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Un “uragano” sul Mediterraneo
Una perturbazione per qualche ora ha mostrato caratteristiche quasi tropicali
Agli inizi della scorsa settimana, tra lunedì 7 e martedì 8, sui mari compresi fra la Sardegna e le Baleari si è formata una tempesta assai insolita, che mischiava in sé gli elementi tipici delle perturbazioni delle medie latitudini e alcune caratteristiche proprie dei cicloni tropicali: un classico esempio di TLC (Tropical Like Cyclone, letteralmente “quasi un ciclone tropicale”).
I TLC più intensi, che nel Mediterraneo sono anche noti come Medicane, dall’unione dei termini Mediterranean e Hurricane (cioè “uragano”), sono tempeste solitamente molto violente, accompagnate da piogge torrenziali e venti assai forti. In effetti il profondo vortice di bassa pressione della scorsa settimana, a cui è anche stato assegnato il nome Rolf, ha portato abbondanti piogge in Liguria e lungo le nostre regioni tirreniche, mentre in Costa Azzurra sono stati registrati venti che soffiavano a oltre 100 chilometri orari. Quella che era una normale depressione delle medie latitudini si è trasformata in una tempesta ibrida, con caratteristiche quasi tropicali (appunto un TLC), perché ha trovato di fronte a sé il muro dell’alta pressione che occupava l’Europa Orientale, ed è quindi rimasta bloccata per più giorni sopra le acque ancora decisamente calde del Mediterraneo, che le hanno fornito enormi quantità di calore e umidità, in modo simile a quanto avviene con gli uragani nei mari tropicali.
Nel Mediterraneo i TLC, benché siano piuttosto rari, non sono comunque un evento eccezionale, e nelle annate in cui in autunno le acque del mare sono più calde, come avvenuto ad esempio nel 1996 e nel 2005, se ne può formare anche più d’uno nel corso della medesima stagione.
Pubblicato il 16 novembre 2011 - Commenti (1)