Un fine settimana scialbo, dal punto di vista meteo nonostante il passaggio di due perturbazioni atlantiche. La prima perturbazione, giunta ieri, giovedì, al Centro nord, insisterà sull’Italia anche oggi e domani; la seconda arriverà domenica con riflessi anche sul lunedì. Entrambi le perturbazioni però saranno sospinte da forti correnti nord occidentali le quali però, costrette ad aggirare la barriera alpina, lasceranno all’asciutto il Nord Italia, per raggiungere invece le regioni centro-meridionali, ma con pochi fenomeni di rilievo. In compenso le miti e intense correnti Nord atlantiche terranno lontane il gelo e le nebbie e faranno risalire ovunque le temperature.
Fase 1: condizioni di alta pressione, con scarsa nuvolosità. E’ da poco andata via una perturbazione; belle giornate con venti freschi e cielo limpido;
Fase 2: alta pressione, cielo limpido, con temperature più elevate. Le perturbazioni sono ancora molto lontane. Questa fase può durare qualche settimana; belle giornate senza vento, tiepida di giorno, freddina di notte;
Fase 3: pressione atmosferica in lieve calo, lento aumento della nuvolosità alta e sottile, caldo in aumento. La parte più consistente della perturbazione è ormai ad appena 500-800 km di distanza; giornate un po’ “pesanti”, con elevata umidità, sole pallido, cielo lattiginoso, spesso nebbioso;
Fase 4: pressione in sensibile calo, nubi in aumento, pioggerella in intensificazione, umidità elevata, temperatura ancora relativamente alta, venti dai quadranti meridionali; giornate grigie e tristi perché cariche di nuvole con pioggerella insistente;
Fase 5: arrivano i venti freddi settentrionali, le piogge assumono carattere di rovescio o temporale, la pressione riprende a salire e l’umidità diminuisce; giornate “pazzerelle” con rovesci intermittenti, in genere fredde ma anche con i primi scorci di cielo azzurro;
Fase 6: la pressione continua a salire, le nubi si diradano e torna il sole, ma la temperatura rimane piuttosto bassa; giornate frizzanti, piene di colori, con aria fresca di notte e al primo mattino.
Ebbene sembra esservi uno stretto legame tra le sei fasi meteorologiche e il nostro stato psicofisico:
Le fasi 3, 4 e 5 sono sicuramente le più critiche, sostanzialmente perché offrono un alto numero di stimoli ambientali mutevoli al nostro corpo;
Gli infarti sono più ricorrenti nelle fasi 3 e 4 e nei casi di caldo afoso, mentre il loro numero raggiunge il minimo nelle fasi 1 e 6;
Ulcere e mal di testa si aggravano nella fase 4;
Malumore, nervosismo e depressione si accentuano nelle fasi 3 e 4;
Anche le nascite sono legate a questa classificazione: per le donne gestanti, le doglie sopravvengono spesso proprio in concomitanza con la fase 3 e il parto con la fase 4.
Il raffreddore o l’influenza sono molto spesso collegati al passaggio di fronti freddi (fase 5), specie se il loro arrivo avviene dopo un lungo periodo di siccità. E l’aria fredda che segue il fronte (fase 6) spinge le persone a rintanarsi in luoghi chiusi, dove il contagio diventa di conseguenza più rapido.
Pubblicato il 24 gennaio 2012 - Commenti (0)