Quest’anno desidero lasciare a tutti coloro che leggono questo blog due indicazioni di lettura per gli adulti (a Natale, un libro è sempre un dono gradito) e un augurio.
Il primo libro è un romanzo di Philip Roth, Nemesi (Einaudi 2012), che descrive le vicende del passaggio al mondo adulto di un giovane ebreo americano, un ventitreenne animatore sportivo di un campo giochi, nell‘afosa estate del 1944. A fare da cornice, gli eventi della II guerra mondiale, e soprattutto un’epidemia di poliomielite che miete giovani vittime in alcune grandi città degli Stati Uniti. La vicenda si snoda tra la maturazione di questo giovane, di sani principi e molto, forse troppo, pervaso dal senso di responsabilità, e il diffondersi della malattia. Il tutto raccontato da un narratore che solo lentamente emerge dall’anonimato, fino ad una conclusione davvero inattesa, dove i grandi nodi morali della vita, primi fra tutti la capacità di scegliere, il principio di responsabilità e il senso di colpa, vengono affrontati in un drammatico dialogo conclusivo.
La seconda indicazione è di tipo più strettamente educativo, e si rivolge ai genitori alle prese con l’impegnativo rapporto con i figli che crescono. SI tratta di E adesso che cosa faccio?, scritto dal medico e psicologo Luigi Ballerini (Ed.Lindau, 2012), un’utile e concreta riflessione educativa che propone fin dal sottotitolo di “ripensare il rapporto fra genitori e figli” in base alla considerazione che gli adolescenti “vanno trattati a partire dal fatto di essere giovani uomini e giovani donne… soggetti che chiedono che venga preso sul serio il loro pensiero, che vengano stimati in quanto soggetti desiderosi di essere al mondo e di dire la loro” (pag.68). Di qui una serie di indicazioni per compiere il viaggio della crescita accanto ai figli, che si tratti di Facebook o di una bocciatura…
Natività, Pinturicchio (1502).
Infine l’augurio è rappresentato da una immagine ricca di colore e calore, una Natività del 1502 del Pinturicchio, accompagnata da un pensiero di Edith Stein. Buon Natale a tutti!
«Ho sempre pensato - e forse è un azzardo - che il mistero dell'Incarnazione sia più grande della Resurrezione. Perché un Dio che si fa bambino... e poi ragazzo... e poi uomo, quando muore non può che risorgere»
(Edith Stein)
Pubblicato il 23 dicembre 2012 - Commenti (0)