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Ancora sui videogiochi "per adulti"
"Mass effect 3", giudicato miglior videogioco del 2012
Un’indagine fra i più importanti siti italiani dedicati ai videogiochi, svolta da ItaliaTopGames.com, ha stilato la classifica annuale dei migliori videogame.
Due considerazioni in merito. Anzitutto, il vincitore è stato Mass Effect 3 (Bioware), un’avventura fantascientifica il cui principale pregio consiste nell’incentrarsi sulle decisioni del giocatore per determinare la trama e l’esito finale. La sceneggiatura è così ben congegnata che anche le scelte di dialogo – le domande e le risposte che si rivolgono ad altri personaggi – contribuiscono a modificare le relazioni tra le persone e, quindi, le scelte di campo, lo svolgersi degli eventi e, più in generale, la reputazione e il comportamento etico del protagonista. Mass Effect è tra i più maturi esempi dei “videogiochi comportamentali”, ovvero di quelle storie interattive in cui quel che più conta è l’evoluzione del personaggio attraverso le sue scelte. L’eterno scontro fra bene e male riletto in chiave interattiva. A mio parere è il meglio che si possa chiedere a questo genere narrativo e d’intrattenimento. Ecco il trailer:
La seconda considerazione parte dal rilievo che Mass Effect 3, come quasi tutti gli altri videogame nella Top Ten dei più votati, è un’opera per adulti (da 18 anni in su). A conferma di una svolta ormai conclamata in questo mondo: da vari anni a questa parte i videogiochi di prima categoria, quelli in cui si investono più soldi e cervelli, sono rivolti a un pubblico maturo. Sopravvivono alcuni videogame “per tutti” soprattutto nel campo dei simulatori sportivi (nella classifica di ItaliaTopGames ci sono Fifa e NBA), ma ormai siamo molto distanti – se mai siamo stati vicini – dall’idea di videogiochi per bambini. I quali sono molto più tenuti presenti e sollecitati, invece, dai “nuovi giochi” che stanno proliferando su piattaforme touch screen dei tablet.
Non vedo niente di male nei videogame per adulti, purché questi ultimi sappiano riflettere prima di metterli in mano ai loro figli. Piuttosto, mi piacerebbe vedere qualche produzione che applichi lo schema “comportamentale” in maniera adeguata ai più giovani, sollecitandone scelte di qualità in contesti avvincenti e adatti a loro: questa sì che sarebbe un’esperienza interessante.
Pubblicato il 11 dicembre 2012 - Commenti (0)