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Napoleone nella tempesta
Nel febbraio del 1815, Napoleone, abbandonato l’esilio sull’Isola d’Elba, si insediò nuovamente al governo della Francia, tornando a minacciare l’Europa e costringendo le grandi potenze del momento a mettere in piedi in breve tempo un numeroso esercito.
Tra il 16 e il 18 di giugno del 1815, a Waterloo si svolse la battaglia decisiva tra i 400.000 soldati francesi e quasi un milione di uomini olandesi, inglesi e prussiani, guidati da Wellington. La sera del 17 giugno, con un’abile mossa Napoleone accerchiò Wellington alle porte di Waterloo e la vittoria sembrava ormai certa.
L’attacco risolutivo fu programmato per le 7 del mattino dopo. Ma nella notte violenti acquazzoni si abbatterono a Sud di Bruxelles dov’erano le truppe francesi, trasformando il terreno in un acquitrino dove le ruote dei pesanti pezzi di artiglieria rischiavano di restare impantanati. Pertanto, il mattino dopo, Napoleone decise di rimandare l’attacco di qualche ora, finché il sole non avesse asciugato un po’ il terreno. Ma quel rinvio gli fu fatale: l’arrivo infatti dei rinforzi prussiani ribaltò le sorti della battagli,a costringendo i francesi alla resa.
Pubblicato il 10 gennaio 2012 - Commenti (0)