24
lug

Fulmini: le loro "firme" sulla sabbia

foto Thinkstock.
foto Thinkstock.

Il fulmine preferisce i corpi a punta o metallici come alberi, oggetti metallici di grandi dimensioni, campanili, torri ma spesso predilige anche la sabbia e la nuda roccia. Anzi quando un fulmine colpisce la sabbia o alcuni tipi di roccia lascia sul posto una scultura di sé, ovvero la propria firma. Il fenomeno, noto come fulgurites, è causato dal notevole calore associato al fulmine. La sabbia si surriscalda al punto da sciogliersi e trasformarsi in vetro, spesso nella forma che il fulmine ha preso attraverso la sabbia.


Conosciuto anche come “fulmine pietrificato”, il fenomeno si genera di solito in sabbia quarzosa, o silice, fino a 15 m di lunghezza e una decina di metri in profondità. Questo calore estremo dà luogo a un nuovo minerale chiamato Lechatelierite, lo stesso generato da impatti di meteoriti e di esplosioni atomiche. Sul Monte Thielsen, un vulcano estinto scudo in alto Oregon Cascades, la guglia di roccia nuda priva di alberi attira fulmini dandogli il nome di "parafulmine della Cascades". In questo caso, poiché la roccia è molto più difficile da penetrare da parte del fulmine, il fulgurites forma uno smalto vetroso in cima alla roccia stessa, noto come fulgurite esogene.

Pubblicato il 24 luglio 2012 - Commenti (0)
27
giu

Brucia la Russia

La scorsa settimana le autorità russe sono state costrette a dichiarare lo stato di emergenza in diverse zone della parte centrale della nazione a causa di numerosi furiosi incendi. In particolare, come mostra anche l’immagine raccolta dal satellite Terra della NASA, lunedì 18 giugno si contavano ben 198 focolai di incendio fuori controllo, mentre gli ettari andati in fumo nel corso dei giorni precedenti ammontavano già a 8300 e sono ulteriormente cresciuti negli ultimi giorni. Secondo le autorità russe la crisi si è scatenata quando alcuni agricoltori hanno perso il controllo delle fiamme utilizzate per ripulire i campi, ma senza dubbio un contributo importante lo hanno avuto anche i fulmini, che hanno trovato un ambiente ideale per innescare gli incendi che ancora adesso divampano in molte zone. L’emergenza incendi infatti è stata favorita dalle piogge relativamente scarse degli ultimi mesi e dal maggio eccezionalmente caldo di quest’anno: in effetti, secondo le analisi della NOAA, a livello planetario quello di quest’anno è stato il secondo maggio più caldo di sempre (superato solo da quello del 2010), e fra le zone del mondo che hanno fatto registrare temperature maggiormente al di sopra della norma ci sono anche le regioni centrali russe, dove anche aprile è stato incredibilmente caldo, caratterizzato da temperature eccezionalmente elevate per quel periodo. Del resto alcuni degli incendi che stanno bruciando grosse fette di territorio nel cuore della Federazione Russa sono fuori controllo addirittura da diverse settimane, con i vigili del fuoco che combattono contro le fiamme oramai dalla fine di aprile.

Pubblicato il 27 giugno 2012 - Commenti (0)
01
nov

Folletti luminosi notturni in cielo

I red sprites – alla lettera, “folletti rossi” – e i blue jets sono fenomeni ottici che avvengono tra la stratosfera e la mesosfera in presenza di nubi temporalesche di notevole sviluppo verticale e fanno parte dei cosiddetti fenomeni TLE (Transient Luminous Events) ovvero eventi luminosi atmosferici con durata di appena qualche frazione di secondo.
 Il fenomeno non è altro che una scarica elettrica tra il top di una spessa nube temporalesca e gli strati atmosferici sovrastanti, una volta che siano stati adeguatamente ionizzati da forti scariche elettriche positive tra la nube e il suolo. Ma il, meccanismo di innesco della scarica spaziale rimane ancora un mistero. In media solo l’1% delle scariche positive dà luogo a eventi luminosi.

Se ne conoscono ormai almeno dodici tipi diversi, ognuno con proprie caratteristiche strutturali per dimensioni, colori ed aspetto, durate e meccanismi generativi. I più frequenti sono appunto gli sprites e i blue jets, ma non sono rari anche i blue starters, elves, sprite haloes, trolls, gnomes, pixies, blue jets giganti.
Gli sprites si manifestano di solito sotto forma di spot luminosi verso l’alto, per lo più di colore rosso. Raggiungono in media altitudini prossime a 90 km ma con massima luminosità tra 65 e 75 km, hanno dimensioni orizzontali dell’ordine di qualche decina di chilometri e durano appena 3-10 millisecondi. A causa della loro bassa luminosità sono in genere difficili da vedere a occhio nudo anche di notte, specie in presenza di altre fonti luminose come quelle delle città.
I blue jets si manifestano a quote più basse ed emergono anche essi verso l’alto dal top delle nubi temporalesche sotto forma di lampi luminosi di colore blu, a forma di cono con un’ampiezza di circa 15 gradi, e alla velocità di circa 100 km al secondo, per poi sparire intorno a 40-50 km di altezza.

Pubblicato il 01 novembre 2011 - Commenti (0)
27
giu

Pecore e alberi nel mirino dei fulmini

Il cielo durante un temporale.
Il cielo durante un temporale.

Curiosando

Sono più di 10.000 le persone che nel mondo ogni anno vengono colpite, i maniera più o meno grave, dai fulmini, con effetti che vanno dalla morte per folgorazione, a scottature, lesioni di organi interni. I danni poi ad opere, manufatti, elettrodotti sono ingenti e, solo in Italia (1.200.000 fulmini circa all’anno), assommano a varie centinaia di milioni di euro. Il fulmine provoca spesso perdite di bestiame e, a volte, vere e proprie ecatombi di pecore, animali che sono soliti riunirsi in gruppo compatto, cosicché la colonna d’aria calda, a carica positiva, che dal gregge sale verso la base della nube temporalesca, crea un solco conduttore attraverso il quale si scarica poi la folgore.

Anche gli alberi isolati sono frequente bersaglio dei fulmini perché, per il noto effetto elettrico del potere disperdente delle punte, anch’essi tendono disperdere sulla colonna d’aria sovrastante le cariche elettriche sottratte al suolo - così come avviene nel parafulmine – creando così un canale conduttore tra albero e base del temporale. Per quanto riguarda i danni agli edifici le statistiche indicano che il 55% circa dei fulmini colpisce campanili, torri alte e guglie, il 38% i camini, il 6% i tetti.

Pubblicato il 27 giugno 2011 - Commenti (0)

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Autore del blog

Il meteo di Giuliacci

Col. Mario Giuliacci

Mario Giuliacci è un meteorologo, personaggio televisivo e colonnello italiano. È laureato all'Università La Sapienza di Roma. È autore di diversi libri sulla meteorologia. Attualmente cura su LA7 la rubrica del meteo per il fine settimana.

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