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apr

L'incontro di adulti e ragazzi

Gli adolescenti di oggi sono gli uomini e le donne di domani.  A loro lasceremo la conduzione della cosa pubblica, dell’economia, della cultura, della famiglia, del lavoro, della morale. Saranno loro gli adulti che porteranno avanti il mondo quando noi, adulti di oggi, saremo vecchi o non ci saremo più.

Come in ogni epoca, di fronte a questa prospettiva, c’è chi si preoccupa e chi se ne rallegra. Dobbiamo dare retta alle notizie di cronaca di giornali e TV, in cui si parla della nostra come della peggio gioventù? Oppure pensiamo che, in fondo, gli adolescenti di oggi non sono poi così diversi da quelli di ieri e dell’altro ieri? Certo, ci sono atteggiamenti e comportamenti che non cambiano col variare delle generazioni: la voglia di scoprire il mondo, la fatica della crescita, il bisogno di affermare se stessi anche in contrasto con gli adulti… Ma ci sono anche importanti novità: ad esempio, una generazione di ragazzi cresciuta con tanti stimoli, a volte troppi, che con il loro rumore di fondo rendono più difficile lo studio, la riflessione,  il silenzio. Oppure l’impatto con le nuove tecnologie: loro ci sono nati dentro (nel computer, nel web, nelle comunicazioni), noi adulti siamo degli immigrati in quel mondo. E ancora, la prospettiva del futuro: forse oggi non diamo più per scontato, come i nostri genitori o i nostri nonni, che i nostri figli vivranno meglio di noi, con più strumenti per capire il mondo, più benessere, più sicurezza.

Di fronte a tutto questo, noi adulti abbiamo innanzi tutto bisogno di capire: capire come nasce e come si esprime la gioia e la fatica di diventare adulti dei nostri ragazzi e ragazze. E’ difficile parlare dell’adolescenza, meglio parlare degli adolescenti e dei mille volti che questa età assume incarnandosi in loro.

Passo le mie giornate incontrando come psicologo e psicoterapeuta gli adolescenti: nelle scuole, in studio, nei gruppi che frequentano. Li ascolto, cerco di farmi capire da loro, come ascolto i loro genitori e i loro educatori. Il più delle volte scopro grandi ricchezze, che molti  ragazzi tuttavia non sanno di avere, o non sanno come e quando utilizzare. E’ in questi casi che chiedono a noi adulti una mano, rispettosa e libera da pregiudizi. Mi sembra che gli adolescenti ascoltino gli adulti, soprattutto i genitori, molto più di quanto non ammettano.  E a patto che gli adulti sappiano farsi ascoltare.

Mi piacerebbe che questo spazio diventasse il luogo in cui gli adulti, sempre e comunque educatori, potessero parlarsi, alla luce delle loro esperienze e riflessioni, esprimendo le fatiche, le incertezze, le domande, ma anche condividendo segni di speranza e di  verità. E sarebbe bello che anche qualche adolescente volesse far sentire la sua voce su questo blog, per aiutare noi adulti a capire un po’ di più.  

Pubblicato il 14 aprile 2010 - Commenti (4)

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Postato da bastardobuono il 30/08/2010 03:41

lorydory l'adolescenza finisce a 19 anni quindi la risposta è affermativa, riguardo la fatto che critica tutto ciò che fai fa parte dell'adolescenza per il fatto che non riesci a parlarle beh se proprio non riesci io proverei a inviarle un messaggio su facebook :P (naturalmente lei deve essere iscritta) se non hai qualcosa in particolare da dirgli qualcosa del tipo " sono costretta ad usare facebook per parlare con te :-P" poi naturalmente non so se possa essere una buona scelta però così lei legge il messaggio quando vuole e soprattutto lo fa quando solitamente è rilassata e pronta per farsi una chattata con amici, naturalmente il messaggio dovresti scriverglielo in modo che sembri abbastanza scherzoso se lo prendesse troppo sul serio potrebbe vederlo come un ulteriore minaccia ai suoi spazi..... vedi comunque gli altri cosa ti consigliano ^^

Postato da Marco Segantin il 12/05/2010 22:50

Cara Lorena, credo di capire cosa provi, ho un figlio di quasi 18 anni e non è stato semplice superare certi momenti fatti di incomprensioni, rigetti e monologhi. A un certo punto ci siamo accorti che erano sbagliate le domande, era sbagliato quello che volevamo sapere senza dare alcun cenno di apprezzare quello che fanno, dicono, ascoltano e amano. Cerchiamo le risposte che vorremmo sentire, non quelle che sono. Li consideriamo bravi se rispondono ai nostri canoni, ma amare significa imparare a condividere i loro (anche se a volte sono orribili), a valorizzare anche la pochezza della loro quotidianità. Non puoi giucare quello che dice un inglese se non conosci la sua lingua e non puoi prendere che dia della risposte sensate se le domande non le fai in inglese. Abbiamo tenuto duro, abbiamo imparato ad amarlo con tutte le nostre forze ed ora che sta uscendo dall'adolescenza è tornato a chiamarmi papà e a chiedere consiglio quando ne ha bisogno. Pensa, da gennaio mi accompagna nella mia esperienza di catechista: bellissimo, vero? Abbiamo affidato sempre ogni difficoltà nelle mani del Signore, della Madonna, anche se credo che l'aiuto maggiore sia arrivato dal mitico Arcangelo Gabriele. La legge delle 2 P: Preghiera e Pazienza. Marco

Postato da lorydory il 01/05/2010 17:31

buongiorno a tutti..ma mia figlia di quasi 18 anni è ancora adolescente? io a 14 anni non me la ricordo più..ma ora non la riconosco... pensa solo a uscire di casa, critica tutto quello che faccio
(a volte a ragione, ma spesso nooo ) mi irrita il suo comportamento e lei... non riesco a parlarle, e quando ci provo è lei a non volerlo fare...mi fa richieste che trovo vuote e senza senso... penso che lei senta che non la stimo... ma la trovo così vuota... ma non solo lei.... tutta questa generazione di adolescenti... è grave che io non li capisca ??? mi aiutate???capita anche a voi ??? grazie
Lorena

Postato da daniud il 20/04/2010 08:39

grazie dott. Fantoni, per la sapiente attenzione ed esperienza che pone a servizio di chi come me si trova a gestire un soggetto così mutevole nel corso persino della stessa giornata a volte. sono madre di un ragazzo 14enne, e vivo con lui le ansie tipiche di questa fase particolare sarei felicissima di ricevere consigli e avere la possibilità di confronto per chi vive le stesse ambasce Grazie
Daniela

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Fabrizio Fantoni, 55 anni, sposato, tre figli. Psicologo psicoterapeuta, esperto di adolescenti.

 

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