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Pinocchio e i libri digitali
Videogiochi crescono. E diventano qualcosa di diverso da ciò che erano. Si sposano con altre forme di comunicazione, dilagano su nuove piattaforme tecnologiche. e contribuiscono a creare qualcosa che non c'era. Non tecnologia, ma linguaggio. Linguaggio digitale.
È uno scenario nuovo e in fulminea evoluzione, non è facile predire dove ci porterà. Per conto mio, ritengo che nel giro di pochissimi anni i nostri figli abbandoneranno quei pesantissimi zainetti scolastici e andranno a scuola con l’iPad (o un equivalente), sul quale leggeranno e scriveranno, in rete con i maestri. Che ne pensate?
Per far vedere ciò che intendo conviene dare un’occhiata alla versione di “Pinocchio” che una casa di produzione milanese, Elastico, ha approntato sotto forma di “libro digitale” nella versione per iPad. È uno dei primi esempi del genere, e può fare da capofila a una nuova generazione di… iperlibri. Non si tratta del testo originale di Collodi bensì di una libero riadattamento, una rilettura integrata da animazioni interattive che risulta perfetta sotto il profilo estetico e suggestiva per ciò che mostra e che lascia intuire circa il possibile apporto del linguaggio digitale rispetto all’educazione e all’intrattenimento. Elementi narrativi, illustrazioni e colonna sonora stanno bene insieme componendo un racconto bello da vedere, da sentire e da “agire”. Ecco il video promozionale:
“Pinocchio” in edizione iPad si scarica dall’AppStore e costa 3 euro: un piccolo investimento che dà più di quanto costa.
Pubblicato il 18 giugno 2011 - Commenti (1)