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Attenti al mal di montagna

Con le recenti nevicate saranno molti coloro che sceglieranno la montagna per poter finalmente fare una bella sciata. Se andate a sciare oltre 2000 metri prendete però tutte le precauzione per evitare il mal di montagna, sindrome ben nota a chi abita sulle Alpi, ma spesso invece sconosciuto a coloro che salgono per la prima volta ad alte quote.
In montagna la pressione atmosferica si riduce, rispetto al livello del mare, del 20% a 2000 m, 30% a 3500 m e 60% a 4000 m.
La minore pressione atmosferica provoca anche una corrispondente riduzione della concentrazione dell’ossigeno, il quale, dopo l’azoto, è il principale componente dell’aria.

Per sopperire alla carenza del vitale gas nell’aria il cuore deve aumentare i battiti onde incrementare la frequenza del respiro e, in tal modo, mantenere inalterata la quantità di ossigeno inspirata. Ma oltre 2500-3000 m di quota, la forte riduzione di ossigeno, può causare, specie sotto sforzi intensi e prolungati, il mal di montagna il quale si manifesta con mal di testa ( il sintomo più comune ), respiro accelerato, cianosi, vertigini, insonnia, brividi di freddo, nausea, vomito e prostrazione fisica.
Ne sono colpiti soprattutto coloro che vanno “troppo in alto troppo in fretta” (trasferimento in auto, elicottero, funivia,marce veloci).

Pubblicato il 15 gennaio 2013 - Commenti (0)
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Clima primaverile e pressione sanguigna

La primavera, si sa, è la stagione più capricciosa, mutevole e imprevedibile. Ma l’incessante altalena, da un giorno all’altro, della temperatura, dell’umidità e della pressione dell’aria – tipica appunto della stagione - si ripercuote anche sulla nostra pressione sanguigna la quale in genere diviene mutevole e instabile come il tempo.
Quando il barometro cala bruscamente oppure quando fa caldo, la pressione sanguigna tende a scendere al di sotto dei normali valori e questo è il motivo per cui, in tali situazioni, ci si può sentire stanchi e svogliati. Se il giorno dopo il barometro è in rapida salita oppure fa freddo, potete essere certi che la vostra pressione tenderà a portarsi al di sopra dei valori normali, una situazione non certo ideale per gli ipertesi e che è fonte spesso di fastidiosi mal di testa, perché l’organismo non fa in tempo ad adeguare la propria risposta a mutamenti così rapidi della pressione atmosferica.

Il balzo all’insù della pressione sanguigna è in genere tanto accentuato quanto più si abbassa la temperatura rispetto al giorno prima.
Ma la pressione può subire sbalzi anche nel corso della medesima giornata perché in primavera non sono infrequenti le situazioni in cui fa caldo nel tardo mattino e nelle ore centrali del giorno mentre nel tardo pomeriggio la temperatura si abbassa bruscamente per l’arrivo di qualche acquazzone.
Comunque, finché dura la variabilità primaverile, i medici raccomandano agli ipertesi di non cambiare la quantità prescritta di farmaci, perché, per rincorrere gli umori del tempo, sarebbe necessario correggere la dose di giorno in giorno, una cosa ovviamente irrealizzabile. Solo verso la fine di maggio, quando il caldo diviene sempre più frequente e durevole, può diventare consigliabile, in alcuni casi, ridurre le dosi, specie se ci si sente molto affaticati nelle gambe.

Pubblicato il 18 maggio 2011 - Commenti (0)

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Autore del blog

Il meteo di Giuliacci

Col. Mario Giuliacci

Mario Giuliacci è un meteorologo, personaggio televisivo e colonnello italiano. È laureato all'Università La Sapienza di Roma. È autore di diversi libri sulla meteorologia. Attualmente cura su LA7 la rubrica del meteo per il fine settimana.

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