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Vulcano Grinsvotn: nuova minaccia nei cieli?
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Circa 14 mesi dopo l’eruzione del
Eyjafjallajokull, che l’anno scorso ha causato gravi disagi al traffico aereo in Europa, il 21 maggio un altro vulcano islandese è tornato a sparare nell’atmosfera grandi quantità di cenere e gas: si tratta del Vulcano
Grinsvotn che, benché sia considerato il più attivo dell’intera isola, non eruttava con tanto vigore oramai dal 2004.
In particolare secondo il Professor Magnus Tumi Gudmundsson dell’Università dell’Islanda questa è, per l’isola, la più importante eruzione degli ultimi anni, e in effetti l’enorme nube di polvere, cenere e gas che si è levata dal cratere e che è stata fotografata anche dal satellite Terra della NASA (l’immagine è stata scattata domenica 22 maggio) ha raggiunto anche i 20 000 metri di quota.
Per di più le nubi vulcaniche, grazie alla loro capacità di elettrizzare l’atmosfera, possono favorire la produzione di fulmini, e quest’ultima eruzione ha in effetti scatenato un’intensa tempesta di fulmini: in particolare nel momento di maggior attività elettrica la nube del Vulcano Grinsvotn ha prodotto scariche elettriche a una velocità mille volte superiore a quanto non abbia fatto circa un anno fa il Vulcano Eyjafjallajokull.
E’ molto probabile che, come successo già un anno fa, il traffico aereo debba sopportare nei prossimi giorni notevoli disagi: nel Nord Europa difatti nella prima parte della settimana sono stati cancellati numerosi voli e i principali modelli fisico-matematici confermano che anche nei prossimi giorni le correnti continueranno a spingere le polveri vulcaniche attraverso le regioni settentrionali del continente.
Pubblicato il 26 maggio 2011 - Commenti (0)