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Dentro il mondo dei Gormiti
I personaggi del videogioco riproducono i pupazzetti, gli ambienti richiamano la serie Tv dei cartoni animati.
Sui Gormiti si può dire quel che si vuole, ma non che siano una stupidaggine. È un mondo assai ben confezionato sia dal punto di vista commerciale – innesca meccanismi di raccolta e di scambio analoghi a quelli delle figurine – sia dal punto di vista creativo (autori gli italiani Leandro Consumi e Gianfranco Enrietto), con un clima “mitologico” calibrato al confine tra la fantasia delle fiabe e i mondi epici alla Tolkien. Popoli, personaggi, ere, eventi vari caratterizzzano questo universo narrativo in cui, come in ogni fiaba che si rispetti, è netto il confine tra buoni e cattivi.
Difficile che i Gormiti non siano entrati in casa di chi ha figli maschi tra i 4 e gli 8 anni. A quell’età la modalità prevalente di utilizzo è quella del gioco libero, esattamente come si fa con i soldatini, con il Lego, con i modelli di automobile. È anche prevista, tuttavia, una modalità più sofisticata in cui ci si affronta con conteggi di carte e di poteri vari, apprezzata da ragazzi di età maggiore.
Il successo dei Gormiti è stato tale da trasporsi anche in una serie televisiva molto seguita. Da lì, a sua volta, deriva il videogioco “Gormiti: il Ritorno dei Signori della Natura” per Nintendo Wii e DS, che ripercorre l’espediente televisivo di vedere quello di Gorm come un “mondo parallelo” in cui alcuni ragazzini entrano per proteggerlo, impersonando altrettanti Gormiti.
Il gioco è riservato alla fascia d’età che parte dai 12 anni. Può essere una simpatica integrazione per gli appassionati del genere, anche perché oltre alle caratteristiche imprese predispone rompicapi e percorsi di abilità che risultano non meno avvincenti.
Pubblicato il 07 marzo 2011 - Commenti (1)