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L’uragano che spaventa il Messico
La violenta tempesta che la scorsa settimana ha spaventato il Messico
La scorsa settimana sulle calde acque del Pacifico, appena di fronte alle coste messicane, si è mosso l’ennesimo ciclone tropicale di questa annata piuttosto affollata, in cui al di sopra del Pacifico Orientale si sono già formati ben nove uragani (gli uragani sono i cicloni tropicali più intensi, quelli al cui interno i venti soffiano ad almeno 118 chilometri orari), contro gli otto dell’intero 2009 e gli appena 3 del 2010.
La violenta tempesta, ribattezzata Jova, intorno a metà della scorsa settimana ha messo in grande allarme popolazione e autorità del Messico: come testimoniato dall’immagine raccolta dal satellite Terra della NASA il ciclone tropicale martedì 10, durante il suo movimento di avvicinamento alle coste occidentali del Messico, ha sviluppato il classico “occhio del ciclone”, chiaro indizio di una tempesta di grande violenza ed elevato potenziale distruttivo. Durante quello stesso martedì Jova è divenuto via via più potente fino a raggiungere l’intensità di uragano di categoria 3 (in una scala che va da 1 a 5), accompagnato da piogge torrenziali e venti oltre 200 chilometri orari. Fortunatamente poco prima di raggiungere il continente americano il ciclone tropicale ha perso forza ed è stato declassato a uragano di categoria 2: una tempesta comunque temibile, ma che nel suo passaggio sul Messico è stata meno letale di quanto si temesse, causando “solo” 6 vittime, mentre i danni, almeno a una prima stima, ammontano a circa 200 milioni di pesos (al cambio attuale più o meno 15 milioni di dollari) e comprendono la distruzione di un ponte nei dintorni dell’importante porto commerciale di Manzanillo.
Pubblicato il 19 ottobre 2011 - Commenti (0)