07
mag
Videogiochi: malattia o terapia?
Giocare con i videogiochi fa bene o fa male? Oggi ho letto tre notizie contrastanti. La prima, a firma di un oculista, informa che gli schermi di pc, smartphone e tablet possono affaticare gli occhi dei bambini, inducendo una sorta di miopia da stanchezza soprattutto nel caso di intensa frequentazione di videogiochi, che sovraccaricano i muscoli oculari.
Bene a sapersi, anche se credo che sia un’epoca in cui gli occhi di tutti noi sono sovraccarichi di immagini.
D’altra parte un gruppo di ricercatori canadesi ha pubblicato un articolo in cui si sostiene che i videogiochi possono contribuire a curare l’ambliopia, ovvero quella “pigrizia oculare” che affligge molti bambini e che finora si curava bendando l’occhio “sano” per obbligare l’altro a fare il suo dovere.
Insomma, è questione di prospettive.
Infatti ecco un’altra notizia positiva: una ricerca dell’Università dell’Iowa è giunta alla conclusione che l’uso di videogiochi può ritardare di molto il declino cognitivo negli anziani. Detto questo, secondo i ricercatori i vantaggi si possono misurare già dai cinquant’anni in su.
Una conferma divertente viene dal confronto del gruppo di anziani videogiocanti con un altro gruppo di vecchietti dediti alle parole crociate: i risultati sono stati fino a sette volte migliori dalla parte dei videogame.
In sostanza, da notizie come queste si ricavano utili conferme di ciò che si poteva intuire: darsi da fare con l’interattività indubbiamente stimola. Il resto è misura, è equilibrio.
Pubblicato il 07 maggio 2013 - Commenti (0)