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Ancora sui Sim, senza polemiche
Anni fa è stata tentata un’edizione online dei Sim, in stile “Second Life”. Ma è miseramente fallita perché lo scopo del gioco non è affatto interagire con persone vere.
Dopo il post del 12 aprile dedicato alla nuova uscita “medievale” di I Sim, mi sembra utile tornare su questo celebre gioco per approfondire con i lettori altri significativi aspetti. Uno di questi, indubbiamente, è quella libertà totale di impostare i personaggi che nei giorni scorsi è stata letta da qualcuno come “invito all’omosessualità”.
Le polemiche qui non interessano. Certamente importa però sottolineare che I Sim sono un gioco che simula “persone” e “famiglie” senza prendersi le responsabilità dei loro comportamenti. Ogni giocatore può modellare i personaggi e chiedere loro le prestazioni che desidera a suo piacimento. Per qualcuno forse ciò può essere divertente, ma l’atmosfera e gli scopi del gioco ne risultano molto ambigui: lo stile della simulazione si rivela più approssimativo proprio nel gestire quella finezza di rapporti umani, fondata sulla differenza tra valori e disvalori, che sorregge le amicizie, gli amori, le famiglie. Poiché con i Sim si può fare tutto e il contrario di tutto, sconsiglio di affidare questo gioco a bambini e ragazzini e ritengo insufficiente la qualifica di “12 anni” attribuita.
Un altro aspetto notevole dei Sim è il fiorire di “storie” nate a partire dal gioco. Basta infatti un po’ di inventiva e di pazienza e si possono estrarre scene per poi montarle in un film a misura di giocatore. Godetevi per esempio questa parodia di Star Trek:
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Tanto si è diffusa questa tendenza che il gioco ha inserito al suo interno gli strumenti per diventare registi in proprio. YouTube trabocca di cortometraggi realizzati a partire dai Sim. L’occupazione forse più divertente e più sensata che se ne possa ricavare.
Pubblicato il 19 maggio 2011 - Commenti (0)