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Civilization V, il bello della storia
Una scena di guerra in Civilization V.
Civilization V è un simulatore di storia. Ha a sua volta una lunga storia: Sid Meier, il suo autore, lanciò la prima serie nel 1991, e la “V” del titolo sta a dire che siamo alla quinta edizione.
Chi va in cerca di “videogiochi intelligenti” qui trova un buon esempio: un puzzle di uomini, idee, comportamenti e scoperte che attraversa i millenni semplificando, sì, molto, ma anche mantenendo ritmo, coerenza e interesse.
Si tratta di impersonare una nazione e condurla attraverso le ere e le civiltà, dalla preistoria verso il presente e il futuro. Gli ingredienti da miscelare sono parecchi e intellettualmente significativi: battaglie naturalmente, ma anche valzer diplomatici, politiche economiche e sociali, strategie urbanistiche, sviluppi culturali e artistici, scoperte scientifiche, applicazioni industriali, rotte commerciali e progetti di esplorazione. L’interazione con il mondo, diviso in caselle, per certi aspetti ricorda quella del Risiko; d’altra parte qui si può decidere di crescere in direzioni molto diverse, scegliendo di essere un pacifico popolo d’artisti liberali piuttosto che una nazione bellicosa, concentrata sul profitto e sul benessere. Sarà la storia a pronunciare i suoi verdetti. Anzi, la storia e i concorrenti, turno dopo turno, con continui confronti che decretano vittorie e sconfitte, progressi e vicoli ciechi dell’evoluzione umana. Tutto questo soprattutto nelle sfide multigiocatore, anche online.
Ho apprezzato che rispetto a edizioni precedenti sia stato ridimensionato l’impatto della religione, in precedenza trattata solo come arma di intrighi e fanatismi. Il nuovo Civilization V lascia stare i santi.
Lo consiglio come divertimento e come stimolo dai 12 anni in su (al di sotto risulterebbe più che altro complicato e forse noioso). È per pc Windows.
Pubblicato il 21 ottobre 2010 - Commenti (0)