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RISPOSTA AL POST DI VITAZERO DEL 19/12/2010
Caro Vitazero,
non credo che la scuola che descrivi nella tua triste narrazione esista ancora oggi (almeno in Italia). Per fortuna, quello che definisci ‘iperprotezionismo’ (quando non è ‘iper’, ma è la necessaria protezione) ha consentito che questa cultura della sopraffazione e della violenza, almeno nell’istituzione scolastica, non avesse più libero corso, magari con l’appoggio delle famiglie. Chi non ricorda che un tempo alcuni genitori rassicuravano le maestre che, per ogni ceffone dato a scuola, ne sarebbero piovuti il doppio a casa sul malcapitato ragazzino? Ciò non esclude che attualmente si possano avere forme più sottili di prevaricazione sui ragazzi. Ad esempio, temo che a volte famiglia e scuola si alleino nelle proprie aspettative sulle prestazioni dei ragazzi. Capita così che le richieste esigenti di alcuni insegnanti si sommino con quelle dei genitori che vorrebbero figli bravi a scuola, nelle relazioni , nello sport… Soprattutto nei primi mesi di scuola, alcuni genitori perdono il senso della misura e si aspettano prestazioni sempre elevate dai ragazzi. Qualche genitore storce il naso di fronte a voti dignitosissimi, ma che non sono “il massimo”. Altri, in modo meno esplicito, fanno pressione manifestando un interesse pressoché esclusivo per la scuola e i suoi risultati, che diventano l’unico argomento di conversazione nei momenti comuni. Col rischio di perdere di vista il ragazzo che sta crescendo.
(leggi il post di Vitazero)
Pubblicato il
23 dicembre 2010 - Commenti
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