14
mar

Osè, che fai ci provi?: altro che per 12enni!

A riprova del fatto che l’attenzione dei genitori è insostituibile, ecco l’eccezione che conferma la regola. Le fasce d’età applicate sulla confezione dei videogiochi (le qualifiche PEGI) sono di solito attendibili, ma nel caso “Osè – che fai ci provi?” (titolo in inglese “We Dare”), prodotto da Ubisoft e annunciato per dodicenni, davvero non ci siamo.

Come si coglie da uno spot pubblicitario diffuso in molti Paesi e reperibile su YouTube, si tratta di un gioco di seduzione e non solo. È un pomiciamento nella migliore delle ipotesi forse accettabile fra adulti consenzienti. Ecco il video:


Proporlo all’età in cui ragazzi e ragazze cominciano appena a conoscere il tesoro della sessualità mi pare inappropriato e offensivo, a meno che si voglia incentivare la cultura dei “Rubygate”.

Penso che i produttori, per ragioni commerciali, abbiano voluto tentare un “doppio binario”, confidando che il gioco raggiunga un pubblico vasto. Esplorandolo, ho visto che in effetti il gioco è per lo più allusivo e ironico: spesso si balla e si risponde a quiz. Talvolta però si va oltre. Più significativa ancora è l’atmosfera disincantata rispetto a una realtà che invece a quell’età suona nuova, meravigliosa, misteriosa, com’è giusto che sia, e pretende rispettosa delicatezza.

Non sono evidentemente il solo a pensarlo, tant’è che sulla confezione è stato incollato l’avviso “chiedi il permesso ai tuoi genitori”: l’ammissione di un ripensamento.

In casi come questo le proteste col PEGI sono opportune. Chi vuole vada sul sito http://www.pegi.info/it e scriva nello spazio che trova sotto la voce “Contatti”.

Pubblicato il 14 marzo 2011 - Commenti (3)
07
mar

Dentro il mondo dei Gormiti

I personaggi del videogioco riproducono i pupazzetti, gli ambienti richiamano la serie Tv dei cartoni animati.
I personaggi del videogioco riproducono i pupazzetti, gli ambienti richiamano la serie Tv dei cartoni animati.

Sui Gormiti si può dire quel che si vuole, ma non che siano una stupidaggine. È un mondo assai ben confezionato sia dal punto di vista commerciale – innesca meccanismi di raccolta e di scambio analoghi a quelli delle figurine – sia dal punto di vista creativo (autori gli italiani Leandro Consumi e Gianfranco Enrietto), con un clima “mitologico” calibrato al confine tra la fantasia delle fiabe e i mondi epici alla Tolkien. Popoli, personaggi, ere, eventi vari caratterizzzano questo universo narrativo in cui, come in ogni fiaba che si rispetti, è netto il confine tra buoni e cattivi.

Difficile che i Gormiti non siano entrati in casa di chi ha figli maschi tra i 4 e gli 8 anni. A quell’età la modalità prevalente di utilizzo è quella del gioco libero, esattamente come si fa con i soldatini, con il Lego, con i modelli di automobile. È anche prevista, tuttavia, una modalità più sofisticata in cui ci si affronta con conteggi di carte e di poteri vari, apprezzata da ragazzi di età maggiore.

Il successo dei Gormiti è stato tale da trasporsi anche in una serie televisiva molto seguita. Da lì, a sua volta, deriva il videogioco “Gormiti: il Ritorno dei Signori della Natura” per Nintendo Wii e DS, che ripercorre l’espediente televisivo di vedere quello di Gorm come un “mondo parallelo” in cui alcuni ragazzini entrano per proteggerlo, impersonando altrettanti Gormiti.

Il gioco è riservato alla fascia d’età che parte dai 12 anni. Può essere una simpatica integrazione per gli appassionati del genere, anche perché oltre alle caratteristiche imprese predispone rompicapi e percorsi di abilità che risultano non meno avvincenti.

Pubblicato il 07 marzo 2011 - Commenti (1)

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Autore del blog

Family Game

Giuseppe Romano

Giuseppe Romano insegna Lettura e creazione di testi interattivi all'Università Cattolica di Milano e collabora con quotidiani e riviste su temi riguardanti l’era digitale, la comunicazione interattiva, i videogame, i fenomeni di massa.

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