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Gli albori della meteorologia sinottica
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Nel Rinascimento vengono inventati i primi strumenti meteo: l’anemometro e l’igrometro (Leonardo), il pluviometro (Castelli), il termometro (Galilei), il barometro (Torricelli) e nel 1650 Ferdinando II, Duca di Toscana, fa realizzare la prima rete di osservazione del tempo.
Però solo agli inizi dell’800 si fa strada la convinzione che il tempo dipenda dallo spostamento di perturbazioni di qualche migliaio di km e si intuisce che per la comprensione dei fenomeni meteo occorra la rappresentazione sinottica delle osservazioni su un’area più vasta possibile. Erano questi gli albori della meteorologia sinottica, che segnerà profondamente la scienza del tempo fino ai giorni nostri.
Agli inizi del 1800 le prime mappe meteo, tracciate sulla base di osservazioni raccolte per posta, fanno intuire la stretta relazione tra vento e pressione, formulata poi da Buys-Ballot. Bisogna tuttavia attendere l’invenzione del telegrafo (1835) perché l’analisi sinottica del tempo possa essere eseguita in tempo reale.
Ma fu un tragico evento a far nascere la prima rete sinottica: nel 1854 una tempesta sul Mar Nero, durante la guerra di Crimea, distrusse la flotta anglo-francese impegnata contro la Russia. Un’’indagine arrivò alla conclusione che la catastrofe si sarebbe potuta evitare mediante una rete di osservazioni sinottiche che avrebbe consentito di prevedere l’arrivo della tempesta. Nacquero così i primi servizi meteo in Inghilterra (1861), Francia (1863) e Italia (1866).
Dall’analisi di routine delle mappe si scoprì che il maltempo è sempre accompagnato da estesi centri di bassa pressione (cicloni mobili). L’evidente correlazione tra tempo e cicloni mobili fece ritenere che per la previsione del tempo bastasse determinare la posizione futura del ciclone, estrapolandone lo spostamento sulla base di più mappe cronologicamente ordinate, Ma il metodo non portò i risultati sperati e i primi insuccessi gettarono molta acqua sui primi entusiasmi, tanto che agli inizi del 1900 tali mappe erano ormai finite nel dimenticatoio.
Pubblicato il 17 maggio 2011 - Commenti (0)