03
feb

Tengo il telefono e taglio il cane

La vendetta del cane (copertina e questa foto: ThinkStock).
La vendetta del cane (copertina e questa foto: ThinkStock).

Nei giorni scorsi lo spot radiofonico commissionato da un grosso fornitore di telefonia e connettività mobile ha fatto esplodere il disappunto della Rete. Nella breve gag audio viene presentata una coppia che sta discutendo quali spese tagliare per far fronte al caro vita. Durante la loro conversazione si percepisce in sottofondo un cagnolino che abbaia festoso mentre lei esclama “no... Fuffi no, dai…”, e lui conclude con un perentorio “Taglia!”.

Nelle intenzioni della compagnia telefonica doveva trattarsi solo di un ammiccamento ironico mentre nella percezione degli utenti è diventato un invito all’abbandono del fidato animale domestico. Nel giro di poche ore la protesta degli utenti della Rete e dei blogger è stata amplificata e rilanciata dai quotidiani nazionali facendo fare marcia indietro alla compagnia telefonica che ha presentato subito le sue scuse tramite Internet, ritenute comunque da molti troppo blande. La protesta nel web sta scemando perché la compagnia telefonica ha subito ritirato lo spot radiofonico, ma la vicenda mi suggerisce almeno tre considerazioni su quanto accaduto.

1) Il controllo sulla comunicazione e sul consumo

Che Internet fosse un potente strumento di controllo in mano agli utenti già lo sapevamo. Oggi, però, risulta sempre più evidente che può costituire il contatto più rapido dei consumatori con le aziende, in grado di influenzare anche le politiche di mercato delle stesse. Se i social network sono diventati luogo principe per le ricerche di mercato è altrettanto vero che possono diventare strumento per orientare pesantemente il flusso dei consumi e smascherare pubblicità e proposte ingannevoli. La brand reputation, la reputazione del marchio, si gioca oggi soprattutto in Rete, con le dovute attenzioni alle campagne diffamatorie e agli attacchi che la concorrenza scatena appositamente su Internet.

2) Gli affetti non si toccano

«Comunque è fondamentale il rapporto umano fisico», sento ripetere dagli adulti al termine di ogni incontro che abbia come tema Internet. Per alcuni si tratta di una blanda difesa verso un mondo che sentono particolarmente estraneo, per molti è un mantra prodigioso che ricorda loro la necessità di una dimensione affettiva e di contatto che oggi più che mai diventa irrinunciabile. La presenza di un cagnolino in casa riporta al centro la necessità di un contatto fisico, del rapporto con un essere vivente che rappresenta la fedeltà e la dedizione all’uomo. Irrinunciabile anche al tempo della relazione elettronica e con i tagli della crisi. Il dolore provocato dalla perdita di un affetto caro è lacerante, perchè riportarlo a galla in uno spot che dovrebbe risultare piacevole e simpatico?

3) La cura restituisce senso

Prendersi cura di un essere vivente nell’era in cui i rapporti personali si possono troncare con un sms diventa un antidoto efficace per dare senso ai legami, ma anche alla propria esistenza. «Avevo rifiutato la vita più volte», mi ha confidato una ragazza ospite della comunità papa Giovanni XXIII di Rimini, «ma da quando mi hanno affidato un ragazzo disabile di cui prendermi cura tutto ha ripreso senso e luce». Si spostano equilibri, priorità, attenzioni, ritmi di vita. La cura polarizza e restituisce senso all’esistenza. La “Pet therapy” ci assicura che anche la cura di Fuffi è salutare e addirittura medicinale per l’uomo.

Scodinzolio di Fuffi contro Internet? 1 a 0 per Fuffi.

Pubblicato il 03 febbraio 2012 - Commenti (0)
12
feb

L’ora di “educazione cellulare?”

Chissà, un giorno potrebbe diventare anche una materia scolastica intesa come formazione all’uso critico dei new media. Ma prima di proporla ai più piccoli sarebbe opportuno un ripassino, anzi un primo, vero, serio approccio alla questione per noi adulti.

 

Di aiuti in questo ambito non ne troveremo molti. Spesso si tende a consegnare dieci regole d’oro che, in ogni caso, potrebbe scaturire anche dal nostro buonsenso personale. Tra le pubblicazioni curate lo scorso anno da Save the Children troviamo il prezioso opuscolo “Educazione e  nuovi media, guida genitori”. Si tratta di pagine interessanti perché partono dall’analisi di dinamiche, motivazione ed emozioni che stanno dietro l’uso dei nuovi mezzi di comunicazione e cercano di costruire modelli educativi basati sulla condivisione di regole e valori. Da leggere!

E’ comunque si tratta ancora di un ambito inesplorato e povero di risorse formative che sappiano davvero andare al cuore del problema.

Il portale Giano Family
Il portale Giano Family

Il portale Giano Family, ad esempio, che si occupa di sicurezza della famiglia durante la navigazione, suggerisce negli appunti pubblicati in home page alcune risorse utili alla formazione all’uso dei new media. Ma c’è di più: i tecnici della sicurezza di Giano hanno selezionato una serie di risorse gratuite da installare nel proprio pc per proteggerlo da rischi e intrusioni indesiderate e possono fornire consulenza gratuita via e-mail, oppure al telefono al costo di un’interurbana di rete fissa o ancora con la teleassistenza, prendendo il controllo temporaneo della vostra macchina. Chi garantisce la serietà dell’operazione? Due agenzie di indubbia credibilità: la Polizia delle comunicazioni e l’associazione Meter di don Fortunato di Noto.

Pubblicato il 12 febbraio 2011 - Commenti (1)

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Autore del blog

Un prete in Rete

Don Marco Sanavio

Prete della diocesi di Padova che dal 1999 si occupa di coniugare il mondo della tecnologia con la pastorale. Ha iniziato a collaborare con alcuni uffici della Conferenza episcopale italiana in occasione del Grande giubileo del 2000, creando il sito www.giovani.org. Attualmente è all'interno del consiglio direttivo dell’Associazione webmaster cattolici italiani. A Padova è direttore dell'Ufficio comunicazioni sociali della diocesi e segue la formazione di adulti e ragazzi all'uso dei new media.

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