Don Sciortino

di Fabrizio Fantoni

Fabrizio Fantoni, 54 anni, sposato, tre figli. Psicologo psicoterapeuta, esperto di adolescenti.

 
29
mar

Abbandoni scolastici

In III liceo non la vedono più. Se n’è andata alla chetichella, senza nemmeno salutare. Ha deciso che tanto non ce l’avrebbe fatta, quest’anno. Per ora, Martina non ha più i ritmi consueti: si alza quando vuole, al pomeriggio esce con la nuova compagnia, talvolta la sera va in discoteca, e torna alle 4 o alle 5 del mattino. Forse ha un nuovo ragazzo, alla ricerca sempre di qualcosa in più nelle relazioni amorose. Calde, protettive, ma anche con la giusta distanza, senza che le stiano troppo addosso.

Anche Gianluca ha deciso, lui però formalmente e con l’appoggio dei genitori. Ha lasciato il I anno di geometra: lo avevano sospeso per le sue ripetute intemperanze in classe. Nessun fatto grave, per carità, ma un disturbo continuo, la noia per le lezioni combattuta a suon di battute e chiacchiere con i compagni, che sabato ha salutato definitivamente. Con questo addio alla classe, ha anticipato una bocciatura a suo dire certa.. Adesso Gianluca dà una mano nel bar della zia un paio di giorni alla settimana, e intanto sta ripensando ad una scelta di formazione più confacente al suo temperamento e alle sue capacità.

E’ questo il periodo delle defezioni, dagli abbandoni scolastici
. Alla scarsa motivazione, all’assenza di relazioni educative autentiche si aggiunge la convinzione che ormai è impossibile salvare l’anno. Troppe insufficienze. Spesso ho l’impressione che i professori delle superiori stiano a guardare, impotenti o talvolta disinteressati. E’ difficile che un insegnante chiami un allievo, gli parli al di fuori della classe. Che cerchi di capire che cosa stIa succedendo. La cultura pedagogica e psicologica dei nostri insegnanti è spesso affidata alla buona volontà e alla sensibilità peculiare dei singoli, e non ad un progetto educativo del consiglio di classe.

E i genitori? I più avveduti stanno monitorando da tempo le difficoltà scolastiche dei figli, e cercano di dare loro un significato all’interno del cammino di crescita dei ragazzi. Si chiedono se i ragazzi stanno andando a scuola per sé stessi o per soddisfare i desideri dei genitori. Si chiedono se i ragazzi stanno crescendo nella fatica mentale oppure se sono tesi nello sforzo di evitarla, a scuola e nella vita. SI fanno aiutare da una rete di relazioni. Parenti, amici, allenatori, preti, educatori, specialisti. Nella crescita degli adolescenti, passaggi come questi non si riesce ad affrontarli da soli. Occorrono aiuti da più parti. Mettersi al tavolo con l’adolescente perché egli possa riprendere a camminare in una nuova direzione. Perché possa imparare dai propri errori a non fuggire più, e ad accettare anche le sconfitte.

Nei giorni scorsi, un tweet del card.Ravasi (@CardRavasi) citava una canzone dei Coldplay:
Just because I’m losing doesn’t mean I’m lost
(Solo perché sto perdendo, non significa che io sia perso)

Pubblicato il 29 marzo 2013 - Commenti (0)
Periodici San Paolo S.r.l. Sede legale: Piazza San Paolo,14 - 12051 Alba (CN)
Cod. fisc./P.Iva e iscrizione al Registro Imprese di Cuneo n. 00980500045 Capitale sociale € 5.164.569,00 i.v.
Copyright © 2012 Periodici San Paolo S.r.l. - Tutti i diritti riservati