29
gen
Si avvicina il periodo delle “settimane bianche” e saranno in molti a scegliere le nevi delle nostre montagne per trascorrere un periodo di riposo lontano dal frastuono e dall’inquinamento della città. Ma attenti alle insidie del clima montano verso la salute. Ed ecco al riguardo un breve vademecum.
Innanzitutto, non sottovalutate il freddo, la principale minaccia, perché, siccome la temperatura diminuisce con la quota di circa 6 gradi per km, anche se siete partiti da casa con una temperatura massima di 10 gradi, vi dovrete attendere, a 2000 metri di quota, una temperatura di circa 2 gradi sotto zero nelle ore più calde e 7-8° C sotto zero nelle prime ore del mattino.
Se poi soffia un vento anche di appena 10 km all’ora, il vostro corpo avrà la sensazione di avvertire valori ancor più bassi, di 6-7 gradi circa, rispetto a quelli appena citati.
Inoltre in montagna l’aria è più secca perché anche l’umidità diminuisce via via che si sale di quota.
Con l’altitudine anche la pressione atmosferica il cui valore,si riduce rispetto al livello del mare, del 20% a 2000 m, 30% a 3500 m e 60% a 4000 metri. Ma, attenzione, la minore pressione atmosferica comporta anche una corrispondente riduzione della concentrazione dell’ossigeno, il quale, dopo l’azoto, è il principale componente dell’aria. Per sopperire alla carenza d’ossigeno il cuore aumenta i battiti onde incrementare al frequenza del respiro e, in tal modo, mantenere inalterata la quantità di ossigeno fornita all’organismo per le funzioni metaboliche. Tale sovrastimolazione dell’apparato respiratorio ha benefici effetti sui sofferenti di asma, ma non certo a quelli che soffrono di cuore.
Inoltre l’aria di montagna è molto pulita e della purezza dell’aria montana traggono beneficio soprattutto coloro che soffrono di allergie perché, in genere, a quote superiori a 1500 metri circa, non si ha inquinamento da pollini.
Ricordatevi inoltre che a 2000 metri circa di altezza i raggi ultravioletti hanno una concentrazione doppia che in pianura e quindi è più facile scottarsi. E’ bene quindi proteggersi il viso con creme adeguate, creme che andranno impiegate anche per evitare screpolature alle pelle, causate dall’eccessiva secchezza dell’aria in montagna.
Quali sono allora le quote suggerite per il soggiorno in montagna? Anziani, cardiopatici,sofferenti di insufficienza coronarica, di angina pectoris e di enfisema e gli ipertesi dovrebbero soggiornare a quote inferiori a 1500 m, perché ,a quote superiori, l’aumento notevole dei battiti cardiaci e degli atti respiratori potrebbe risultare deleterio. Per i sofferenti di asma sono invece consigliate le quote intorno 1500-2000 m, per meglio sfruttare la stimolazione dell’apparato respiratorio. Però a quote superiori a 2500-3000 m, la forte riduzione dell’ossigeno, specie se in concomitanza di sforzi intensi e prolungati, può causare il mal di montagna.
Come si manifesta il mal di montagna? con mal di testa (il sintomo più comune), respiro accelerato, cianosi, vertigini, insonnia, brividi di freddo, nausea, vomito e prostrazione fisica. Ne sono particolarmente colpiti coloro che vanno “troppo in alto troppo in fretta” (trasferimento in auto, elicottero, funivia, marce veloci).
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29 gennaio 2013 - Commenti
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27
nov
La temperatura dell’aria misurata dal termometro coincide con quella effettivamente avvertita dal nostro corpo soltanto nel caso in cui l’aria sia poco ventilata.
Però in presenza di vento più o meno intenso, le nostre sensazioni di freddo sono in apparente contrasto con letture del termometro.
Il motivo? Un vento che superi appena i 10 km all’ora riesce a rimuovere la sottile pellicola di aria tiepida, a temperatura quasi corporea, a contatto con la nostra pelle - una specie di cuscinetto che ci isola dall’ambiente - sostituendola con l’aria esterna, decisamente più fredda.
Ecco perché le giornate ventose ci sembrano più fredde di quelle con calma di vento, anche se il termometro segna la stessa temperatura.
La sensazione di freddo da parte del corpo per effetto del vento è un fenomeno noto come wind chill.
Ad esempio, con una temperatura termometrica di zero gradi e un debole vento di 10 km all’ora, il corpo avverte, in genere, una temperatura di 2 gradi circa sotto zero. Se poi il vento soffia a 30 km all’ora, la temperatura avvertita è addirittura di 15 gradi sotto zero.
Ecco perché in montagna, con temperature prossime a zero e venti intensi - cosa abbastanza frequente in inverno a quote superiori a 1000 metri - si rischia spesso l’assideramento. Consigli: quando soffiano venti gelidi, munirsi sempre di guanti, sciarpa e cappello per coprire le parti più esposte del corpo.
Per stimare la temperata tura effettiva in presenza di vento, potete impiegare la tabella allegata.
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27 novembre 2012 - Commenti
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01
mar
Un fine settimana dal doppio volto. Infatti domani, venerdì, e dopodomani, sabato, il tempo sarà bello e soleggiato ovunque, con temperature al di sopra della media fino a sconfinare nel caldo su gran parte del Centronord. Ma poi da sabato sera nubi in aumento sul Nord Italia per l’avanguardia di una perturbazione in arrivo dal Sud della Francia. La perturbazione porterà un peggioramento del tempo su gran parte dell’Italia. Lunedì invece arriva una seconda perturbazione più intensa che porterà piogge su quasi tutta l’Italia, nevicate sulle Alpi oltre 400-600 metri e un calo delle temperature massime di 10-12 gradi al Nord, 4-6 al Centro e 2-3 al Sud, rispetto ai valori registrati venerdì.
Ma ecco in dettaglio il tempo giorno per giorno.
Venerdì 2 marzo: Tempo bello e soleggiato. Temperature massime diurne tra 18 e 21 gradi su Lombardia, Piemonte, Emilia,Foggiano e tutte le regioni centrali, tranne le Marche; tra 16 e 18 gradi sulle altre regioni. Venti deboli.
Sabato 3 marzo: Nel Nord Italia al mattino sereno ovunque. Dal pomeriggio nubi in lento aumento sulle Alpi, Liguria e Sardegna.. Sereno sulle altre regioni. Dal tardo pomeriggio qualche pioggia su Alpi lombarde, Alto Adige e Nordovest Sardegna. Nella sera qualche pioggia anche su Veneto e Liguria. Temperature massime in calo di 1-2 gradi. Venti deboli.
Domenica 4 marzo: Sereno su Piemonte, Ponente ligure, Sardegna. Nuvoloso o molto nuvoloso sulle altre regioni. Al mattino qualche debole pioggia su Venezie, coste tosco-laziali , Abruzzo, Campania; deboli nevicate su Alto Adige e Alpi Carniche oltre 1200m. Nel pomeriggio piogge deboli su Basso Lazio, Abruzzo, Molise, Foggiano, Barese, Campania, Lucania, Calabria; nevicate oltre 800-1000 m anche su Alpi lombarde e Val d’Aosta. Nella notte piogge su tutto il Nord Italia con neve sulle Alpi oltre 700 m. Temperature massime in ulteriore calo di 2-3 gradi ama ancora gradevoli. Ventoso per Maestrale sulle Isole maggiori.
Lunedì 5 marzo: Molte nubi ovunque. Al mattino piogge su tutto il Nord, regioni tirreniche, Ovest Sicilia; nevicate sulle Alpi oltre 500-600 m. Al pomeriggio piogge,anche temporalesche, su tutta l’Italia, tranne regioni ioniche, coste campane, laziali e toscane. Neve sulle Alpi e sull’Appennino tosco-emiliano oltre 400-600 metri. Nella notte piogge al Nord, regioni tirreniche, Isole; nevicate sulle Alpi e sull’Appennino tosco-emiano e romagnolo oltre 200-400 metri. Forti venti di Libeccio sui mari di Ponente.
www.meteogiuliacci.it
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01 marzo 2012 - Commenti
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15
nov
Nella percezione sensoriale della temperatura esterna esistono, come era lecito attendersi, differenze non trascurabili da un sesso all’altro. In effetti l’80% circa delle persone di sesso femminile avverte, a parità di temperatura, più freddo dell’uomo. Tale diversità biologica è spesso fonte di disaccordo e di battibecchi tra moglie e marito, come quando, ad esempio, si tratta di decidere, in inverno, il livello del riscaldamento domestico e l’uso o meno del piumone nel letto. In particolare, è accertato che la maggior parte delle donne avverte in media una temperatura più bassa di circa mezzo grado centigrado rispetto a quella effettivamente presente nell’ambiente circostante.
Apparentemente una percezione sensoriale che si discosta appena di mezzo grado dalla realtà potrebbe sembrare una quantità ininfluente e irrisoria in termini di sensazioni di freddo. In realtà, non è proprio così. In effetti uno sbalzo di mezzo grado viene interpretato dal nostro organismo come evento rilevante, tanto che quando la nostra temperatura corporea sale da 36.5 a 37 °C, abbiamo la netta sensazione di avere “qualche linea di febbre”, prima ancora di mettere mano al termometro. Insomma cari mariti… siate più pazienti e comprensivi con le vostre mogli freddolose.
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15 novembre 2011 - Commenti
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26
lug
Diventa metereologo
Vento e temperatura
Con venti superiori a 4-5 metri al secondo l’aria subisce un forte rimescolamento verticale tra gli strati adiacenti il suolo e quelli superiori cosicché, di giorno, l’aria calda a contatto del suolo surriscaldato viene ben rimescolata con quella meno calda delle prime centinaia di metri. Di conseguenza
la temperatura massima tende ad assumere valori più bassi rispetto alle condizioni di calma di vento.
Analogamente di notte i venti moderati o forti tendono a rimescolare l’aria più fredda prossima al suolo – perché ha dovuto cedere calore al suolo che si è raffreddato per primo per irraggiamento - con quella più calda oltre 100-200 metri di quota, cosicché
la temperatura minima tende ad essere più elevata rispetto alle situazioni con venti deboli.
Anche
le brezze che tra maggio e ottobre soffiano lungo le coste influenzano la temperatura. In particolare le brezze di mare quando raggiungono la coste portano aria più fresca e pertanto, al loro arrivo, la temperatura seguita, sì, ad aumentare ma un po’ più lentamente. L’effetto si propaga poi verso l’interno, alla velocità di 10 km circa all’ora e fino a 20-25 km dalla costa. Questo significa che l’effetto refrigerio arriva nelle zone più interne intorno alle ore 12-13 del mattino.
Alte pressioni e temperatura
Le
alte pressioni, oltre a favorire condizioni di cielo sereno,
tendono a far aumentare anche il valore sia della temperatura massima che di quella minima, rispetto alle situazioni nella quali è invece presente in loco cielo sereno ma anche senza un’alta pressione. Infatti nella alte pressioni sono sempre presenti lenti moti discendenti (subsidenza), dell’ordine di 2-3 cm al secondo, e che trascinano l’aria posta a 8-10 km di altezza ( ovvero introno 200-300 hPa) verso il suolo (ovvero verso pressioni intorno 1000 hPa). In questa lenta discesa l’aria è quindi costretta a muoversi da pressioni minori a pressioni maggiori. La conseguente compressione provoca nella particella d’aria che giunge al suolo un surriscaldamento che si aggiunge a quello comunicata dal suolo alla massa d’aria attraverso la convezione, la turbolenza e l’irraggiamento.
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26 luglio 2011 - Commenti
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19
lug
Diventa metereologo
- Cielo sereno e venti deboli (inferiori a 2-3 metri al secondo)
In questo caso la radiazione solare raggiunge il valore massimo possibile e pertanto vi è da attendere che la temperatura massima giornaliera Tx assuma valori superiori, di 2-3 gradi, a quelli medi climatici del luogo. Ma con cielo sereno e venti deboli è massima anche la perdita di calore per irraggiamento nell’infrarosso cosicché la temperatura minima giornaliera Tn tende ad assumere invece valori inferiori, di 2-3 gradi, alle medie climatiche. Sempre con cielo sereno e venti deboli la Tx viene raggiunta, in estate intorno alle 16-17 locali e in inverno intorno alle 14-15. La temperatura minima invece si verifica, sempre sotto le condizioni di partenza, intorno all’alba.
- Cielo con nuvole ma venti deboli
In questo caso la Tx risulta più contenuta, rispetto alle condizioni con cielo sereno, a seguito della minore energia solare in arrivo al suolo. La Tn invece è più alta, sempre rispetto alle situazioni con cielo sereno, perché la presenza di nuvole sta ad indicare che nell’atmosfera del luogo vi è una forte concentrazione di vapore acqueo e quindi una altrettanto forte restituzione al suolo, per effetto serra, del calore perso di notte per irraggiamento nell’infrarosso. La tabelle sotto sintetizza, seppure in prima approssimazione, le variazioni, rispetto alle condizioni di cielo sereno, della temperatura massima Tx e di quella minima Tn a seconda del gradi di copertura del cielo da nubi medio-basse.
Copertura cielo (in ottavi)
|
Variazione Tx (in °C) |
Variazione in Tn (in °C)
|
< 3
|
0 |
0 |
3-5 |
-1 |
+1 |
6-7 |
-2 |
+3 |
8 |
-3
|
+4
|
La pioggia tende ad abbassare la temperatura sia perché in genere quando piove in modo più o meno continuo il cielo è per lo più coperto ma anche perché una parte della pioggia, raggiunto il suolo, evapora di nuovo nell’aria sovrastante, a spese del calore sottratto al suolo e all’aria ad esso adiacente. Il raffreddamento è ovviamente tanto maggiore quanto più la pioggia è intensa. Ecco comunque qui di seguito una stima grossolana della variazione di Tx e di Tn, rispetto alle condizioni di cielo sereno.
Intensità pioggia (mm all'ora)
|
Variazione Tx (in °C) |
Variazione in Tn (in °C)
|
Debole (<2)
|
-4 |
+3 |
Moderata (da 2 a 6)
|
-5 |
+2 |
Forte (da 6 a 10)
|
-6
|
-3 |
Forte rovescio (>10)
|
-10
|
-6
|
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19 luglio 2011 - Commenti
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12
lug
Le temperature sono un rilevamento fondamentale nella meteorologia.
Diventa meteorologo
Per sintetizzare l’andamento termico del giorno o del mese o dell’anno si impiegano le seguenti grandezze:
• Temperatura massima (Tx) e temperatura minima (Tn) registrata nel corso delle 24 ore;
• Temperatura media giornaliera ( Tm ) che è appunto la media aritmetica di tutti i valori orari rilevati nell’arco delle 24 ore;
• Escursione media giornaliera data dalla differenza (Tx – Tn) tra il valore massimo e qullo minimo della temperatura nella giornata;
• Media aritmetica mensile delle temperature massime Tx e minime Tn giornaliere;
• Temperatura media mensil data dalla media di tutti i valori giornalieri Tm del mese;
• Escursione media mensile data dalla differenza tra il valore medio mensile delle temperature massime e quello delle temperature minime;
• Temperatura media annua, ottenuta come media aritmetica delle temperature medie mensili
I termometri più precisi sono quelli a mercurio ma ormai nella pratica si usano anche termometri riempiti con liquidi il cui volume vari molto al variare della temperatura e che abbiano punto di congelamento molto basso e punto di ebollizione molto alto.
I termometri portano indici graduati a seconda della scala termometrica usata. Le due scale più impiegate sono quella centigrada ( °C) ove al punto di congelamento dell’acqua viene assegnato il valore 0°C mentre al punto di ebollizione dell’acqua viene associato il valore 100 °C. L’altra scala, molto impiegata nei paesi anglosassoni, è quella Fahrenheit (°F).
In questa ultima al punto di congelamento dell’acqua è assegnato il valore 32 °F mentre al punto di ebollizione dell’acqua viene associato il valore 180 °F. Per trasformare i gradi F° in gradi °C, bisogna impiegare la seguente formula:
°C = 5/9 ( °F -32)
Nelle formule di Fisica, come ad esempio, nell’equazione di stato dei perfetti ( PV = RT) o nella legge relativa alla quantità E di energia irraggiata in un secondo da un metro quadrato di superficie di un corpo nero alla temperatura T ( E = kT4), la temperatura T viene espressa tramite la “scala della temperatura assoluta” o “Scala Kelvin” (°K) ove lo zero delle scala è lo “zero assoluto” ovvero T = -273, 16 °C. Per trasformare i gradi assoluti K° in gradi centigradi occorre usare la relazione
°C = °K + 273,16
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12 luglio 2011 - Commenti
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05
lug
Diventa meteorologo
Se consideriamo un volume di 1 m
3 appoggiato al suolo,
la temperatura dell’aria da esso racchiuso verrà a dipendere dal bilancio netto tra i flussi di calore che vi entrano dall’alto (radiazione solare, radiazione infrarossa da effetto serra, rimescolamento turbolento verticale per azione del vento)
e quelli persi per flussi di calore uscenti dal volume stesso (perdita di calore verso l’alto per irraggiamento nell’infrarosso dell’aria e del suolo, radiazione solare riflessa dal suolo nello spazio, moti convettivi se il suolo è surriscaldato).
Se la ventilazione è sostenuta allora
la temperatura del volumetto d’aria viene anche influenzata dal trasporto orizzontale di aria più calda o più fredda (avvezione termica) dalla regioni circostanti verso il luogo di vostro interesse.
Anche l’evaporazione e la condensazione all’interno del volume d’aria contribuiscono a far variare la temperatura: infatti l’evaporazione, entro il volume considerato, dell’acqua, - compresa quella presente nel terreno e nella vegetazione - avviene a spese del calore sottratto al suolo medesimo.
La temperatura dell'aria è molto variabile a seconda dalla posizione di rilevamento.
Analogamente i fenomeni di condensazione al suolo - come la nebbia - immettono calore all’interno del volume d’aria (ad esempio, la condensazione in nebbia di 0.2 grammi di vapore in 1 m3 d’aria al suolo, ne aumenta la temperatura di quasi 0.5 °C). Ma la temperatura, oltre che dai flussi verticali e orizzontali di calore e dai fenomeni di condensazione-evaporazione, dipende anche da fattori astronomici (l’alternanza delle stagioni legata al moto di rivoluzione della terra) e da numerosi fattori geografici locali: durata del soleggiamento a seconda dell’orizzonte più o meno libero, inclinazione del terreno rispetto ai raggi solari, tipo di suolo ( il tipo di copertura del terreno influenza il grado di riflessione della radiazione solare da parte del suolo detta anche “albedo”), altitudine e latitudine del luogo, la distanza dal mare. Questo è il motivo per cui la temperatura manifesta una forte variabilità da luogo a luogo, anche nel raggio di pochi km e, per tale motivo, è uno dei parametri più difficile da prevedere.
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05 luglio 2011 - Commenti
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