13
feb

Una “mostruosa” bufera sugli USA

tornado Usa Nevicate da record nel Nordest della nazione

Nel corso del fine settimana un’eccezionale ondata di maltempo ha investito il versante orientale del Nord America, con due intense perturbazioni che si sono date appuntamento proprio su questa parte del continente: l’immagine, raccolta lo scorso sabato 9 febbraio dal satellite Suomi NPP gestito da NASA e NOAA, mostra proprio la potente perturbazione nata dallo scontro di correnti gelide provenienti da nord e aria più mite e decisamente più umida in arrivo dal Golfo del Messico.
La violentissima tempesta che si è così creata è stata ribattezzata “Monster Blizzard” e, soprattutto nel New England, ha portato una nevicata incredibilmente estesa e abbondante, come non si vedevano (in un singolo episodio) dal lontano 1978. Gli accumuli più alti sono stati registrati nel Connecticut: nel corso del fine settimana ad Hamden è caduto circa un metro e 2 centimetri di neve, mentre a Milford ne sono caduti circa 97 centimetri!
Anche alcune importanti località hanno dovuto sperimentare una nevicata di portata storica: a Portland, nel Maine, è stata la più grande nevicata di sempre, con 87 centimetri di neve, mentre i 62 centimetri di neve che si sono accumulati a Boston rappresentano la quinta più grande nevicata della storia di questa città. La violenta ondata di maltempo invece ha solo sfiorato New york, dove comunque la neve è caduta abbondante, con accumuli che a Central Park hanno raggiunto circa 29 centimetri. A causa di questa eccezionale ondata di maltempo gli negli ultimi giorni gli Stati Uniti, con la cancellazione di oltre 3500 voli e molte strade rese impraticabili, sono stati letteralmente spezzati in due, con il Nordest isolato dal resto del paese.

Pubblicato il 13 febbraio 2013 - Commenti (0)
06
feb

Gran Bretagna sotto la neve

Fine gennaio con grandi nevicate

L’immagine, raccolta alla fine di gennaio dal satellite Terra della NASA, mostra gli effetti della forte ondata di gelo e neve che nelle scorse settimane ha colpito il Regno Unito: in questo inizio di 2013 infatti gran parte della Gran Bretagna è stata interessata a più riprese da abbondanti nevicate, e anche i tetti di Londra sono stati imbiancati a più riprese dalla neve.
Ma il mese di gennaio, in realtà, si è rivelato decisamente rigido pure in molti altri paesi europei e in tutta l’Asia Settentrionale: abbondanti nevicate ad esempio hanno imbiancato anche il cuore del continente europeo, fra Belgio, Francia e Germania, mentre temperature di diversi gradi al di sotto dello zero per diversi giorni hanno stretto nella morsa del grande gelo l’intera Penisola Scandinava. Ma è in Russia che neve e gelo hanno colpito con maggior durezza. Dopo aver sopportato il dicembre più freddo dal lontano 1938, il territorio russo infatti è stato investito da copiose nevicate e gelo intenso anche nel mese di gennaio. In particolare intorno a metà mese un’eccezionale nevicata ha portato sulla città di Mosca oltre mezzo metro di neve, e anche peggio è andata alle regioni più orientali della Russia, colpite da violentissime bufere capaci di seppellire il terreno sotto metri di neve. La popolosa città siberiana di Norilsk, seconda città al Mondo fra quelle situate oltre il Circolo Polare Artico, in pochi giorni è stata addirittura sommersa sotto circa tre metri di neve, con le strade e primi piani delle palazzine totalmente nascosti da uno spesso e uniforme strato bianco!

Pubblicato il 06 febbraio 2013 - Commenti (0)
30
gen

Perturbazione da record sopra l'Europa

Una perturbazione da record è quella che sta attraversando l’Europa

In questo inizio di settimana l’Italia è stata investita da una nuova perturbazione, la numero 10 di gennaio.
In realtà le nubi, le piogge e le nevicate che hanno raggiunto la nostra Penisola sono solo la retrovia di una perturbazione decisamente più intensa che, proveniente dall’Atlantico, sta attraversando il nostro continente.
La perturbazione, ribattezzata Jolle dall’Istituto Meteorologico di Berlino, fotografata (nell’immagine) anche dai satelliti dell’EUMETSAT, mentre si avvicinava al nostro continente ha acquistato un’enorme potenza e tra venerdì e sabato scorsi la pressione al suo interno è crollata fino a 930 millibar, paragonabile cioè a quella che si osserva all’interno dei cicloni tropicali.
In effetti nei giorni scorsi Jolle ha prodotto venti di tempesta a circa 100 chilometri orari, ma con raffiche a oltre 120 chilometri, e quindi venti a forza uragano. Grazie a queste eccezionali caratteristiche Jolle è diventata una delle perturbazioni atlantiche più potenti dell’era moderna.
Nel corso degli ultimi due secoli infatti solo in sei occasioni si sono formate perturbazioni atlantiche più potenti, ovvero caratterizzate da minimi di pressione ancor più basse: la più intensa in assoluto è quella che nel gennaio del 1993 fu accompagnata da un minimo di pressione di 913 millibar, seguita da quella che nel dicembre 1986 vide la pressione scendere fino a 920,2 millibar, mentre bisogna tornare indietro fino al febbraio del 1870 per trovare la terza perturbazione più potente di sempre, con un minimo di pressione di 921 millibar.

Pubblicato il 30 gennaio 2013 - Commenti (0)
29
gen

Settimana bianca serena con i nostri consigli

Si avvicina il periodo delle “settimane bianche” e saranno in molti a scegliere le nevi delle nostre montagne per trascorrere un periodo di riposo lontano dal frastuono e dall’inquinamento della città. Ma attenti alle insidie del clima montano verso la salute. Ed ecco al riguardo un breve vademecum.
Innanzitutto, non sottovalutate il freddo, la principale minaccia, perché, siccome la temperatura diminuisce con la quota di circa 6 gradi per km, anche se siete partiti da casa con una temperatura massima di 10 gradi, vi dovrete attendere, a 2000 metri di quota, una temperatura di circa 2 gradi sotto zero nelle ore più calde e 7-8° C sotto zero nelle prime ore del mattino.
Se poi soffia un vento anche di appena 10 km all’ora, il vostro corpo avrà la sensazione di avvertire valori ancor più bassi, di 6-7 gradi circa, rispetto a quelli appena citati.
Inoltre in montagna l’aria è più secca perché anche l’umidità diminuisce via via che si sale di quota.
Con l’altitudine anche la pressione atmosferica il cui valore,si riduce rispetto al livello del mare, del 20% a 2000 m, 30% a 3500 m e 60% a 4000 metri. Ma, attenzione, la minore pressione atmosferica comporta anche una corrispondente riduzione della concentrazione dell’ossigeno, il quale, dopo l’azoto, è il principale componente dell’aria. Per sopperire alla carenza d’ossigeno il cuore aumenta i battiti onde incrementare al frequenza del respiro e, in tal modo, mantenere inalterata la quantità di ossigeno fornita all’organismo per le funzioni metaboliche. Tale sovrastimolazione dell’apparato respiratorio ha benefici effetti sui sofferenti di asma, ma non certo a quelli che soffrono di cuore.

Inoltre l’aria di montagna è molto pulita e della purezza dell’aria montana traggono beneficio soprattutto coloro che soffrono di allergie perché, in genere, a quote superiori a 1500 metri circa, non si ha inquinamento da pollini.
Ricordatevi inoltre che a 2000 metri circa di altezza i raggi ultravioletti hanno una concentrazione doppia che in pianura e quindi è più facile scottarsi. E’ bene quindi proteggersi il viso con creme adeguate, creme che andranno impiegate anche per evitare screpolature alle pelle, causate dall’eccessiva secchezza dell’aria in montagna.

Quali sono allora le quote suggerite per il soggiorno in montagna? Anziani, cardiopatici,sofferenti di insufficienza coronarica, di angina pectoris e di enfisema e gli ipertesi dovrebbero soggiornare a quote inferiori a 1500 m, perché ,a quote superiori, l’aumento notevole dei battiti cardiaci e degli atti respiratori potrebbe risultare deleterio. Per i sofferenti di asma sono invece consigliate le quote intorno 1500-2000 m, per meglio sfruttare la stimolazione dell’apparato respiratorio. Però a quote superiori a 2500-3000 m, la forte riduzione dell’ossigeno, specie se in concomitanza di sforzi intensi e prolungati, può causare il mal di montagna.
Come si manifesta il mal di montagna?
con mal di testa (il sintomo più comune), respiro accelerato, cianosi, vertigini, insonnia, brividi di freddo, nausea, vomito e prostrazione fisica. Ne sono particolarmente colpiti coloro che vanno “troppo in alto troppo in fretta” (trasferimento in auto, elicottero, funivia, marce veloci).

Pubblicato il 29 gennaio 2013 - Commenti (0)
16
gen

Mai così tanta neve sull’Emisfero Nord



Copertura nevosa da record in questo inizio di 2013

Le abbondanti nevicate che nel corso del mese di dicembre hanno imbiancato grosse fette di Nord America, Asia ed Europa, hanno prodotto un una situazione senza precedenti: dal 1966 a oggi, ovvero da quando la Rutgers University raccoglie dati sull’innevamento dell’Emisfero Nord, non c’era mai stata così tanta neve al suolo come alla fine del 2012!
Insomma un vero e proprio record, a cui senz’altro hanno contribuito le eccezionali nevicate che hanno investito il Nord America, dove gli Stati Uniti hanno vissuto il Capodanno più nevoso della loro storia recente: il primo giorno del nuovo anno infatti circa il 67% del territorio degli Stati Uniti “contigui” (le regioni della nazione che costituiscono un corpo unico, ovvero quasi tutti gli stati a eccezione di Hawaii e Alaska) era coperto dalla neve, e mai in passato il primo di gennaio negli USA era stato così “bianco”.
Come mostra l’immagine, realizzata dagli esperti del National Operational Hydrologic Remote Sensing Center (NOHRSC) della NOAA utilizzando i dati raccolti dai satelliti, il giorno di Capodanno infatti la neve copriva quasi tutti gli Stati Uniti Settentrionali (libere solo tratti delle coste occidentali) e anche gran parte delle regioni centrali della nazione, mentre più a sud risultavano innevate anche alcune aree del Texas.

Pubblicato il 16 gennaio 2013 - Commenti (0)
28
nov

Atlantico caldo: inverno nevoso?

Le temperature oceaniche potrebbero decidere le sorti dell’inverno
 

Nelle ultime settimane spesso l’alta pressione dell’Anticiclone delle Azzorre si è allungata molto a nord, fino a occupare gran parte del Nord Atlantico, favorendo così la discesa lungo il suo bordo orientale di quelle fredde correnti nord-atlantiche che hanno portato anche in Italia piogge abbondanti e insistenti.
A favorire la ricorrente espansione dell’Anticiclone delle Azzorre fino a così alte latitudini sono state soprattutto le acque dell’Oceano, insolitamente calde per questo periodo.
Come mostra anche l’immagine, realizzata dagli studiosi della NOAA grazie ai dati raccolti da boe oceaniche e satelliti meteorologici, le temperature superficiali delle regioni marine a sud della Groenlandia sono infatti sensibilmente più alte del normale (colorazione rossa intensa).
Molto probabilmente le temperature marine rimarranno più calde del normale pure nelle prossime settimane, anche perché le analisi degli studiosi hanno dimostrato che lo strato caldo si spinge a oltre 100 metri di profondità, e quindi il calore accumulato in quella zona oceanica è davvero notevole e ci vorrà un po’ di tempo perché venga disperso tutto nell’atmosfera. Insomma, il grande calore intrappolato nel Nord Atlantico paradossalmente potrebbe diventare il migliore alleato degli amanti dello sci, deviando nel corso dell’inverno correnti gelide (e nevose) direttamente sulla nostra Penisola.

Pubblicato il 28 novembre 2012 - Commenti (0)
14
nov

Dopo l’uragano a New York è arrivata la neve

abbondante nevicata a New York

Nevicata eccezionale per la stagione

L’autunno sembra proprio voler stupire i newyorkesi in tutti i modi possibili: dopo gli allagamenti causati a fine ottobre dal passaggio dell’uragano Sandy, la scorsa settimana le strade e i grattacieli della città sono stati imbiancati da una intensa nevicata.
E anche se per questa grande città la neve è tutt’altro che insolita, si è trattato comunque di una nevicata eccezionale: mai infatti nella storia di New York era caduta tanta neve, circa 12 centimetri, così presto in autunno, e per la prima volta sono caduti più di 10 centimetri di neve nella prima metà di novembre.
Il precedente record, per una precoce nevicata di almeno 10 centimetri, era del 23 novembre del 1989, quando appunto il manto nevoso superò di poco i 10 centimetri.
In effetti la nevicata dello scorso 8 novembre è stata intensa in gran parte del Nordest degli USA, ed è stata scatenata da una violenta perturbazione che, come si può notare dall’immagine raccolta dal satellite GOES East della NOAA, ha investito il Nordest degli USA accompagnata da intensi e gelidi venti nordorientali (una classica bufera invernale nota nel Nord America con il termine di Nor'easter).
Le nevicate più abbondanti comunque non hanno interessato la zona di New York City quanto piuttosto l'interno dello stato del New Jersey e il Connecticut Occidentale, con accumuli fino anche a 25 centimetri, e pure a Newark, e quindi non lontano da New York, al suolo si sono accumulati ben 15 centimetri di neve fresca.

Pubblicato il 14 novembre 2012 - Commenti (0)
02
mag

Nevicata tardiva in America

 
             Un Rigurgito d’inverno nel Nordest degli USA

La scorsa settimana un improvviso colpo di coda dell’inverno ha riportato freddo e neve sugli Stati Uniti Nord-Orientali. Gli studiosi della NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration), utilizzando i dati raccolti al suolo (attraverso la misurazione diretta del manto nevoso) e quelli registrati dall’alto da aerei e satelliti, hanno realizzato questa mappatura del Nordest degli USA in cui è descritta la copertura nevosa il giorno 24 aprile, subito dopo l’ondata di tempo invernale: ebbene, in alcune zone (quelle colorate in blu) degli stati di New York, Pennsylvania, Maryland e West Virginia si sono accumulati oltre 20 centimetri di neve, e non è escluso che in alcune aree affacciate sui Grandi Laghi il manto nevoso abbia raggiunto addirittura i 35 centimetri! L’ondata di freddo e neve ha causato anche molti disagi alla popolazione, con circa 75000 persone che sono rimaste senza energia elettrica a causa dell’interruzione della rete di distribuzione.

Una nevicata così tardiva è decisamente insolita, anche per queste regioni degli Stati Uniti abituate a inverni solitamente molto freddi e nevosi: secondo quando riportato dal Los Angeles Times infatti in base ai dati in possesso al National Weather Service era dal 1928 che non si osservava una nevicata tanto importante così avanti nella stagione primaverile. Questa abbondante nevicata a primavera inoltrata arriva tra l’altro in un’annata, il 2012, in cui al contrario l’inverno in gran parte degli Stati Uniti è stato insolitamente mite e asciutto, caratterizzato da una anomala mancanza di neve.

Pubblicato il 02 maggio 2012 - Commenti (0)
12
apr

Fine settimana con piogge diffuse, insistenti

Questo fine settimana sarà fortemente piovoso a causa di due profondi vortici di bassa pressione: uno domani, centrato sulla Sardegna ma che poi sabato si sposterà sul Meridione; un secondo vortice di bassa pressione in formazione domenica sul Ligure. Temperature al di sotto della media al Centronord e Sardegna; nella media invece al Sud . Venerdì forti venti di Scirocco ovunque; sabato forte maestrale sulle Isole maggiori; domenica ventoso al Sud per venti di Libeccio; lunedì ancora ventoso su tutto il Meridione.

Ma ecco in dettaglio il tempo che farà, secondo le proiezioni del Centro www.meteogiuliacci.it

Venerdì 13

Piogge diffuse su tutta l’Italia, anche forti su Sardegna, Basso Lazio. Temporali sulla Calabria; nevicate su Alpi occidentali, Val d’Aosta, Alto Adige oltre 1300m.

Sabato 14
Piogge diffuse ovunque, tranne il Ponente ligure. Temporali su Salento, Sud Sardegna; rovesci su Nord Sicilia, Calabria (qui forti) ; neve su Alpi occidentali e Val d’Aosta oltre 1000 metri.

Domenica 15
Piogge ovunque, tranne Liguria, coste Abruzzo-Molise, Puglia, Materano, Sud Sicilia; neve su Alpi centro-occidentali e Alto Adige oltre 1300m; temporali su Nord Sardegna. Dal pomeriggio migliora su Toscana, Umbria, Marche. Nella sera migliora ovunque tranne Alpi e Venezie. Nella sera piogge intense su Lazio e Campania.

Lunedì 16
Piogge ovunque tranne Alpi centro-orientali, Venezia, Sudest Sicilia; nevicate su Alpi occidentali e Val d’Aosta. Forti piogge nel Salento. Nella sera migliora su gran parte del Centronord.

Pubblicato il 12 aprile 2012 - Commenti (0)
15
feb

L'Italia sotto una neve record


Lo confermano anche le immagini dai satelliti

Lo scorso giovedì 9 febbraio, approfittando di una giornata di relativa tregua in cui nel Centronord Italia le nubi si sono aperte lasciando spazio a sprazzi di cielo sereno, i satelliti della NASA hanno scattato questa eccezionale foto, che mostra gran parte delle regioni settentrionali e quasi tutto il Centro del nostro Paese imbiancati dalla neve. A questo manto nevoso va aggiunta la neve che, caduta nei giorni successivi, ha imbiancato anche una buona fetta delle Venezie, arrivando a colorare di bianco quasi tutto il Centronord.

In effetti le ultime due settimane sono state eccezionalmente rigide in gran parte del nostro continente, compresa l’Italia, dove i morti a causa di gelo e neve sono oramai alcune decine e dove si è osservato, nella notte fra giovedì e venerdì, anche un fenomeno piuttosto insolito per il Paese: il blizzard, una intensa bufera di neve.
In realtà il fenomeno, che dal National Weather Service americano è definito come bufera con venti a oltre 56 chilometri orari, visibilità ridotta a meno di 400 metri a causa della neve presente nell’aria e durata di almeno 3 ore, non si è presentato con tutte queste caratteristiche, perché nelle varie località colpite la bufera, prima di esaurirsi, è durata un’ora, due al massimo: nonostante ciò si tratta di un evento comunque notevole e assai raro, che non ha casato gravi disagi alla popolazione solo perché intervenuto durante le ore notturne .

Pubblicato il 15 febbraio 2012 - Commenti (0)
14
feb

Abbigliamento contro il freddo ad alta quota

Con l’inizio delle cosiddette “settimane bianche” sono molti coloro che scelgono la montagna per ritemprarsi nella mente e nel corpo. Contro il freddo delle alte quote la prima precauzione è la scelta degli abiti più adatti.. In particolare evitare abiti troppo aderenti in modo che intorno alla nuda pelle possa circolare sempre una sottile pellicola di aria: una volta riscaldata dal calore corporeo, tale strato di aria fungerà da scudo termico perché, come noto, l’aria è un ottimo isolante. Evitate anche abiti troppo pesanti perché impediscono i movimenti e dare la preferenza invece a più strati di abiti leggeri. In particolare, la seta, anche se fragile,è particolarmente calda e piacevole da indossare, sia come indumento intimo ( T-shirt, calzamaglia), sia come primo paio di calzini o guanti.

Scegliere gli abiti adatti è il primo passo per vivere al meglio le vacanze in montagna (foto: valgardena-active.com)
Scegliere gli abiti adatti è il primo passo per vivere al meglio le vacanze in montagna (foto: valgardena-active.com)

Per tenere caldi i piedi, due strati di calzini sono la soluzione ottimale, assicurandosi però che il secondo sia di taglia superiore rispetto al primo e che la calzatura sia grande a sufficienza, precauzioni che servono ad evitare un effetto indesiderato di segno opposto ovvero il rallentamento della circolazione sanguigna. Meglio in questi casi rinunciare al secondo paio di calzini, se si vuole evitare un rapido raffreddamento dei piedi. Per le stesse ragioni, le mani sono riparate dal freddo più dalle manopole che dai guanti.

Per proteggersi dai venti freddi e dall’umidità (pioggia, neve, ma anche il proprio sudore) l’indumento più esterno deve essere impermeabile ma deve anche lasciare filtrare l’aria il che significa che la trama del tessuto deve essere sufficientemente fitta da non lasciare passare il vento o le microgoccioline di acqua ma anche abbastanza rada da permettere la fuoriuscita del vapore del sudore. In questo ambito i più efficaci sono gli indumenti di Gore-Tex.
Per lo stesso motivo gli stivali in gomma non foderati sono assolutamente da evitare.

Pubblicato il 14 febbraio 2012 - Commenti (0)
09
feb

Il tempo previsto fino a lunedì

Il vortice di bassa pressione sull’Italia richiama intensi eventi gelidi siberiani verso le regioni centro-settentrionali.
Il vortice di bassa pressione sull’Italia richiama intensi eventi gelidi siberiani verso le regioni centro-settentrionali.

Freddo, neve, pioggia evento nel fine settimana sull’Italia. Infatti una improvvisa e brusca irruzione di aria siberiana sul Nord Italia e sulle regioni del Medio Adriatico nella notte tra giovedì 9 e venerdì 10, si propagherà, nella giornata venerdì a quasi tutta l’Italia. L’arrivo dell’aria siberiana genererà un vortice di bassa pressione con centro dapprima sul Medio Tirreno e poi sull’Italia centrale. Il contrasto tra le umide e tiepide correnti meridionali sospinte sull’Italia dal vortice di bassa pressione e se le gelide correnti siberiane in arrivo soprattutto al centro nord, darà luogo a nevicate diffuse su tutte le regioni di Nordest, sulle regioni centrale e su quelle appenniniche, con massima durata di 36-48 ore su Emilia, Romagna Marche , Abruzzo, ovvero proprio sulle regioni che negli ultimi giorni sono state messe in ginocchio da altre eccezionali nevicate. Parziale miglioramento tra domenica e lunedì Il freddo sarà intenso al Centronord e sulle regioni adriatiche, perché qui, al calo delle temperature, si aggiungerà l’ulteriore sensazione di freddo portata dagli intensi e gelidi venti siberiani.

Ma ecco in dettaglio il tempo giorno per giorno:

Venerdì 10: nuvoloso o molto nuvoloso al Nord; nevicate anche in pianura e lungo le coste su Emilia, Romagna, Nord Sardegna, regioni centrali, tranne le coste laziali. dalla sera neve anche su tutto il Lazio, Capitale compresa. Neve fino a bassa quota su Campania, Lucania, Gargano, Sila. Rovesci sul resto Meridione.

Sabato 11: sereno su Alpi centro-occidentali; molte nubi sul resto d’Italia. Neve su Alpi Carniche, Veneto, Emilia, Romagna, regioni centrali (tranne le coste abruzzesi e molisane, Nord della Sardegna). Neve fino bassa quota sui Campania, Lucania, Sila. Nel pomeriggio cessa di nevicare lungo le coste toscane; neve invece anche su Friuli e Venezia Giulia. Piogge sul Meridione. Nella sera ancora neve su Emilia, Romagna, Umbria, rilievi abruzzesi, Nord Sardegna, Sila.

Domenica 12: molte nubi al Centronord; poco nuvoloso o nuvoloso al Sud e Isole. Neve su Alpi Carniche, Emilia, Romagna, Umbria,. Nel pomeriggio neve su Romagna, Marche, Abruzzo, Molise. Piogge sulla Campania. Lunedì 13: molte nubi su tutto il Centronord, tranne le Alpi. Poco nuvoloso o nuvoloso al Sud e sulle Isole. Deboli nevicate su Marche, Gargano, rilievi abruzzesi, calabro-lucani, Nord Sardegna. Piogge su Campania e Calabria.

www.meteogiuliacci.it

Pubblicato il 09 febbraio 2012 - Commenti (0)
07
feb

Un’ondata di gelo e neve da record


L'ondata di gelo e neve è paragonabile a quelle storiche del 1929, 1956 e 1985.

Nell’ultima settimana all’improvviso l’inverno ha alzato prepotentemente la voce e l’Italia è piombata in un’ondata di gelo e neve che si può tranquillamente considerare fra le più intense degli ultimi 100 anni, paragonabile a quelle del 1929, 1956 e 1985. La neve è caduta abbondante in molte zone dell’Italia, specie nel versante adriatico della penisola: numerosi paesi nell’entroterra di Romagna, Marche, Abruzzo e Molise risultano difatti bloccati da oltre un metro di neve, ma la neve sta creando grandi disagi anche in altre regioni del Paese mentre Roma, con la copiosa nevicata di venerdì 4 febbraio, ha dovuto far fronte a un’emergenza assai insolita per una città che anche in inverno gode normalmente di un clima relativamente mite. Insomma, tanta neve già dagli inizi della settimana passata.

Il gelo invece ha raggiunto l’apice nel fine settimana, con le temperature che hanno toccato valori anche di oltre 10 gradi sotto zero e che in molte zone del Centro nord son rimaste negative per tutto il giorno. L’ondata di forte maltempo invernale, oltre all’Italia, in realtà ha interessato anche buona parte dell’Europa Orientale e Centrale, ed è stata scatenata dalle gelide correnti siberiane provenienti dai confini più orientali del continente. L’immagine, che descrive le analisi degli studiosi della NOAA, mostra in particolare come nella settimana tra il 29 gennaio e il 4 febbraio quasi tutta l’Europa abbia dovuto sopportare temperature inferiori alla norma, in alcuni casi anche di 9-10 gradi (tonalità del blu scuro), mentre in Italia a battere i denti dal freddo sono state soprattutto le regioni del Centro nord.

Pubblicato il 07 febbraio 2012 - Commenti (0)
03
feb

Inverno in grande: neve anche in pianura

Vortice di bassa pressione sul Medio Tirreno alle ore 06.00 di sabato 4 febbraio
Vortice di bassa pressione sul Medio Tirreno alle ore 06.00 di sabato 4 febbraio

Un vortice di bassa pressione dapprima oggi sulla Sardegna, domai si porterà sull’Italia centrale per poi finire, lunedì, sull’Italia meridionale. Lungo il bordo meridionale della bassa pressione scorrono umide correnti le quali dopo avere raggiunto il Basso Tirreno sono costrette, dal moto antiorario intorno al Centro di bassa pressione, a deviare verso le regioni centrali e il Medio Adriatico, ove vengono a contatto con aria gelida balcanica di origine siberiana.

Ma ecco il tempo in dettaglio fino a lunedì:

Venerdì 3 febbraio: bel tempo al Nord ma con eccezionali gelate al mattino. Nubi al Centrosud; piogge su Lazio, Isole e al Sud; neve anche lungo le coste e a fondovalle su Romagna. Marche, Abruzzo, Molise, Umbria; nevicate fino a bassa quota su rilievi campani, calabro lucani e interno delle Isole. Ventoso su tutte le coste.

Sabato 4 febbraio: bello su regioni di Nordovest e Lombardia ma con eccezionali gelate di notte e al primo mattino, Piogge al Sud e sulle Isole; neve anche lungo le coste e nelle valli interne su Friuli, Venezia Giulia, Emilia, Romagna, Marche, Interno Toscana, Umbria, Lazio (persino a Roma), Abruzzo e Molise; neve fino a bassa quota su Campania, Lucania, Alta Calabria, Nuorese. Ventoso su tutti i mari.

Domenica 5 febbraio: bel tempo su gran parte del Centronord ma con eccezionali gelate di notte e al primo mattino; piogge al Sud e Nord Sardegna; neve anche lungo le coste su Romagna, Marche, Abruzzo, Molise, Foggiano; neve fino a bassa quota su Campania, Lucania, Alta Calabria, Interno Sicilia. Ventoso su tutti i mari.

Lunedì 6 febbraio: bello su gran parte del Centronord ma ancora con forti gelate di notte e al mattino. Piogge al Sud; nevicate anche lungo le coste su Romagna, Marche, Abruzzo, Molise, Foggiano; neve fino a bassa quota su Lucania, Calabria. Ancora ventoso su tutti i mari. 

                                                                                                        www.meteogiuliacci.it

Pubblicato il 03 febbraio 2012 - Commenti (0)


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Autore del blog

Il meteo di Giuliacci

Col. Mario Giuliacci

Mario Giuliacci è un meteorologo, personaggio televisivo e colonnello italiano. È laureato all'Università La Sapienza di Roma. È autore di diversi libri sulla meteorologia. Attualmente cura su LA7 la rubrica del meteo per il fine settimana.

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