06
nov
Scilla e Cariddi, scontro tra correnti
Nello Stretto di Messina ogni giorno le onde di marea riversano dal Tirreno allo Ionio e viceversa quasi 600.000 m3 di acqua al secondo alla velocità di 7-8 km all’ora, una portata grosso modo 600 volte superiore a quella del Po.
Il fenomeno è reso possibile dalla assenza di sincronismo tra le maree dei due bacini. Quando infatti lo Ionio è in alta marea, il Tirreno si trova in bassa marea ed il dislivello mette in movimento enormi quantità di acqua che risalgono lo Stretto da sud verso nord come Corrente montante. Ma, quando nel corso del giorno i due bacini si scambiano i ruoli, lo Stretto viene attraversato in senso inverso dalla Corrente scendente.
Però in prossimità delle coste, il freno opposto dalla terraferma genera altre due correnti opposte (i Bastardi, controcorrente della montante ed i Refoli, controcorrente della scendente). Dallo scontro tra la corrente primaria e la rispettiva controcorrente prendono a loro volta vita turbinosi mulinelli, i Vortici, un vero e proprio incubo per i marinai fin dall’antichità. I più temibili sono quelli di Scilla e Cariddi, immortalati appunto da Omero.
Pubblicato il 06 novembre 2012 - Commenti (0)