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apr
"Braid", una favola tutta da giocare
Braid è un videogioco. Ci si può giocare con una console (Xbox, Playstation), con un pc Windows o con un Mac Apple. È un videogioco del genere che viene definito “a piattaforma”, per intenderci come le scorrazzate di SuperMario da sinistra verso destra sullo schermo, correndo e saltando per catturare bonus e schivare nemici.
È un videogioco semplice, benché contenga rompicapi piuttosto impegnativi. È anche una riflessione implicita su ciò che rende i videogiochi interessanti. Perché semplice non vuol dire banale. In questo caso la semplicità prelude a una significativa profondità e ricchezza di contenuti.
Una "prova" di Braid
Anzitutto, c’è una storia. Il protagonista rimpiange la sua principessa perduta e vorrebbe raggiungerla. Ma come? Tornando indietro nel tempo o sperando che procedere verso il futuro gli faccia imboccare strade nuove?
Questa storia, una fiaba come altre, viene raccontata dal gioco. Da un lato, come si può vedere dalle immagini, al servizio della fantasia viene messa una splendida coreografia visiva. Dall’altro lato, Braid è uno tra i più riusciti esempi di come un videogioco possa raccontare una storia proprio attraverso il gioco stesso. Giocare a Braid, infatti, significa cimentarsi col trascorrere del tempo e imparare a farlo procedere avanti e indietro finché non si pieghi allo scopo desiderato. Difficile spiegarlo per bene, molto più immediato (ma non facile…) saltare a bordo per chiarirsi le idee.
Braid è stato inventato nel 2008 da Jonathan Blow, uno sviluppatore indipendente con opinioni significative su ciò che i videogiochi devono “fare” ed “essere” per ambire a paragonarsi con l’arte. Lo si può acquistare scaricandolo in rete per meno di 10 euro. In questi giorni sull’Apple Store lo si trova con un signifitativo “sconto pasquale” a 3 euro.
Qui sotto una sequenza video. Il trailer è in inglese, ma il gioco scaricabile è anche in italiano.
Pubblicato il 04 aprile 2012 - Commenti (0)