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Essenza di adolescente

Sono tra il pubblico del saggio di una scuola di musica. Bambini e adolescenti si susseguono sul palco, affrontando con tremore e passione la loro perfomance.  E’ il turno di una ragazza che canterà un brano di un musical di Lloyd Webber (quello di Jesus Christ Superstar, Evita…), accompagnata dal pianoforte. Musica romantica, un po’ operistica.

Entra nel salone silenziosa, a testa bassa, vestita di nero, come neri sono i suoi occhi e il suo trucco. Avrà 16 o 17 anni. Il canto malinconico è appena accennato. Come se cantasse per se stessa. Come se gli altri non esistessero.

Non ha lo spartito, ama il rischio. Un po’ timida, un po’ narcisista.

Guarda a malapena il pubblico, l’insegnante che con gli occhi le chiede di sciogliere le braccia conserte per assumere una posizione più idonea al canto. La ragazza si irrita e si intestardisce. Non abbandona la sua postura con aria di sfida.

Il canto riprende, timido e altero, poi si interrompe. Tace anche il pianoforte. Un gorgheggio di cristallo e poi, con gesto deciso, le braccia conserte premono sul diaframma ed esce un acuto vibrante, pieno, trionfale.

Il pubblico applaude. La ragazza esce di scena con gli occhi bassi senza ringraziare.    

Pubblicato il 22 giugno 2010 - Commenti (1)

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Postato da laura maestrello il 02/07/2010 16:30

A proposito di adolescenti e di musica, ho visto tanti saggi di musica e tanti ragazzi esibirsi con trepidazione. Mentre i più piccoli non hanno piena coscienza di mettersi in gioco e si espongono con una certa tranquillità, gli adolescenti hanno un diverso atteggiamento. Anche se la loro passione per la musica è forte, alcuni non riescono a superare l'impatto col pubblico, nonostante sia a volte composto solo di una decina di persone tra cui i familiari. Penso che non sia buona cosa l'insistenza da parte di genitori ed insegnanti, ma nello stesso tempo si tratta di un'esperienza che tutti dovrebbero fare perchè ci si rende conto cosa significhi esporsi sapendo di dover dare il meglio. Si cresce e si impara a conoscersi meglio. Una volta terminato il saggio, il ragazzo spesso prova un senso di frustrazione sul piano tecnico, ma soddisfazione sul piano umano e crescita in stima di se stesso, poichè l'emozione gioca sempre a sfavore, ma la lezione che deriva da questa esperienza è grande.
Laura Maestrello

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Mio figlio l'adolescente

Fabrizio Fantoni

Fabrizio Fantoni, 55 anni, sposato, tre figli. Psicologo psicoterapeuta, esperto di adolescenti.

 

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