Gli adolescenti di oggi sono gli
uomini e le donne di domani. A loro lasceremo la
conduzione della cosa pubblica, dell’economia, della cultura, della
famiglia, del lavoro, della morale. Saranno loro gli adulti che
porteranno avanti il mondo quando noi, adulti di oggi, saremo vecchi o
non ci saremo più.
Come in ogni epoca, di fronte a questa
prospettiva, c’è chi si preoccupa e chi se ne rallegra. Dobbiamo
dare retta alle notizie di cronaca di giornali e TV, in cui si parla
della nostra come della peggio gioventù? Oppure pensiamo che, in fondo,
gli adolescenti di oggi non sono poi così diversi da quelli di ieri e
dell’altro ieri? Certo, ci sono atteggiamenti e comportamenti che non
cambiano col variare delle generazioni: la voglia di scoprire il mondo,
la fatica della crescita, il bisogno di affermare se stessi anche in
contrasto con gli adulti… Ma ci sono anche importanti novità: ad
esempio, una generazione di ragazzi cresciuta con tanti stimoli, a volte
troppi, che con il loro rumore di fondo rendono più difficile lo
studio, la riflessione, il silenzio. Oppure l’impatto con
le nuove tecnologie: loro ci sono nati dentro (nel computer, nel web,
nelle comunicazioni), noi adulti siamo degli immigrati in quel mondo. E
ancora, la prospettiva del futuro: forse oggi non diamo più per
scontato, come i nostri genitori o i nostri nonni, che i nostri figli
vivranno meglio di noi, con più strumenti per capire il mondo, più
benessere, più sicurezza.
Di fronte a tutto questo, noi adulti
abbiamo innanzi tutto bisogno di capire: capire come nasce e come si
esprime la gioia e la fatica di diventare adulti dei nostri ragazzi e
ragazze. E’ difficile parlare dell’adolescenza, meglio parlare degli
adolescenti e dei mille volti che questa età assume incarnandosi in
loro.
Passo le mie giornate incontrando come
psicologo e psicoterapeuta gli adolescenti: nelle scuole, in studio,
nei gruppi che frequentano. Li ascolto, cerco di farmi capire da loro,
come ascolto i loro genitori e i loro educatori. Il più delle volte
scopro grandi ricchezze, che molti ragazzi tuttavia non
sanno di avere, o non sanno come e quando utilizzare. E’ in questi casi
che chiedono a noi adulti una mano, rispettosa e libera da pregiudizi.
Mi sembra che gli adolescenti ascoltino gli adulti, soprattutto i
genitori, molto più di quanto non ammettano. E a patto che
gli adulti sappiano farsi ascoltare.
Mi piacerebbe che questo spazio
diventasse il luogo in cui gli adulti, sempre e comunque educatori,
potessero parlarsi, alla luce delle loro esperienze e riflessioni,
esprimendo le fatiche, le incertezze, le domande, ma anche condividendo
segni di speranza e di verità. E sarebbe bello che anche
qualche adolescente volesse far sentire la sua voce su questo blog, per
aiutare noi adulti a capire un po’ di più.
Pubblicato il
14 aprile 2010 - Commenti
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