La solennità di Pentecoste
Celebra il mistero dell’effusione dello Spirito Santo che è il “dono” dato da Dio alla Chiesa come frutto della Pasqua del suo Figlio, coronata con il suo “ritorno” al Padre. Con questa solennità si conclude il Tempo Pasquale. Nella tradizione liturgica della nostra Chiesa ambrosiana l’importanza dell’odierna solennità è resa visibile dalla Liturgia vigiliare vespertina e naturalmente dalla Messa “nel giorno”.
1.
Liturgia vigiliare vespertina
Viene celebrata la sera del sabato ed è organizzata sul modello della Veglia pasquale comprendente un’ampia proclamazione di scelti brani biblici e la celebrazione dell’Eucaristia.
- L'ordinamento delle letture bibliche
Sono previste quattro letture prese dall’Antico Testamento: Genesi 11,1-9; Esodo 19,3-8.16-19; Ezechiele 37,1-14; Gioele 3,1-5. Esse rappresentano l’annunzio “profetico” del “dono” dello Spirito Santo frutto della Pasqua del Signore Gesù. Ad esse segue l’Epistola: 1Corinzi 2,9-15a nella quale l’Apostolo afferma che, grazie al dono dello Spirito noi tutti possiamo arrivare a «conoscere ciò che Dio ci ha donato» nel suo Figlio. Il brano evangelico è preso da Giovanni 16,5-14:
In quel tempo. 5Il Signore Gesù diceva ai suoi discepoli: «Ora però vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: “Dove vai?”. 6Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore. 7Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paraclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi. 8E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. 9Riguardo al peccato, perché non credono in me; 10riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; 11riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato. 12Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. 13Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da sé stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. 14Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà.
Con queste parole Gesù intende preparare i suoi discepoli al distacco da lui, segnato con il suo ritorno “da colui che lo ha mandato”. Essi così come anche noi che con fede seguiamo il Signore non siamo abbandonati a noi stessi, nella nostra incapacità a “portare il peso” della rivelazione del Signore. Al contrario, una volta tornato al Padre, Gesù “manderà” alla sua Chiesa lo Spirito Santo Paràclito, il quale, «conoscendo le profondità di Dio» secondo le parole dell’Apostolo (
Epistola: 1Corinzi 2,10) è, lo “Spirito della verità” che le permetterà di comprendere in tutta la sua portata e in tutte le sue conseguenze salvifiche la “verità”, vale a dire la rivelazione recata dal Verbo di Dio fatto uomo, Gesù di Nazaret, crocifisso, risorto e asceso al Cielo.
- Il formulario della Messa
Comprende le orazioni, il prefazio e i canti ovvero le antifone che scandiscono la celebrazione eucaristica. Di questo “tesoro” orante riproduciamo l’orazione A
conclusione della Liturgia della Parola e il Prefazio.
A conclusione della Liturgia della Parola
«A chi per la forza della tua grazia e per l’azione trasformante dello Spirito Santo è interiormente rinato nel Battesimo, dona, o Padre, di vivere senza pentimenti e senza stanchezza come figli del regno dei cieli».
Prefazio
«E' veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, renderti grazie, Dio onnipotente. A coloro che nella comunione di vita col Signore risorto hai prescelto a diventare tuoi figli, tu concedi, o Padre, con l’effusione dello Spirito Santo i tuoi doni di grazia, portando a compimento il mistero pasquale e anticipando al popolo dei credenti le primizie dell’eredità eterna, che sono chiamati a condividere con Cristo redentore. Così diviene tanto più certa la loro fiducia di incontrarsi con lui nella gloria, quanto più chiara è per essi la coscienza del loro riscatto, e l’esperienza dello Spirito è più inebriante e più viva».
2. La Messa “nel giorno”
E' quella che si celebra la domenica e propone un distinto ordinamento delle letture bibliche e di un proprio formulario.
- L'ordinamento delle letture bibliche
La
Lettura: Atti degli Apostoli 2,1-11 riporta il racconto dell’evento della Pentecoste, culmine della Pasqua. Il
Salmo 103 è cantato intercalando il ritornello: «Del tuo Spirito, Signore, è piena la terra». L’
Epistola: 1Corinzi 12,1-11 illustra i “doni” recati dallo Spirito “per il bene comune”. Primo dei doni è quello di poter affermare con piena consapevolezza: «Gesù è il Signore», vale a dire il vincitore della morte, il vero unico salvatore.
Il brano evangelico è preso da Giovanni 14,15-20 l’evangelista che ci ha accompagnato nella preparazione quaresimale alla Pasqua (dalla II Domenica) fino a oggi.
In quel tempo. 15Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; 16e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, 17lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi. 18Non vi lascerò orfani: verrò da voi. 19Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. 20In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi.
Prima di separarsi dai suoi, Gesù promette loro che una volta tornato al Padre si prenderà a cuore la loro situazione ottenendo l’invio dello Spirito Santo che succederà a lui nell’ufficio di “paràclito” ossia di assistenza e guida “per sempre”.
Anche oggi, perciò, noi che formiamo la Chiesa del Signore, non possiamo e non dobbiamo sentirci “orfani”! Gesù è continuamente vivo e presente tra noi grazie all’azione dello Spirito che rende viva la sua Parola e attiva il dono di sé compiuto dal Signore una volta per tutte sulla croce principio della nostra comunione con lui e, tramite lui, con il Padre.
- il formulario della Messa
Vengono qui riportati il
Prefazio che esalta la ricomposizione di fede e di amore dell’intera umanità opera della Pasqua del Signore e che lo Spirito Santo estende, dilata e realizza incessantemente fino alla fine dei tempi; e il canto
Allo Spezzare del Pane che riporta le sublimi parole del Signore riguardanti l’effetto del dono dello Spirito nei credenti (cfr. Giovanni 7,37-39).
Prefazio
«E' veramente cosa buona e giusta renderti grazie, o Dio di infinita potenza, e allietarci in questo giorno solenne, che, nel suo numero sacro e profetico, ricorda arcanamente la raggiunta pienezza del mistero pasquale. Oggi la confusione che la superbia aveva portato agli uomini è ricomposta in unità dallo Spirito Santo. Oggi gli apostoli, al fragore improvviso che viene dal cielo, accolgono la professione di un’unica fede e, con diversi linguaggi, a tutte le genti annunziano la gloria del tuo Vangelo di salvezza. Per questa effusione dello Spirito esulta la Chiesa ardente di riconoscenza e d’amore, e, unendo la sua voce di sposa al coro senza fine del cielo, eleva, a te, o Padre, con tutte le creature felici il suo inno di lode».
Allo Spezzare del Pane
«Nell’ultimo giorno della festa Gesù proclamava:
“Dal seno di chi crede in me
scaturiranno fiumi d’acqua viva”.
Questo disse parlando dello Spirito
che avrebbero ricevuto i credenti in lui, alleluia, alleluia».