infinite app dedicate a loro. Più in generale, il loro linguaggio risulta naturale, istintivo, immediato. Ecco un “famoso” video di YouTube che lo conferma:
È comprensibile che per ovvie ragioni di prudenza “economica”, papà e mamma possano essere restii ad abbandonare la propria costosa e preziosa tavoletta digitale nelle mani dei figli. D’altra parte il più delle volte finiscono col farlo ugualmente, sopraffatti dal desiderio e dalla costatazione che sembrano trarne piacere e beneficio. Del resto – e questa considerazione risulta importante – condividere lo stesso strumento è una componente significativa dell’“essere insieme” in famiglia.
Negli ultimi mesi sono apparsi in commercio strumenti meno costosi ma non meno funzionali, tablet concepiti apposta per l’età dai 3 ai 12 anni. Qualche settimana fa un articolo del Corriere della Sera forniva un buon panorama (http://27esimaora.corriere.it/articolo/i-tablet-per-i-piccoli-con-il-control-incorporato-provati-per-voi/).
La raccomandazione conclusiva dell’articolo è la stessa che torna spesso in questa rubrica: non usate gli schermi, siano o no interattivi, per “parcheggiare” i vostri figli. Detto questo, è anche vero che il prossimo futuro renderà necessario moltiplicare in famiglia questi strumenti, per ragioni di informazione, di lavoro, di intrattenimento e anche di educazione scolastica.
Pubblicato il 07 gennaio 2013 - Commenti (0)