27
feb

Nonostante tutto, un gennaio “caldo”

Fra i dieci più caldi dal 1880

In molte zone di Europa, Nord America e Asia il 2013 è iniziato all’insegna di gelo e neve eppure, nonostante ciò, a livello planetario il gennaio di quest’anno rientra fra i 10 più “caldi” di sempre: considerando tutti gli oceani e i continenti è difatti al nono posto fra i mesi di gennaio più caldi dal lontano 1880. Il mese di gennaio più caldo in assoluto a livello globale rimane comunque quello del 2007, quando le temperature medie planetarie fecero registrare un valore di circa 0,85 gradi superiore alla norma, mentre il gennaio di quest’anno è stato a livello globale di “appena” 0,56 gradi superiore al valore medio. In ogni caso il mese iniziale di questo 2013 è comunque riuscito a stabilire un particolare record: per quel che riguarda le sole terre emerse dell’Emisfero Meridionale si tratta infatti del mese di gennaio più caldo dell’epoca moderna.
E il caldo si è fatto sentire soprattutto in Australia, dove gennaio è tra l’altro un mese estivo: per questa nazione si è trattato infatti del gennaio più caldo della storia, durante il quale in numerose città è stato battuto il record per la temperatura più alta di sempre. Tra le aree del Globo in cui ha fatto più freddo del normale al contrario spiccano gli Stati Uniti Occidentali, la Siberia Centrale e la Cina Nord-Orientale: come mostrato anche dall’immagine realizzata dagli studiosi della NOAA in tutte queste regioni le temperature medie hanno fatto registrare valori dai 2 fino ai 5 gradi inferiori al normale (aree colorate in azzurro/blu). (immagine: NOAA)

Pubblicato il 27 febbraio 2013 - Commenti (0)
26
feb

L'inverno vulcanico che decimò l’umanità

Le più grandi eruzioni degli ultimi 2000 anni si sono verificate, tra il 1600 e il 1800, durante la piccola era glaciale.
La più violenta a memoria d’uomo è quella del Tambora, in Indonesia, che nel 1815 vomitò circa 100 km3 di roccia e portò buio e freddo sull'emisfero Nord tanto che il 1816 viene ricordato come "l’anno senza estate". Appena inferiori per intensità fu nel 1883 l’eruzione del Krakatoa, sempre in Indonesia. Nel secolo scorso le eruzioni più violente furono quelle del monte Agung nel 1963.
Più distruttiva l’eruzione nel 1980 il Monte St. Helens, la più disastrosa di sempre in termini di vite umane e di danni per gli USA. In tempi più recenti memorabile fu l’eruzione del Piñatubo, nelle Filippine, 10 volte più intensa di quella del mote St.Helens. Ma è niente in confronto a quello che avvenne in Indonesia circa 73 mila anni fa, quando il vulcano Toba espulse quasi 2.800 km3 di rocce (28 volte di più del Tambora, e più di 2000 volte il Mount St. Helens). 

E' la più grande eruzione negli ultimi 25 milioni di anni. L’evento catastrofico immise così tante polveri nella stratosfera che oscurare il sole per una decina di anni, cosicché durante tutto tale periodo di tempo sulla terra si instaurò ininterrottamente un clima invernale, di origine vulcanica, e che decimò, oltre ad altri essere viventi, la popolazione mondiale fino a ridurla, sembra, a poche decine di migliaia di unità

Pubblicato il 26 febbraio 2013 - Commenti (0)
22
feb

Previsioni Meteo dal 22 al 26 febbraio

Il tempo da venerdì a lunedì: Neve al Centronord, venerdì, e poi ancora tra domenica e lunedì
La nevicata iniziata ieri, giovedì, sul Nord Italia avrà due distinti momenti: una prima fase, quella iniziata appunto ieri e che oggi, venerdì, porterà ancora neve su quasi tutto il Nord; una seconda fase da sabato sera a tutto domenica e tutto lunedì, su Emilia e regioni di Nordovest.
Ma ecco nei dettagli il tempo fino a lunedì, secondo le proiezioni del Centro www.meteogiuliacci.it.

Venerdì 22: neve dalla notte e fino al pomeriggio su Piemonte, Lombardia, Friuli (anche di sera), Venezia Giulia (anche di sera), Emilia, Veneto (anche di sera); neve nel Forlivese e zona di Cervia per tutto il giorno; Medio-Alta Toscana/alte Marche 100-200m; Basse Marche, Basa Toscana, Perugino 200-400m; Abruzzo, Ternano,Alto Lazio 500-700m; Molise, Campania, Medio-basso Lazio 8000-1000m; resto del Sud oltre 1000metri; piogge sul resto del Centrosud e sulle Isole;
Sabato 23: neve nella notte su Forlivese, zona di Cervia; neve dalla sera su Genovese, Savonese, Ovest Lombardia, sull’Emilia (anche nel pomeriggio), nel Veronese-Trevigiano (anche al pomeriggio); nella sera anche sul Riminese. Piogge su resto del Centrosud, tranne Salento, Calabria e Sicilia;
Domenica 24: neve per tutto il giorno su Savonese, Genovese (fino al pomeriggio), basso Piemonte, Novarese, Ovest Lombardia, Piacentino, Parmense; neve su Toscana oltre 100-200m, su Umbria-Lazio oltre 200-400m, su Campania oltre 500-700m, su Lucania, Calabria oltre 800-1000m. Piogge su regioni tirreniche, resto del Centro, Salento, Sardegna;
Lunedì 25: neve per tutto il giorno su Genovese, Basso Piemonte, Novarese, Ovest Lombardia, Piacentino, Parmense; neve di notte e al mattino su Veronese. Neve in Toscana oltre 100-200m; su Umbria-Lazio oltre 300-500m, su Campania oltre 500-700m, su Calabria-Sicilia oltre 1000m. Piogge sul resto delle regioni tirreniche, Calabria, Isole.

Pubblicato il 22 febbraio 2013 - Commenti (0)
20
feb

Il ciclone tropicale Gino

Tempesta potente, ma lontana da zone abitate

La settimana passata l’Atmosfera ha prodotto un mostro meteorologico di grande potenza, il ciclone tropicale Gino. Questa tempesta si è formata già lunedì scorso al di sopra delle calde acque dell’Oceano Indiano Meridionale, e si è rapidamente intensificato, al punto da divenire già il giorno successivo un ciclone tropicale maturo.
In base ai dati raccolti e alle analisi dei meteorologi del Joint Typhoon Warning Center, giovedì scorso nel momento di massima potenza il ciclone tropicale ha alimentato venti a circa 130 chilometri orari, ma con raffiche fino a 155 chilometri orari. Fortunatamente, come confermato anche dall’immagine, raccolta dal sofisticato strumento MODIS (Moderate Resolution Imaging Spectroradiometer) installato a bordo del satellite Terra della NASA, il violento ciclone tropicale si è mosso lontano dalla terraferma e nel suo percorso al di sopra delle acque dell’Oceano Indiano il luogo abitato cui si è avvicinato di più è l’Isola di Diego Garcia, nell’Arcipelago delle Isole Chagos, da cui comunque si è tenuto a oltre 2000 chilometri di distanza.
Nell’Oceano Indiano Sud-Occidentale Gino è l’ottavo ciclone tropicale della stagione 2012-2013 (in questa regione del Mondo i cicloni si formano durante tutto l’anno e la stagione va dal 1 luglio al 30 giugno dell’anno successivo), durante la quale a causa di questi violenti fenomeni atmosferici ci sono già state 11 vittime e circa 46 milioni di dollari di danni.

Pubblicato il 20 febbraio 2013 - Commenti (0)
19
feb

Tempeste magnetiche: minacce dallo spazio

La vita del nostro pianeta non è poi così al sicuro come vorremmo credere e quello che è accaduto ieri in Russia ne è riprova. In realtà oggigiorno le preoccupazioni maggiori nei riguardi dello stato di salute della terra sono rivolte verso il Global Warming, il surriscaldamento provocato, in larga misura, dall’incremento dei gas serra di natura antropica. Ne è una riprova la miriadi di studi prodotti in tale campo dagli scenziati che si occupano del clima del pianeta.

Ma quanto avvenuto ieri in Russia ove si è sfiorata per un pelo la tragedia, qualora il meteorite fosse stato appena 3-4 volte più grande, ci deve far riconsiderare le priorità da assegnare ai pericoli che minacciano la terra. Insomma visto che l’incremento dei gas serra - qualora non venga arrestato dall’uomo o da cause naturali ( es., un sole pigro per qualche decennio) - produrrà danni ingenti alla Biosfera tra 50-100 anni, è lecito chiedersi se non sia il caso di mettere in campo maggiori risorse per le minacce che provengono dalla spazio e che possono distruggere la vita in pochi secondi.

Il meteorite caduto in Russia ha colto tutti di sorpresa perché era sfuggito al sistema ad hoc di monitoraggio degli asteroidi (Near Earth Objects Propram) della NASA (http://neo.jpl.nasa.gov/neo/). Probabilmente un sistema di monitoraggio più preciso e più continuo - ma per questo anche molto più costoso - avrebbe consentito di individuare la presenza dell’intruso già da qualche mese e quindi di prevederne la traiettoria onde allertare, e, se fosse il caso, mettere in sicurezza le popolazioni interessate con sufficiente anticipo.
Ma le minacce alle nostra terra dallo spazio derivano no soltanto dagli asteroidi e dalle comete ma anche dal sole.

Infatti  il sole  ha una attività magnetica legata al numero di macchie solari presenti sulla superficie del pianeta. Tale numero raggiunge un massimo ogni 11 anni circa. In prossimità della massima attività solare la enorme attività magnetica esercitata  dalle macchie  sull’atmosfera solare dà luogo a violente esplosioni di luce ma anche di materia (protoni, elettroni, nuclei di elio, atomi di metalli)  che si sprigionano dalla parte più esterna della atmosfera  solare (la corona).

Tale esplosioni  coronariche (CME = Coronal Mass Ejection) si spingono nello spazio anche fino ad un milione di km dal sole (tre volte la distanza della luna dalla terra).  L’enorme quantità di  materiale proiettato nello spazio circostante,   essendo  costituito in prevalenza da particelle cariche, dà luogo ad un campo magnetico (la fisica insegna che una carica elettrica in movimento genera un campo magnetico).  

Il flusso di particelle solari generate dalle esplosioni  è noto come vento solare.

 Il vento solare e il campo magnetico associato  si muovono nello spazio interplanetario  alla velocità di circa 300-800 km al secondo. Tale campo magnetico viaggiante,  ha una intensità di gran lunga superiore al campo magnetico terrestre e se orientato  nella giusta direzione, raggiunge anche la terrà, stravolgendo il campo magnetico terrestre  (tempeste geomagnetiche) con danni enormi sulle infrastrutture elettriche (centrali elettriche, elettrodotti) e ai dispositivi elettrici e elettronici (PC, telefonini, radio,TV, etc…)  

A questo riguardo gli  Astronomi sono del parere che non si sa “il quando” ma senz’altro prima o poi nel futuro - magari tra 10, 100 o 1000 anni -  l’umanità dovrà fare i conti anche con una tempesta magnetica di inaudita violenza, la “ the big one magnetic  storm”.

Pubblicato il 19 febbraio 2013 - Commenti (0)
14
feb

Meteo del 15, 16, 17, 18 febbraio

Il tempo da venerdì a lunedì: bello al Nord ma con forti gelare, piogge e qualche nevicata al Sud


Oggi venerdì, una nuova perturbazione atlantica, la numero 5 del mese, raggiungerà l’Italia ove insisterà fino a domenica ma con pochi fenomeni di rilievo, limitati alle regioni meridionali.

Ma ecco l’evoluzione del tempo, giorno per giorno:

venerdì 15: nubi dapprima al Centronord con deboli nevicate su Alpi occidentali e Val d’Aosta oltre 700-800m. Dal pomeriggio nubi sulle regioni adriatiche e al Sud. Piogge e qualche temporale in Sardegna; qualche pioggia su coste laziali, coste campane, Calabria e Nord Sicilia. Deboli nevicate oltre 500-700m su Calabria e oltre 700-900m sulle Isole;

Sabato 16: piogge su tutto il Sud tranne la Sardegna e nuvolosità diffusa sul medio Adriatico. Temporali sulle coste calabre e sulla Puglia. Neve su Gargano-Molise oltre 500-700m e su Calabria, Lucania, Nord Sicilia oltre 700-900m. Bello sul resto d’Italia ma con con gelate notturne e mattutine in Val Padana e zone interne del Centro;

Domenica 17: nubi e qualche pioggia su Marche, Abruzzo, Molise ed al Sud. Deboli nevicate su Marche oltre 200-300m; su Abruzzo, Molise, Lazio oltre 300-500m;. su Calabria, Sicilia oltre 500-700m. Bello al Nord, regioni tirreniche e Sardegna. Gelate notturne e mattutine al Nord e su Toscana, Umbria, Lazio. Temperature in lieve calo.

Lunedì 18:
un po’ di nubi innocue su Lazio, Abruzzo, Molise e al Sud; sereno sul resto d’Italia ma con forti gelate di notte e al primo mattino al Nord,

Pubblicato il 14 febbraio 2013 - Commenti (0)
13
feb

Una “mostruosa” bufera sugli USA

tornado Usa Nevicate da record nel Nordest della nazione

Nel corso del fine settimana un’eccezionale ondata di maltempo ha investito il versante orientale del Nord America, con due intense perturbazioni che si sono date appuntamento proprio su questa parte del continente: l’immagine, raccolta lo scorso sabato 9 febbraio dal satellite Suomi NPP gestito da NASA e NOAA, mostra proprio la potente perturbazione nata dallo scontro di correnti gelide provenienti da nord e aria più mite e decisamente più umida in arrivo dal Golfo del Messico.
La violentissima tempesta che si è così creata è stata ribattezzata “Monster Blizzard” e, soprattutto nel New England, ha portato una nevicata incredibilmente estesa e abbondante, come non si vedevano (in un singolo episodio) dal lontano 1978. Gli accumuli più alti sono stati registrati nel Connecticut: nel corso del fine settimana ad Hamden è caduto circa un metro e 2 centimetri di neve, mentre a Milford ne sono caduti circa 97 centimetri!
Anche alcune importanti località hanno dovuto sperimentare una nevicata di portata storica: a Portland, nel Maine, è stata la più grande nevicata di sempre, con 87 centimetri di neve, mentre i 62 centimetri di neve che si sono accumulati a Boston rappresentano la quinta più grande nevicata della storia di questa città. La violenta ondata di maltempo invece ha solo sfiorato New york, dove comunque la neve è caduta abbondante, con accumuli che a Central Park hanno raggiunto circa 29 centimetri. A causa di questa eccezionale ondata di maltempo gli negli ultimi giorni gli Stati Uniti, con la cancellazione di oltre 3500 voli e molte strade rese impraticabili, sono stati letteralmente spezzati in due, con il Nordest isolato dal resto del paese.

Pubblicato il 13 febbraio 2013 - Commenti (0)
12
feb

Il viale dei tornado non è un posto romantico

Le regioni del Globo più battute dai tornado sono il Nord America e l’Australia. In assoluto però, il continente preferito dai tornado è il Nord America e, in particolare, la fascia delle Grandi Pianure americane compresa tra Texas, Oklahoma e Kansas, nota come Tornado Alley, ovvero il “Viale dei Tornado”.
In questa ristretta fascia di territorio lunga circa 750 chilometri, che taglia da sud a nord le grandi praterie degli Stati Uniti, si abbattono circa 300 tornado ogni anno.

Nella Tornado Alley, soprattutto tra aprile e giugno, venti freddi e secchi discendono dalle Montagne Rocciose e si scontrano con aria molto più calda e umida proveniente dal Golfo del Messico. La miscela di due masse d’aria tanto diverse (come mettere insieme il diavolo con l’acqua santa!) dà vita a moti di ascesa all’interno dell’atmosfera talmente intensi da spingersi talvolta fino 20 chilometri di altezza.
La differente direzione di provenienza delle due masse d’aria, invece, fa sì che il vento ruoti con la quota, una condizione indispensabile per avviare il moto rotatorio della nube temporalesca al tornado, quella colonna nuvolosa, a mò di imbuto, che dalla base della nube si allunga verso il suolo

Pubblicato il 12 febbraio 2013 - Commenti (0)
07
feb

Freddo, gelo e neve in pianura

Da ieri  ha preso inizio una lunga parentesi di tempo prettamente invernale, per l’incessante arrivo di correnti fredde  di origine artica marittima dal circolo polare. Uno di questi impulsi, giunto ieri, porterà  oggi un primo modesto calo  delle temperature e qualche rovescio e temporale sul Meridione. Un secondo impulso più intenso giungerà domani, sabato, portando un ulteriore calo delle temperature e ancora rovesci  e temporali al Sud, specie nella giornata di domenica (vedi tab.).

 La sensazione di  freddo comunque sarà esaltata dai venti freddi in arrivo simultaneamente dal Sud della Francia sul settore tirrenico e dai  Balcani sul settore adriatico.

Alla fine di domenica giunge dalla Francia una perturbazione le cui umide e tiepide correnti scorrendo al di sopra dell’aria fredda affluita sulla penisola, darà luogo, tra la sera di domenica e la giornata di lunedì, a nevicate fino al fondovalle sulle regioni alpine  appenniniche ma anche a nevicate significative  anche in pianura su Piemonte, Lombardia, Veronese, Vicentino, Trevigiano, Friuli .

Ma ecco in dettaglio, giorno per giorno, il tempo fino a lunedì:


Venerdì 8

Piogge su Basse Marche, Abruzzo, Molise, Isole e al Sud. Bel tempo sul resto del Centronord ma con gelate anche in pianura. Deboli nevicate oltre 100-300m su Marche, Abruzzo e Molise; oltre  300-500 Campania, Lucania,Gargano, Murge, Sila, Nord Sardegna; oltre 500-700 sulla Sicilia.


Sabato 9

Rovesci e qualche temporale su Marche, Abruzzo, Molise, Isole e al Sud; nevicate deboli oltre 100-300m su Abruzzo, Molise, Campania, Lucania, Gargano,  Murge; oltre 300-500m su Calabria, Sardegna, Oltre 500-700 sulla Sicilia. Bel  tempo sul resto d’Italia ma con forti gelate anche in pianura.


Domenica 10

Nevicate su Alpi-Prealpi  dal pomeriggio; deboli piogge su Bassa Calabria, Nord Sicilia, Sardegna,  con deboli nevicate oltre 300-500m. Nubi in aumento al Nord ma con forti gelate di notte  e al mattino; bel tempo sul  resto d’Italia. Dalla sera peggiora su tutto il Nord e regioni tirreniche. Dal tardo pomeriggio nevicate fino a fondovalle su Alpi, entroterra ligure, rilievi dell’Emilia; neve anche in pianura su Piemonte, ovest Lombardia, Veronese, Vicentino, Trevigiano. Le nevicate si intensificheranno nella notte tra  domenica  e lunedì  e si estenderanno anche all’Est della Lombardia e al Friuli.


Lunedì 11

Piogge su Campania, Isole e al Centronord  e di forte intensità su Toscana, Friuli e Veneto. Nevicate fino fondovalle su Alpi-Prealpi, entroterra ligure, e anche in pianura, su Piemonte, Ovest Lombardia (qui limitatamente al mattino). Neve oltre 200-400m su Piacentino, oltre 300-500m su Parmense, Bolognese, Romagna, Sardegna; oltre 600-800m sui rilievi del Centro. Solo nuvole su Calabria, Puglia, Lucania, Sicilia.

 

Pubblicato il 07 febbraio 2013 - Commenti (0)
06
feb

Gran Bretagna sotto la neve

Fine gennaio con grandi nevicate

L’immagine, raccolta alla fine di gennaio dal satellite Terra della NASA, mostra gli effetti della forte ondata di gelo e neve che nelle scorse settimane ha colpito il Regno Unito: in questo inizio di 2013 infatti gran parte della Gran Bretagna è stata interessata a più riprese da abbondanti nevicate, e anche i tetti di Londra sono stati imbiancati a più riprese dalla neve.
Ma il mese di gennaio, in realtà, si è rivelato decisamente rigido pure in molti altri paesi europei e in tutta l’Asia Settentrionale: abbondanti nevicate ad esempio hanno imbiancato anche il cuore del continente europeo, fra Belgio, Francia e Germania, mentre temperature di diversi gradi al di sotto dello zero per diversi giorni hanno stretto nella morsa del grande gelo l’intera Penisola Scandinava. Ma è in Russia che neve e gelo hanno colpito con maggior durezza. Dopo aver sopportato il dicembre più freddo dal lontano 1938, il territorio russo infatti è stato investito da copiose nevicate e gelo intenso anche nel mese di gennaio. In particolare intorno a metà mese un’eccezionale nevicata ha portato sulla città di Mosca oltre mezzo metro di neve, e anche peggio è andata alle regioni più orientali della Russia, colpite da violentissime bufere capaci di seppellire il terreno sotto metri di neve. La popolosa città siberiana di Norilsk, seconda città al Mondo fra quelle situate oltre il Circolo Polare Artico, in pochi giorni è stata addirittura sommersa sotto circa tre metri di neve, con le strade e primi piani delle palazzine totalmente nascosti da uno spesso e uniforme strato bianco!

Pubblicato il 06 febbraio 2013 - Commenti (0)
05
feb

I Violinisti debbono essere... meteorologi

Le condizioni meteorologiche possono alterare notevolmente l’integrità e la sonorità di una chitarra di legno perché il legno è igroscopico cioè si ingrossa in ambiente umido e si restringe in ambiente secco. Per un funzionamento ottimale di tale strumento sono richiesti valori di temperatura compresi tra 18 e 25°C e di umidità tra il 50 e il 60%. Con cielo sereno le escursioni termo-igrometriche nel corso della giornata sono notevoli, come è ben noto a chi è costretto ad indossare abiti pesanti di notte per proteggersi dal freddo e leggeri di giorno per combattere il caldo (il cosiddetto dramma del pastore). Una chitarra lasciata all’interno di un’automobile durante tali giornate sarà sottoposta ad una escursione ancora più forte in quanto le variazioni di temperatura ed umidità possono passare facilmente dai 60°C e 10% di giorno a 0°C e 80% di notte. Quando una chitarra è portata in ambienti fortemente riscaldati e con umidità relativa molto bassa, per evitarne la deformazione è buona norma umidificare il suo interno, solitamente non verniciato ed a diretto contatto con l'ambiente esterno attraverso la buca, mediante un piccolo ma efficace umidificatore. Ciò creerà una maggiore umidità all'interno della chitarra che la proteggerà dall'eventualità di una rottura. È l'analogo di ciò che spesso si vede nei musei o nelle esposizioni dove umidificatori vengono posti all'interno delle sale per mantenere l’umidità dell’ambiente costante nel tempo.

Pubblicato il 05 febbraio 2013 - Commenti (0)
01
feb

Previsioni meteo dal 1 al 4 febbraio

Fine settimana:  sabato e domenica  ritorna il tempo invernale.

Oggi, venerdì, l’avanguardia di una nuova perturbazione atlantica  - la n.1 di febbraio – raggiungerà il Nord Italia, la Toscana  e la Sardegna per poi portare, soprattutto tra  sabato  e domenica, piogge su tutta l’Italia, freddo al Centronord, forti venti su tutti i mari  e nevicate fino al fondovalle sulle Alpi e persino in pianura su Emilia e zone interne del Centro.

Ma ecco in dettaglio che tempo farà da venerdì a lunedì


Venerdì 1 febbraio

Dapprima bel tempo ovunque ma dal tardo mattino nubi in aumento al Nord,m su Toscana e Sardegna e, dalla sera, su tutto il Centronord . Deboli nevicate dal pomeriggio  sulle Alpi di confine. Dalla sera qualche pioggia su Levante ligure. Temperature miti.


Sabato 2

Sereno su Puglia, regioni ioniche. Al mattino piogge diffuse e intense su tutto il Nord Italia, Toscana  e Sardegna; nevicate sulle Alpi fino a quote collinari. Al pomeriggio  piogge diffuse su Sardegna, Campania  e su tutto il Centronord, tranne le coste di Abruzzo-Molise. Neve fino  a fondovalle su Alpi e Appennino emiliano. Nella sera forti  nevicate  anche in pianura sull’Emilia, rasserena sulle regioni  di Nordovest. Freddo dalla sera sul Nord Italia.


Domenica 3

Nella notte nevicate anche in pianura su Interno Toscana, Umbria. Al mattino  piogge su coste di Marche-Abruzzo-Molise, su Lazio,Campania, Calabria tirrenica, Sardegna. Neve anche  in pianura su Umbria  e interno Toscana; neve fino a quote collinari su Marche, Abruzzo, Molise. Al pomeriggio bel tempo ma freddo su gran parte del Centronord; piogge su coste di Abruzzo-Molise, Gargano, Barese, Campania, Basso Lazio, Alta Calabria; neve fino a fondovalle su Abruzzo, Molise, Campania. Forti venti ad Nordest al Centronord  e Sardegna e da ovest sul Meridione. Freddo al Centronord.


Lunedì 4

Sereno su quasi tutta l’Italia, deboli  piogge su Bassa Calabria e Nord Sicilia; nevicate sulle Alpi di confine. Forte Maestrale sulle Isole maggiori. Freddo moderato su tutta l’Italia

Pubblicato il 01 febbraio 2013 - Commenti (0)

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Autore del blog

Il meteo di Giuliacci

Col. Mario Giuliacci

Mario Giuliacci è un meteorologo, personaggio televisivo e colonnello italiano. È laureato all'Università La Sapienza di Roma. È autore di diversi libri sulla meteorologia. Attualmente cura su LA7 la rubrica del meteo per il fine settimana.

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