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I bioritmi circadiani nell’uomo
(Foto e copertina Thinkstock)
Anche nell'uomo sono presenti ovviamente i bioritmi.
Ne sono stati individuati addirittura più di cento con periodicità circadiana e che influenzano le principali funzioni dell'organismo come la temperatura corporea, i livelli ormonali, le frequenza cardiaca, la pressione sanguigna, la soglia del dolore. Ad esempio, al mattino la temperatura corporea è più bassa, di quasi 1 grado, rispetto al pomeriggio ed infarti e ictus sono più frequenti al mattino, tra le 7 e le 12, quando il sangue coagula più facilmente. Anche la pressione sanguigna aumenta al mattino e rimane elevata fino al tardo pomeriggio, per poi diminuire fino a raggiungere un valore minimo nella notte.
A chi pratica poi attività sportive viene suggerito di fissare gli allenamenti nella seconda parte del giorno, quando temperatura corporea, forza, flessibilità muscolare e soglia del dolore raggiungono il massimo valore. Anche le modalità del sonno seguono un ritmo circadiano.
E' infatti più probabile prendere sonno nelle tarde ore notturne quando la temperatura corporea è bassa mentre è facile svegliarsi intorno alle 6-8 del mattino, ossia nel momento in cui la temperatura dell'organismo risale. Ritmi circadiani anche per la produzione di ormoni. Ad esempio, il Cortisolo, che regola il metabolismo e il sistema immunitario, ha i suoi livelli più alti tra le 6 e le 8 del mattino.
I bioritmi influenzano anche l'efficacia dei farmaci somministrati, tanto che allo scopo è nata di recente una nuova disciplica , la Cronoterapia (o Cronofarmacologia ).
Ad esempio, al pomeriggio è minore la dose di anestetico necessaria per provocare analgesia o assopimento.
Pubblicato il 10 aprile 2012 - Commenti (0)