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Grazie Marco, che ci ricordi la speranza
Grazie a Marco : la tua testimonianza, così solida e fondata nella speranza, ci aiuta a capire bene che cosa significa ‘stare’ con un adolescente, esserci anche quando ci si sente lontani nei canoni di giudizio, nei comportamenti, nelle scelte. Significa fare lo sforzo di provare a parlare la lingua dell’altro, per fargli fare l’esperienza che si può essere ascoltati davvero. Solo così nostro figlio può abbandonare l’atteggiamento di fiducia nel genitore che aveva da bambino, e che ora rifiuta nettamente, per imparare ad ascoltarci in modo più adulto.
A volte mi viene da pensare che il genitore di un adolescente sia come il sacco del pugile : deve incassare molte botte perché il figlio si rafforzi, ma siccome è appeso a un gancio, ogni volta torna indietro. C’è sempre, non molla mai. Alla fine, come ci insegna Marco, avviene qualcosa. Una comunicazione coltivata malgrado la fatica e le incomprensioni dà frutto. Nasce una nuova possibilità di condivisione, più adulta, più matura.
Pubblicato il 17 maggio 2010 - Commenti (0)