Anche quest’anno Giulio è stato promosso per il rotto della cuffia; dovrà studiare durante l’estate, ma ce la farà a superare l’anno. E’ così da tempo. I suoi studi lo portano a ripercorrere le orme del padre, professionista affermato in campo sanitario. Da quando ha iniziato la scuola superiore, ogni anno, verso febbraio, giunge da me con una sola domanda, sia pure espressa in modi diversi: sta facendo questi studi perché li ha scelti lui o perché così vuole suo padre? Nelle materie professionali riesce con facilità, perché gli piacciono, ma si applica troppo poco e gli altri risultati sono scarsi.
Giulio pone il problema di molti adolescenti maschi che devono fare i conti con padri dalla forte Un padre troppo forte?
personalità e di buon successo personale. L’identificazione in un padre potente è un compito difficile, e a volte risente di una certa pressione, sottilmente violenta. Diventare forte come il padre garantisce all’adolescente l’accesso ad una virilità sicura, ad una immagine di sé prestigiosa e facilmente spendibile nelle relazioni sia con i coetanei maschi che con le ragazze. Peraltro, c’è bisogno di reinterpretare questo ruolo in modo personale, per difendere la propria individualità e non percepirsi troppo debitori verso un genitore che da un lato largheggia in opportunità (spesso anche economiche) e garantisce un prestigio sociale, dall’altro però esige un adeguamento alle proprie aspettative. Ne nasce un conflitto interno all’adolescente, incerto tra diventare ciò che vuole suo padre e cercare faticosamente di essere se stesso. Per dirla con Pirandello, tra “Come tu mi vuoi” e “Così è (se vi pare)”.
Forse, vale la pena di rileggere le parole di Kalil Gibran ne Il profeta, che qualche settimana fa è stato proposto insieme a Famiglia Cristiana :
“Potete donare loro amore ma non i vostri pensieri:
essi hanno i loro pensieri.
Potete offrire rifugio ai loro corpi ma non alle loro anime:
esse abitano la casa del domani, che non vi sarà concesso visitare neppure in sogno”
Pubblicato il 05 luglio 2010 - Commenti (1)