28
lug
Hai visto mai
Un lungo e severo periodo di
siccità ha recentemente scatenato una grave
crisi umanitaria in Africa Orientale, colpita dalla
peggior carestia degli ultimi 20 anni. La scarsità di cibo sta mettendo a serio pericolo la vita di quasi 12 milioni di persone sparse fra Gibuti, Kenya, Somalia ed Etiopia, e purtroppo, come illustrato dall’immagine ricostruita grazie ai dati raccolti dai
satelliti della NOAA, la situazione è destinata a peggiorare ulteriormente. Il satellite NOAA-18 in particolare ha osservato, tra aprile e giugno di quest’anno, attraverso tutta l’Africa, il grado di crescita della vegetazione, comprese quelle colture da cui si ricava il raccolto estivo: un particolare strumento, lo
AVHRR (Advanced Very High Resolution Radiometer), ha difatti misurato la quantità di luce assorbita dalle piante durante la fotosintesi, calcolando di conseguenza lo stato di salute della vegetazione (più luce assorbita significa più fotosintesi e quindi vegetazione più rigogliosa).
Nell’immagine in particolare sono colorate in verde le regioni caratterizzate da maggior assorbimento di luce e quindi da piante in buona salute, mentre le varie tonalità di marrone indicano quelle aree in cui la vegetazione (e quindi anche i raccolti) è cresciuta poco (più è scura la colorazione, maggiore è la sofferenza della copertura vegetale). Ebbene, vaste zone dell’Africa Orientale, in particolare nel Corno d’Africa, appaiono colorate di un marrone acceso, indizio del fatto che, a causa del prolungato periodo di siccità, nelle prossime settimane i contadini della regione devono attendersi magri raccolti, con un conseguente aggravamento della carestia.
Pubblicato il
28 luglio 2011 - Commenti
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21
lug
Hai visto mai
I numerosi satelliti meteorologici in
orbita attorno alla Terra, oltre a fornire una gran quantità di
preziose informazioni utili per la ricerca scientifica e per le previsioni del tempo, vengono talvolta utilizzati anche per un altro importantissimo scopo, di cui però la
maggior parte delle persone non è a conoscenza: le operazioni di ricerca e soccorso che si svolgono attraverso tutto il Pianeta. Tutto avviene all’interno di un programma internazionale, il
COSPAS-SARSAT, che fornisce sostegno alle operazioni di salvataggio in atto in ogni luogo del Mondo: ideato da
Canada,
Francia,
USA e
Russia il sistema è progettato per assistere, attraverso l’utilizzo di diverse reti satellitari (fra cui appunto quelle normalmente utilizzate per scopi meteorologici), le operazioni di soccorso e nel corso degli anni ha raccolto l’adesione di numerosi altri paesi, fra cui anche l’
Italia.
L’internazionalità del programma si riflette anche nella sua sigla, che per descriverne le principali attività unisce un acronimo russo e uno americano: COSPAS sta difatti per "Cosmichheskaya Sistyema Poiska Avariynich Sudov", che in russo significa Sistema Spaziale per la Ricerca delle Navi in Pericolo, mentre il termine SARSAT indica le parole inglesi “Search and Rescue Satellite Aided Tracking system”, ovvero Sistema Satellitare di Localizzazione per la Ricerca e Soccorso. Ebbene nel corso del 2010 il programma COSPAS-SARSAT ha contribuito a salvare nel Mondo la vita di 2338 persone, in diverse missioni di soccorso indicate, nella mappa riprodotta dagli analisti della NOAA, dai pallini di colore verde.
Pubblicato il
21 luglio 2011 - Commenti
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