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mag
Anni fa è stata tentata un’edizione online dei Sim, in stile “Second Life”. Ma è miseramente fallita perché lo scopo del gioco non è affatto interagire con persone vere.
Dopo il post del 12 aprile dedicato alla nuova uscita “medievale” di I Sim, mi sembra utile tornare su questo celebre gioco per approfondire con i lettori altri significativi aspetti. Uno di questi, indubbiamente, è quella libertà totale di impostare i personaggi che nei giorni scorsi è stata letta da qualcuno come “invito all’omosessualità”.
Le polemiche qui non interessano. Certamente importa però sottolineare che I Sim sono un gioco che simula “persone” e “famiglie” senza prendersi le responsabilità dei loro comportamenti. Ogni giocatore può modellare i personaggi e chiedere loro le prestazioni che desidera a suo piacimento. Per qualcuno forse ciò può essere divertente, ma l’atmosfera e gli scopi del gioco ne risultano molto ambigui: lo stile della simulazione si rivela più approssimativo proprio nel gestire quella finezza di rapporti umani, fondata sulla differenza tra valori e disvalori, che sorregge le amicizie, gli amori, le famiglie. Poiché con i Sim si può fare tutto e il contrario di tutto, sconsiglio di affidare questo gioco a bambini e ragazzini e ritengo insufficiente la qualifica di “12 anni” attribuita.
Un altro aspetto notevole dei Sim è il fiorire di “storie” nate a partire dal gioco. Basta infatti un po’ di inventiva e di pazienza e si possono estrarre scene per poi montarle in un film a misura di giocatore. Godetevi per esempio questa parodia di Star Trek:
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Tanto si è diffusa questa tendenza che il gioco ha inserito al suo interno gli strumenti per diventare registi in proprio. YouTube trabocca di cortometraggi realizzati a partire dai Sim. L’occupazione forse più divertente e più sensata che se ne possa ricavare.
Pubblicato il
19 maggio 2011 - Commenti
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12
apr
Parliamo di I Sim, videogioco per pc tra i best seller di tutti i tempi, più di cento milioni di copie.
È da poco sugli scaffali The Sims Medieval, contrassegnato
dall’ambentazione storica. Il giocatore è un “monarca-dio” che può fare e
disfare a piacimento. Darà la propria impronta al giovane regno,
compiendo missioni e scelte che influiranno sui rapporti con gli altri
Sim (duelli, amoreggiamenti, tradimenti, incantesimi, religione,
famiglia ecc.).
I Sim sono personaggi, creati dal giocatore o presenti
nel gioco, le cui caratteristiche caratteriali possono essere
selezionate, impostando Sim eroici, pigri, perfidi, ingenui, arroganti
eccetera, con varie mescolanze di questi tratti personali.
Qui si vedono alcuni Sims medievali in azione.
Qui invece il trailer del gioco.
Ideato dall’americano
Will Wright nel 2000 ed edito da EA Games, I Sim è un sofisticato
“simulatore di persone”. I personaggi vengono guidati fin dalla
definizione del carattere e poi in tutte le azioni che possono
derivarne. Assecondano le indicazioni del giocatore ma si ribellano se
si ritengono maltrattati (basta che abbiano fame o sonno). Si procede
praticamente all’infinito.
Esistono innumerevoli versioni, ma in
sostanza il tutto si traduce nel guardare “che cosa faranno” i
personaggi nelle situazioni provocate o permesse dal giocatore. Il gioco
è consigliato dai 12 anni in su ma molte persone lo vedono adatto anche
a bambini più piccoli, ritenendolo innocuo e perfino formativo. Io
invece ho sempre pensato che non bisogna sottovalutarne la dinamica,
poiché non è affatto insignificante questo giocare col carattere umano
che si traduce in azioni per nulla banali, anche quando vengono
realizzate con un click del mouse.
Pubblicato il
12 aprile 2011 - Commenti
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