03
apr

I satelliti provano l'arrivo della primavera


Con l'equinozio comincia ufficialmente la primavera.

Sul calendario la primavera giunge ufficialmente solo in coincidenza con l’Equinozio, che quest’anno è caduto lo scorso mercoledì 20 marzo alle 12 e 02. L’inizio ufficiale della stagione primaverile infatti si fa coincidere con l’inizio della primavera astronomica, ovvero con il passaggio della Terra per quel punto dell’eclittica (l’orbita del nostro Pianeta attorno al Sole) noto come Equinozio di Primavera. Ma cosa rappresenta tale momento?

In pratica gli Equinozi (quello di primavera e quello d’autunno) sono i due istanti, nel corso dell’anno, in cui i raggi solari cadono perpendicolari, oltre che alla linea dell’Equatore (cosa avviene sempre, durante tutto l’anno), anche all’asse di rotazione terrestre (cosa che capita, appunto, solo agli Equinozi). Tutto ciò implica che, visivamente, la linea che separa il giorno dalla notte non appaia più obliqua, ma al contrario passando per i poli divida perfettamente in due il Globo: un evento che, mercoledì scorso, è stato testimoniato anche da questa immagine raccolta dal satellite GOES-13 della NOAA.

Tra gli effetti pratici più interessanti di questa giornata c’è sicuramente quello che riguarda le ore di luce: il passaggio per l’Equinozio determina in tutti i punti della Terra l’eguale durata del giorno e della notte, pari a 12 ore, cosa che altrimenti per tutto il resto dell’anno è caratteristica esclusiva dei soli luoghi che si trovano sulla fascia dell’Equatore. In ogni caso da mercoledì scorso e per circa 6 mesi, fino all’Equinozio d’Autunno, le ore di luce saranno superiori alle ore di buio nel nostro Emisfero e viceversa nell’Emisfero Australe.

Pubblicato il 03 aprile 2013 - Commenti (0)
29
gen

Settimana bianca serena con i nostri consigli

Si avvicina il periodo delle “settimane bianche” e saranno in molti a scegliere le nevi delle nostre montagne per trascorrere un periodo di riposo lontano dal frastuono e dall’inquinamento della città. Ma attenti alle insidie del clima montano verso la salute. Ed ecco al riguardo un breve vademecum.
Innanzitutto, non sottovalutate il freddo, la principale minaccia, perché, siccome la temperatura diminuisce con la quota di circa 6 gradi per km, anche se siete partiti da casa con una temperatura massima di 10 gradi, vi dovrete attendere, a 2000 metri di quota, una temperatura di circa 2 gradi sotto zero nelle ore più calde e 7-8° C sotto zero nelle prime ore del mattino.
Se poi soffia un vento anche di appena 10 km all’ora, il vostro corpo avrà la sensazione di avvertire valori ancor più bassi, di 6-7 gradi circa, rispetto a quelli appena citati.
Inoltre in montagna l’aria è più secca perché anche l’umidità diminuisce via via che si sale di quota.
Con l’altitudine anche la pressione atmosferica il cui valore,si riduce rispetto al livello del mare, del 20% a 2000 m, 30% a 3500 m e 60% a 4000 metri. Ma, attenzione, la minore pressione atmosferica comporta anche una corrispondente riduzione della concentrazione dell’ossigeno, il quale, dopo l’azoto, è il principale componente dell’aria. Per sopperire alla carenza d’ossigeno il cuore aumenta i battiti onde incrementare al frequenza del respiro e, in tal modo, mantenere inalterata la quantità di ossigeno fornita all’organismo per le funzioni metaboliche. Tale sovrastimolazione dell’apparato respiratorio ha benefici effetti sui sofferenti di asma, ma non certo a quelli che soffrono di cuore.

Inoltre l’aria di montagna è molto pulita e della purezza dell’aria montana traggono beneficio soprattutto coloro che soffrono di allergie perché, in genere, a quote superiori a 1500 metri circa, non si ha inquinamento da pollini.
Ricordatevi inoltre che a 2000 metri circa di altezza i raggi ultravioletti hanno una concentrazione doppia che in pianura e quindi è più facile scottarsi. E’ bene quindi proteggersi il viso con creme adeguate, creme che andranno impiegate anche per evitare screpolature alle pelle, causate dall’eccessiva secchezza dell’aria in montagna.

Quali sono allora le quote suggerite per il soggiorno in montagna? Anziani, cardiopatici,sofferenti di insufficienza coronarica, di angina pectoris e di enfisema e gli ipertesi dovrebbero soggiornare a quote inferiori a 1500 m, perché ,a quote superiori, l’aumento notevole dei battiti cardiaci e degli atti respiratori potrebbe risultare deleterio. Per i sofferenti di asma sono invece consigliate le quote intorno 1500-2000 m, per meglio sfruttare la stimolazione dell’apparato respiratorio. Però a quote superiori a 2500-3000 m, la forte riduzione dell’ossigeno, specie se in concomitanza di sforzi intensi e prolungati, può causare il mal di montagna.
Come si manifesta il mal di montagna?
con mal di testa (il sintomo più comune), respiro accelerato, cianosi, vertigini, insonnia, brividi di freddo, nausea, vomito e prostrazione fisica. Ne sono particolarmente colpiti coloro che vanno “troppo in alto troppo in fretta” (trasferimento in auto, elicottero, funivia, marce veloci).

Pubblicato il 29 gennaio 2013 - Commenti (0)
09
ott

La Terra morirà... tra pochi miliardi di anni

Foto Thinkstock.
Foto Thinkstock.

Fine della Terra? È una cosa certa. Innanzitutto perché il sole tende ad ingigantirsi cosicché nel corso di qualche miliardo di anni fagociterà tutto il sistema solare.

Ma la vita sulla Terra avrà termine molto prima della fine del Sole. Infatti il calore emesso dalla nostra stella aumenta di circa il 5% ogni miliardo di anni, con effetti prima o poi devastanti e irreversibili sul clima del nostro pianeta.

Però probabilmente sarà la Luna a mettere per prima fine alla Terra. Il tutto a causa delle onde di marea diurna sollevate dalla Luna sugli oceani e che, propagandosi in senso opposto a quello di rotazione della Terra, generano attrito con la superficie solida del pianeta. Ecco perché la Luna ne rallenta la velocità, seppure di una quantità infinitesima (circa 2 secondi ogni 100.000 anni). In effetti la durata del giorno ha subito un progressivo consistente allungamento nel corso dei millenni tanto che l’anno solare, che 600 milioni di anni or sono era composto di 424 giorni - ovvero un giorno durava appena 20 ore! - si è ridotto poi a 370 giorni 100 milioni di anni fa, per portarsi infine agli attuali 365. Ma il fenomeno ovviamente riserva anche una inquietante prospettiva per le sorti future del nostro pianeta. Infatti, al ritmo attuale di 2 secondi di ritardo ogni 100.000 anni, verrà il momento, tra qualche miliardo di anni, in cui la Terra sarà quasi immobile su stessa. Da quel giorno non vi sarà più alternanza tra giorno e notte e cesserà dunque anche la vita.

Pubblicato il 09 ottobre 2012 - Commenti (0)
07
set

Nel weekend tempo delizioso in tutta Italia

Dopo 6 giorni consecutivi di piogge ora qua ora là su quasi tutta l’Italia, da oggi e per altri 4-5 giorni ritorna il bel tempo per merito di un’alta pressione centrata sulla Britannia ma estesa a tutta l’Italia. Quindi tempo ovunque soleggiato sia ai mari che ai monti e per di più con temperature gradevoli perché le massime si manterranno ovunque sotto 31 gradi.

Ma ecco in dettaglio il tempo fino a lunedì:

Venerdì 7 Poche nubi innocue su Calabria e Nord della Sicilia. Sereno sul resto d’Italia. Temperature massime intorno 27-30 gradi. Ventoso sui mari del Sud per venti di Maestrale.

Sabato 8 Un po’ di nubi su Alpi occidentali e Val d’Aosta ma senza la minaccia di pioggia. Sereno sul resto d’Italia. Temperature massime intorno 27-30 gradi con qualche rara punta di 31 gradi al Sud. Venti ovunque deboli.

Domenica 9 Un po’ di innocue nuvole sul Piemonte. Bello soleggiato sul resto d ‘Italia. Temperature massime intorno 27-30 gradi. Venti deboli.

Lunedì 10 Ancora bel tempo su tutta l’Italia. Temperature massime invariate. Venti deboli.

Pubblicato il 07 settembre 2012 - Commenti (0)
26
giu

Meglio al sole sulla sabbia o sugli scogli?

Per prendere l’agognata tintarella c’è chi preferisce distendersi sulla sabbia e chi invece opta per qualche isolata scogliera, ma ai fini dalla salute la scelta non è indifferente. Gli scogli al mare vengono di solito considerati come luogo ove appartarsi a prendere il sole, lontano da occhi indiscreti. Ma gli scogli in genere hanno anche un effetto sulla salute. Infatti gli spruzzi d’acqua sollevati dall’infrangersi delle onde arricchiscono l’aria di preziosi sali minerali - come Iodio, Cloruro di sodio, Magnesio, Manganese e Fluoro -, elementi che stimolano l’attività della tiroide, potenziano il sistema immunitario e disinfettano l’apparato respiratorio. Però gli scogli hanno anche alcune controindicazioni. Innanzitutto debbono essere evitati da chi soffre di ipertiroidismo perché qui le alte concentrazioni di Iodio nell’aria aggraverebbero la patologia. Inoltre costringono a prendere il sole in posizioni scorrette e innaturali, con il rischio di riacutizzare lombalgie e dolori cervicali in chi già soffre di mal di schiena o di contratture muscolari. Per di più sugli scogli è elevato il rischio di prendere verruche o micosi, i cui germi trovano il loro ambiente ideale nell’acqua che ristagna a lungo nei piccoli avvallamenti della roccia.

E adesso vediamo vizi e virtù della sabbia. Qui il rischio di infezioni è molto basso perché non vi sono pozzanghere in cui l’acqua possa ristagnare e per di più microrganismi e funghi non si fermano in superficie ma penetrano in profondità. E la particolare struttura in fini granuli favorisce anche la sterilizzazione dei primi millimetri di copertura sabbiosa da parte dei raggi ultravioletti. La composizione chimica dei granuli di sabbia non ha alcuna virtù terapeutica ma sui granelli vi è sempre un piccolo invisibile deposito dei sali contenuti nelle acque del mare. Per esempio, le sabbie delle coste campane sono ricche di composti dello zolfo, sostanze molto comuni del resto nelle immediate vicinanze dei vulcani attivi. Queste sostanze possono essere assorbite dall’organismo con le sabbiature che, per essere efficaci, debbono essere eseguite con sabbia prelevata dal bagnasciuga, tenuta a essiccare al sole e con la quale ricoprire poi tutto il corpo, ricordandosi però di rinnovarla di quando in quando. La sabbia ha benefici effetti anche in coloro che hanno reumatismi. In questo caso deve essere applicata sulla parte sofferente dopo però che è stata esposta per un periodo sufficientemente lungo al sole, ma non troppo da procurarvi qualche dolorosa scottatura. Le sabbie molto fini delle coste adriatiche sono le meno idonee allo scopo perché i raggi solari riescono a surriscaldare solo il primissimo strato superficiale mentre, immediatamente sotto, la sabbia rimane fredda. Molto indicate invece per i reumatismi le sabbie scure di origine vulcanica – come quelle dell’Isola d’Elba – che, per il loro elevato contenuto di ferro, riescono a trattenere molto calore. Ma anche qui… attenti alle scottature!

Pubblicato il 26 giugno 2012 - Commenti (0)
19
giu

Il clima marino aiuta la salute, ma non sempre

Estate, tempo di ferie e di riposo. E il mare rappresenta per i più l'ambiente ideale per "staccare la spina" dai problemi di ogni giorno, per ritemprarsi nel fisico e nel morale, e soprattutto per sfuggire alla soffocante calura delle metropoli. Ma se la scelta della spiaggia è affidata all'improvvisazione, si rischia di cadere dalla padella alla brace perché l'afa estiva di alcuni nostri mari è spesso comparabile a quella che opprime la Valpadana. Per di più occorre tener presente che un clima marino che risulti gradevole e salubre per alcuni, può invece rappresentare una minaccia per il confort e la salute di altri. Insomma, tra i circa 7000 km di coste che contornano la nostra penisola, bisogna scegliere con cura quella che più si confà al nostro stato psicofisico. La raccomandazione vale in particolare per vecchi, bambini, psicolabili, convalescenti da gravi malattie e per coloro che vivono abitualmente in un clima secco e fresco, come quello di montagna.

Un clima marino giusto ha di solito effetti benefici nella cura di moltissimi stati morbosi: malattie renali e reumatiche, osteoporosi, postumi da traumi ossei, affezioni delle prime vie respiratorie come riniti e catarro, alcune malattie della pelle come psoriasi, eczemi e prurito, anemia, rachitismo, ipofunzionalità della tiroide. Ma è altrettanto lunga la lista delle patologie sulle quali un clima marino non idoneo può scatenare negative ripercussioni: ipertensione, scompensi della circolazione sanguigna periferica, asma, depressione, ansia, insonnia, secchezza della pelle e dei capelli, micosi cutanee, ipersensibilità della pelle al sole, ipertermia, iperattività della tiroide, gonfiori estivi alle caviglie e, soprattutto, le cardiopatie, specie se tireotossiche e con aritmia. Come scegliere la spiaggia dove andare? Ecco qualche consiglio.

 

Coste Venete: clima moderatamente caldo, molto umido, abbastanza ventilato, povero di UV (raggi ultravioletti), frequenti temporali, disagio debole da afa. Suggerite per anziani, bambini, convalescenti, cardiopatici, soggetti con pelle chiara. Sconsigliate per ansiosi.

Coste tra Venezia e Gargano: clima molto caldo, umido, poco ventilato, povero di UV e di aerosol marino, forte disagio da afa. Suggerite per chi ha pelle chiara o secca. Sconsigliate per anziani, cardiopatici ipertesi e per chi soffre di reumatismi e asma.

Coste della Puglia, della Calabria ionica e della Grecia: clima molto caldo, umido e ventilato, ricco di aerosol marino e con una moderata concentrazione di UV, acqua molto calda, disagio moderato da afa. Suggerite per balneoterapia, affezioni delle prime vie respiratorie, catarro. Sconsigliate per anziani, cardiopatici, reumatici.

Coste orientali sicule, della Calabria tirrenica e della Campania: clima molto caldo, molto umido, poco ventilato, povero di aerosol marino. Acqua del mare molto calda, forte disagio da afa. Suggerite per la balneoterapia, per chi ha la pelle secca, cure per malattie della pelle (coste campane) e sabbiature (coste orientali della Sicilia). Sconsigliate per anziani, cardiopatici, ipertesi e asmatici.

Coste laziali e della bassa Toscana: clima molto caldo e umido, moderatamente ventilato, povero di UV, moderata presenza di aerosol marino, disagio moderato da afa. Suggerito per affezioni delle prime vie respiratorie, sabbiature (Isola d’Elba). Sconsigliate per cardiopatici, ipertesi e asmatici.

Coste della Liguria e della Versilia e Costa azzurra: clima moderatamente caldo, moderatamente umido e abbastanza ventilato, povero di UV, moderata concentrazione di aerosol marino, sedativo, disagio debole da afa. Suggerite per anziani, bambini, cardiopatici, ipertesi, asmatici, ansiosi e per chi ha la pelle chiara.

Coste della Sardegna e della Sicilia occidentale: clima molto caldo e molto ventilato, poco umido, ricco di UV, di aerosol marino e di elettricità atmosferica, disagio debole da afa. Suggerite per elioterapia, per chi soffre di anemia, rachitismo, psoriasi, spasmofilia, reumatismi, osteoporosi, affezioni delle vie respiratorie. Sconsigliate per chi ha la pelle secca e per chi soffre di ansia e insonnia.

Coste del Nordafrica e della Spagna sudorientale: clima molto caldo, molto secco, ventilazione debole ma regolare, molto ricco di UV, acque superficiali molto calde. Assenza di disagio da afa. Suggerite per chi soffre di reumatismi, anemia, rachitismo, malattie renali, psoriasi, eczema, osteoporosi e spasmofilia. Ottime per elioterapia, balneoterapia, sabbiature. Sconsigliate per chi ha la pelle e i capelli secchi, la cute chiara e per chi soffre di eccessiva sudorazione.

Pubblicato il 19 giugno 2012 - Commenti (0)
13
giu

Il passaggio di Venere di fronte al sole

L’evento più importante che il cielo ci ha mostrato la settimana scorsa è sicuramente il passaggio di Venere di fronte al disco solare: uno spettacolo che è stato osservato in tutto il Pianeta, anche se in Italia è stato visibile solo nei minuti immediatamente successivi all’alba del 6 giugno. Lo spettacolare fenomeno astronomico era stato osservato l’ultima volta nel 2004, e prima ancora nel 1874 e nel 1882: l’allineamento di Terra, Venere e Sole si realizza infatti secondo uno schema preciso e ripetitivo caratterizzato da intervalli di 8, 121, 8 e 105 anni, e questo vuol dire che non sarà più possibile ammirare l’interessante evento fino al 2117!

Questa immagine, che mostra chiaramente il transito di Venere (è la macchia tonda e scura) sul disco solare, è stata raccolta lo scorso 5 giugno dall’astronauta Don Pettit, in orbita attorno alla Terra a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS – International Space Station): per immortalare l’evento Pettit ha utilizzato una particolare camera fotografica dotata di uno specifico filtro e si è posizionato nella cupola panoramica della ISS, un modulo che, rivestito di materiale trasparente su tutti i lati, consente all’equipaggio di godere della simultanea vista della Terra e di eventuali fenomeni astronomici in atto sull’orizzonte. C’è un solo altro pianeta di cui è possibile osservare dalla Terra il transito di fronte al disco solare, ed è Mercurio, che ci regala questo spettacolo con una frequenza però decisamente maggiore: l’allineamento fra Terra, Mercurio e Sole si realizza infatti 13 volte all’anno.

Pubblicato il 13 giugno 2012 - Commenti (0)
05
giu

Ultravioletti al mare: amici o nemici?

(foto Thinkstock)
(foto Thinkstock)

La quantità di radiazione solare che arriva al suolo dipende ovviamente anche dalla latitudine.
Ad esempio, a Palermo in estate i raggi solari sono circa il 20% più intensi che a Venezia. Tuttavia, come noto, l'azione del sole sulla pelle è legata non tanto all'intensità della radiazione globale ma soprattutto alla concentrazione di raggi ultravioletti (UV), i quali, essendo quelli a più alto contenuto energetico, penetrano più in profondità nella epidermide, stimolando la secrezione della melanina, la sostanza responsabile della agognata tintarella. Al mattino l'intensità degli UV è minore che nelle ore centrali del giorno.
Ad esempio, alle 8 occorre quasi un'ora di esposizione diretta al sole per catturare la stessa dose di UV assorbita dal corpo in 10 minuti tra le ore 11 e le 14. E' questo il motivo per cui i soggetti con pelli sensibili, bambini e vecchi compresi, dovrebbero esporsi al sole soltanto nelle prime ore del mattino.

A parte le scottature, gli UV sono controindicati anche nei casi di ipertensione e di iperattività della tiroide ma, nello steso tempo, hanno numerose virtù terapeutiche che vengono sfruttate nella Elioterapia.
Infatti, parte il notevole potere battericida, ulteriormente rafforzato dalla salsedine marina, gli UV stimolano la produzione della vitamina D3, la cui carenza è la causa del rachitismo, ed inoltre hanno un benefico effetto nella crasi ematica, nei casi di spasmofilia, eczema cronico, dermatite seborroica, dermatite atopica e psoriasi.
La concentrazione di UV è massima nei climi marini caldi e secchi, come le coste del Nordafrica, della Sardegna e del sudest della Spagna.
Sono poveri di UV invece i climi marini caldi e molto umidi, come quelli del medio Adriatico e del basso Tirreno.

Pubblicato il 05 giugno 2012 - Commenti (0)
10
mag

Previsioni dall' 11 al 14 maggio

Sarà un fine settimana dal doppio volto. Infatti nel breve volgere di 48 ore passeremo dal sereno e caldo portato dall’anticiclone Nord africano su gran parte del Centronord, ai temporali tra la fine di sabato e la notte di domenica sul Nord Italia e poi nel corso di domenica anche sul Centro.
Il caldo darà luogo tra oggi e domani a temperature superiori a 29 gradi su tutto il Nord, su interno Toscana, Umbria e Lazio con valori massimi di 31-32 gradi su Trentino-Alto Adige, Veneto, Bassa Emilia, Est Lombardia, Interno Toscana.
L’arrivo dell’aria fredda provocherà tra sabato e domenica un raffreddamento di 10-15 gradi su quasi tutto il Centronord. Insomma si passerà, specie al Nordest, dal caldo al freddo in appena 24 ore. I temporali saranno numerosi e violenti nella notte tra sabato e domenica su Trentino, Veneto, Lago di Garda, Mantovano, regioni ove non sono da escludere locali nubifragi. Possibili trombe marine lungo le coste romagnole.

Ma ecco in dettaglio il tempo che farà fino a lunedì:

Venerdì 11: bello e soleggiato su tutta l’Italia

Sabato 12: sereno sulle regioni di Nordovest, nubi in aumento su quelle di Nordest e sul Levante ligure. Al pomeriggio temporali su Dolomiti, Friuli, Venezia Giulia. Nella sera molti temporali su est Lombardia, Dolomiti, Venezie e di forte intensità su Veneto, Mantovano, Trentino, Ferrarese. Nella notte temporali su tutto il Nord Italia (tranne Ovest Piemonte, Val d’Aosta, Liguria) forti sul Veneto; nevicate sul Trentino oltre 1400 metri; possibili trombe marine lungo le coste romagnole.

Domenica 13: al mattino rovesci e temporali su tutto il Nord (tranne Dolomiti, Friuli), su Alta Toscana, Umbria. Al pomeriggio nubi su tutto il Nord e regioni del Medio Adriatico; rovesci su Emilia, Prealpi lombarde, Alpi Marittime; temporali sulle regioni centrali (tranne le coste laziali) e forti sull’Umbria. Nella sera temporali su Foggiano, Napoletano, regioni centrale (tranne Toscana, Marche), forti sull’Abruzzo.

Lunedì 14: bello su Sardegna e quasi tutto il Centronord; rovesci etemporali su Nord Sicilia, Abruzzo, Molise e al Sud.

Pubblicato il 10 maggio 2012 - Commenti (0)
29
mar

Il meteo da venerdì 30 a lunedì 2 aprile

Un’alta pressione estesa fino all’Italia insisterà sulla nostra penisola fino a sabato, portando bel tempo ovunque e temperature sopra la media al Centronord. Domenica 1 aprile invece moderato peggioramento sulle regioni del Medio-alto Adriatico e sulle Alpi di confine per un nucleo di aria fredda partito dalla Scandinavia e diretto verso i Balcani.

Ma ecco in dettaglio il tempo giorno per giorno:

Venerdì 30: Un po’ di innocue nuvole su Alpi centro-orientali, Friuli, Venezia Giulia e Sicilia; sereno sulle altre regioni; caldo soprattutto sui fondovalle alpini, Piemonte, Lombardia e nelle zone interne del Centro. Brezze lungo le coste.

Sabato 31: Al Nord Italia un po’ di nubi al pomeriggio lungo le coste venete; bello e soleggiato sulle altre regioni. Temperature in lieve calo ma ancora caldo su gran parte su gran parte del Centronord. Venti brezza lungo le coste.

Domenica 1 aprile: Nuvoloso su Alpi centro-orientali, Venezie, Est Lombardia, Levante ligure, Marche, Abruzzo, Molise e Sardegna; sereno sulle altre regioni; rovesci nel tardo pomeriggio-sera su Alpi di confine, Trentino, Trevigiano, Biellese, Marche, Abruzzo, Molise. Ancora caldo sulle regioni di Nordovest.

Lunedì 2 aprile: Nubi su Levante ligure, Emilia, Basso Piemonte, Isole e gran parte del Centrosud; brevi piovaschi pomeridiani su Toscana, Umbria. Temperature in calo ovunque ma comunque ancora gradevoli. 

                                                                                                             www.meteogiuliacci.it

Pubblicato il 29 marzo 2012 - Commenti (0)
01
feb

Gli effetti della grande eruzione solare


L’energia emessa dal Sole varia secondo diversi cicli periodici, il più noto dei quali è quello di 11 anni (noto anche come Ciclo di Schwabe o Ciclo delle Macchie Solari) durante il quale la nostra Stella passa da un minimo ad un massimo di attività, per poi tornare nuovamente allo stato più “tranquillo”. Nel corso dell’ultimo ciclo, il Sole si è comportato però in modo insolitamente “pigro” e ha emesso meno energia di ciò che avrebbe dovuto fare, ma adesso l’attività solare sta tornando ad aumentare, come testimoniato anche dalla colossale eruzione, la più intensa degli ultimi 7 anni, avvenuta sulla superficie della nostra Stella lo scorso 23 gennaio e immortalata da un particolare apparecchio, lo AIA (AtmosphericImaging Assembly), montato sul satellite SDO (Solar Dynamics Observatory) della NASA.

In conseguenza dell’intenso flusso di particelle cariche e molto energetiche sparate verso la Terra in seguito a questa eruzione solare, si sono osservati alcuni disagi nelle telecomunicazioni e a causa della nocività di queste particelle, ma anche per le possibili ripercussioni sulle comunicazioni radio, sono state modificate alcune rotte aeree di lungo raggio: la Delta Airlines, ad esempio, ha modificato le abituali rotte polari spostandole più a sud. Ma non ci sono stati solo disagi: l’interazione del vento solare con il campo magnetico terrestre e con gli strati più alti dell’atmosfera ha difatti prodotto spettacolari aurore polari fino a latitudini insolitamente basse, colorando anche i cieli di Scozia, Inghilterra e Germania.

Pubblicato il 01 febbraio 2012 - Commenti (0)
27
lug

Raggi solari e lenti da sole

Clima e salute

I raggi ultravioletti (UV) possono provocare disturbi fastidiosi anche agli occhi, come la secchezza, perché sole e caldo fanno evaporare la pellicola lacrimale causando bruciori e difficoltà ad aprire le palpebre. Ecco perché i raggi UV debbono essere sempre filtrati con occhiali protettivi. Non c’è nessun relazione tra quanto è scura una lente e la sua capacità di bloccare i raggi UV. Quello che invece importa è verificare che sugli occhiali ci sia il marchio CE, che ne garantisce la capacità filtrante. Gli occhiali scuri senza filtro UV non solo sono inutili ma addirittura dannosi: infatti con la lente scura le pupille si dilatano e in questo modo lasciano passare una dose maggiore di raggi UV. Oggi esistono anche lenti alla melanina sintetica che offrono una maggiore protezione e una migliore percezione dei colori. E vi sono anche lenti a contatto con filtro UV. Le lenti CE debbono essere graduate in maniera di assorbire più o meno luce a seconda delle circostanze. In condizioni normali sono sufficienti lenti con un grado di assorbimento del 60-80%. Ma con luce intensa e con riverbero (in barca, sulla neve) il grado di assorbimento deve essere del 90-95%. Al momento dell’acquisto è pertanto necessario verificare che la lente riporti la categoria del potere filtrante, indicato con un numero che va da zero a 4, secondo la seguente legenda:

0: per interni o cielo coperto; .
1: con cielo nuvoloso;
2: con cielo velato o in città;
3: luminosità forte, come al mare o in montagna;
4: luce solare molto forte come in alta montagna, sui ghiacciai, negli sport acquatici.

Sono sconsigliate invece lenti con una cromatura graduale (più scure nella parte superiore, più chiare nella parte inferiore), in quanto la luce non penetra soltanto dall’alto, anzi, in determinate situazioni, quali sull’acqua o sulla neve, la luce riflessa dal basso è particolarmente intensa. Porre attenzione anche alla grandezza degli occhiali da sole: quelli di piccole dimensioni vanno di moda, ma non sono quelli che offrono la protezione migliore perché più sono grandi e più vi riparano dai raggi dannosi. In acqua o sulla neve dovrebbero essere utilizzati addirittura occhiali da sole con alette.

Pubblicato il 27 luglio 2011 - Commenti (0)
20
lug

L’indice UV

L'indice UV relativa agli stati europei.
L'indice UV relativa agli stati europei.

Clima e salute

Allo scopo di quantificare il rapporto tra l’esposizione ai raggi ultravioletti (UV) e il livello di rischio per la nostra pelle e i nostri occhi, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e l’Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM) suggeriscono l’impiego dell’”indice UV”.
L’indice esprime, in una scala da 1 a 12, la presunta dose di raggi UV che raggiunge il nostro corpo, tenuto conto della concentrazione attuale di ozono stratosferico, della latitudine, longitudine e altitudine del luogo, del giorno e del mese, dell’ora del giorno e dello stato del cielo. Sulla base dell’indice è posbbile stabilire, per ogni fototipo, il rischio di danni alla pelle (vedi tabella sotto).

tabella uv

Sulla base di tale indice si può anche stabilire, per ogni tipo di pelle, quanti minuti si può stare esposti al solo senza subire danni e quali e le eventuali protezioni da impiegare ( vedi tabella sotto).


raccomandazioni_uv Nella Fig. 1 è riportato il valore dell’indice previsto per il giorno 9.7.2011 in Italia dal sito europeo http://www.woitalia.it/weather/maps/forecastmaps

Pubblicato il 20 luglio 2011 - Commenti (0)
22
giu

Abbronzarsi con i vestiti: vero o falso?

E' necessario dotarsi di una giusta protezione prima di esporsi al sole.
E' necessario dotarsi di una giusta protezione prima di esporsi al sole.

Clima e salute

Arriva l’estate, il sole, le vacanze, la tintarella, ma anche gli eritemi, le scottature, l’invecchiamento della pelle e il rischio di melanomi. Infatti, se da una parte il sole aiuta a sintetizzare la vitamina D, combatte il rachitismo e la depressione, fa bene a livello psicologico e stimola la produzione di endorfine, dall’altra l’abbronzatura non è altro che un’autodifesa della pelle per proteggersi dai raggi solari e in particolare dai raggi ultravioletti (UV-A, UV-B, UV-C) che non scaldano, ma sono quelli che producono maggiori danni alla pelle. Ad esempio, gli Uv-A entrano in profondità, distruggono il collagene, l’elastina e i piccoli vasi e invecchiano la pelle; gli Uv-B penetrano nel nucleo delle cellule dell’epidermide mutando il DNA e inducendo a tumori cutanei. La necessità, quindi, di proteggersi dal sole è fondamentale.

Basta mettersi sotto l’ombrellone o indossare una maglietta? La risposta è: assolutamente no perché i raggi solari attraversano anche i tessuti. Indossare una maglietta di cotone è come spalmarsi una crema di fattore 5 e più la trama dei tessuti è larga più il “fattore di protezione” diminuisce. Tanto più il tessuto è chiaro, meno ha la capacità di trattenere la radiazione. Così come stare sotto l’ombrellone non significa proteggersi perché la radiazione solare è riflessa dalla sabbia. E che dire dei costumi in nylon e lycra? Se bagnati, sono completamente “trasparenti” alla radiazione. Novità, però! Da qualche anno si stanno mettendo a punto dei nuovi tessuti che riescono ad assorbire i raggi solari. Ad esempio, nella viscosa sono stati inclusi dei bloccanti UV e delle molecole di ceramica a tal punto che il suo “fattore di protezione” è di 60. Da ora in poi, occhio all’etichetta sui vestiti! Infatti, è stato creato uno standard internazionale di misura (UV Standard 801) che garantisce una protezione quasi totale dei raggi nocivi.

Pubblicato il 22 giugno 2011 - Commenti (0)
15
giu

Conoscere i temibili raggi ultravioletti

Il sole fa bene alla pelle ma bisogna evitare un'esposizione prolungata.
Il sole fa bene alla pelle ma bisogna evitare un'esposizione prolungata.

Clima e salute

I raggi ultravioletti rappresentano appena l’1% dell’energia in arrivo dal Sole ma sono i più dannosi per gli esseri viventi. Hanno infatti la capacità attraversare l’epidermide fino a penetrare in profondità nei tessuti, anche se non tutti in uguale misura. Infatti i raggi UV vengono di solito suddivisi in 3 classi, a seconda della lunghezza d’onda, espressa in millesimi di mm: UVA (0.32-0.4), UVB (0.29-0.32) e UVC (0.2-0.29).
I più penetranti, e quindi i più pericolosi, sono quelli con lunghezza d’onda più corta, ossia gli UVC e gli UVB. Gli strati alti dell’atmosfera - quelli tra 20 e 50 km di altezza ove vi la massima concentrazione di ozono - assorbono integralmente i raggi UVC e parte degli UVB. La radiazione UV che raggiunge la superficie terrestre è costituita essenzialmente da UVA e, in misura minore, da UVB. Ovviamente la frazione di raggi UV che raggiunge la superficie terrestre varia nel tempo e nello spazio.

Ecco, al riguardo, un elenco dei fattori dai quali dipende la dose di raggi ultravioletti in arrivo al suolo:

  • ora del giorno: circa il 20-30% circa degli UV arriva tra le 11 e le 13 locali mentre il 75% del totale è concentrato tra le 9.00 e le 15.00;
  • stagione: nelle regioni temperate gli UV hanno massima intensità in estate, minima in inverno;
  • latitudine: il flusso annuale di raggi UV è massimo all’equatore e minimo ai poli; • nuvole: in generale le nubi diminuiscono la quantità di energia solare in arrivo. La frazione in arrivo al suolo si riduce del 25 % circa con cielo molto nuvoloso e del 70% con cielo coperto;
  • altitudine: l’intensità degli UV aumenta con la quota. Ad esempio, in estate a 3000 m la radiazione è quasi quattro volte più intensa che a 700 m. In inverno gli UV si riducono, rispetto all’estate, di otto volte circa in montagna e di sedici volte in pianura;
  • riflessione: la parte riflessa dalla superficie terrestre e dai mari è bassa (inferiore al 7%), tuttavia il tipo di superficie può fare davvero la differenza: manti erbosi e specchi d’acqua riflettono meno del 10% dei raggi incidenti, la sabbia riflette circa il 25% dei raggi UVB, mentre la neve fresca arriva a rifletterne circa il 80%. Ecco perché in montagna i raggi UV sono più insidiosi: all’effetto riflessione da parte della neve si aggiunge infatti anche l’effetto altitudine.

Pubblicato il 15 giugno 2011 - Commenti (0)


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Autore del blog

Il meteo di Giuliacci

Col. Mario Giuliacci

Mario Giuliacci è un meteorologo, personaggio televisivo e colonnello italiano. È laureato all'Università La Sapienza di Roma. È autore di diversi libri sulla meteorologia. Attualmente cura su LA7 la rubrica del meteo per il fine settimana.

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