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Quante volte ho pensato: vorrei anch’io una tata per casa, almeno in quei momenti in cui mi sembra di avere perso il controllo su tutto. I miei figli non sono come i bambini disperati che si vedono nella sigla del programma SOS Tata. Non li ho mai visti lanciarsi dal tetto di un armadio a sei ante né picchiare con il mestolo di acciaio un fratello che li aveva fatti arrabbiare. Non ricordo di aver mai dovuto inscenare una vera e propria crisi isterica per farmi ascoltare ed obbedire, eppure a volte mi sembra che pur non essendo una mamma o una casalinga disperata, ogni tanto avrei diritto a qualche ora di sostegno della tata.
Francesca, Adriana, Lucia, giovane o matura, bianca o di colore per me non c’è differenza. Datemene una e facciamola finita lì. Perché io non capisco come mai a loro riesca tutto così semplice. Uno sguardo, un rimproverino con voce ferma, ma sempre amorevole, una conversazione con la mamma per farle vedere i suoi punti di debolezza, una sgridatina al papà che sta sempre o anche solo un po’ troppo davanti alla Tv o al computer acceso e…..bididi bodidi bu il problema non c’è più.
Sarà che io resto un’affezionata di Silvan e del suo sim sala bim, ma con me, non tutti i trucchi che usano le tate funzionano così di primo pelo. Comunque, care amiche, io vorrei essere a volte un po’ meno mamma e un po’ più tata. La mia preferita rimane la mitica Tata Lucia: lei con due tocchi dei suoi fa miracoli in ogni situazione, anche la più disperata. Anzi a me sembra che quelli del programma, mandino proprio lei, la tata delle tate, nelle case in cui la missione sembra impossibile. Così quest’estate ho voluto andare a fondo della questione e mi sono letta quasi tutti i libri della tata Lucia Rizzi. Li ho trovati divertenti, a volte fin banali pieni come sono di buon senso che è una cosa molto più facile a dirsi che a farsi. Però alla fine mi hanno conquistato soprattutto quelli che parlano dei bambini più piccoli e di tanti piccoli e grandi segreti per farli andare veloci sulle prime sfide: il vasino, la nanna, le pappe, i giochi all’aria aperta, i capricci. E l’utlimo libro scritto dalla prolifica tata, ovvero “Spegnete la TV” è di tutti forse il mio preferito. E’ pieno di giochi divertenti da fare in casa e all’aria aperta. Non c’è neanche un consiglio reale su come addomesticare quella scatola magica dal cuore di cristallo che paralizza per ore i nostri figli davanti alle sue trasmissioni piene di tutto (e purtroppo anche di troppa pubblicità) ma ci sono tonnellate di attività alternative e divertenti di cui sono certa troverete quella giusta per il vostro bambino (tutti i suoi libri sono editi da Rizzoli).
E voi cosa ne pensate del programma SOS TATA? Avete una tata preferita? Cosa vi ha conquistato del suo stile? Che cosa avete imparato in concreto da queste magiche addomesticatrici di pargoli fuori da ogni controllo? Un caldo saluto a tutti.
Pubblicato il
23 agosto 2011 - Commenti
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08
ago
“Mamma, ho la febbre!”
“Mi spiace tesorino… sei triste?”
“Un po’ sì, ma un po’ tanto no perché posso vedere tanti cartoni”.
“Tanti… ne puoi vedere qualcuno… ma non puoi uscire a giocare, niente amichetti, niente giochi con l’acqua, devi solo stare in casa”.
“E va be’, per una volta…”
L’ECCEZIONE E LA REGOLA: la sfida estiva per noi genitori sta proprio nel tradurre questi due termini nelle quotidianità dei nostri bambini. Tolta la scuola, finiti i centri estivi, interrotti i corsi sportivi, ai nostri ragazzi resta un sacco di tempo libero da amministrare. Le vacanze al mare o in montagna sono un’ottima opportunità per condividere un momento forte di famiglia, una realtà straordinaria tutta da godere e inventare. I budget sempre più ristretti però riducono le possibilità di trasferte nei luoghi di villeggiatura e molte famiglie si ritrovano a trascorrere a casa il tempo libero delle ferie. Come ritmate questo momento speciale? Cosa è regola e cosa è eccezione per voi? Per me la vacanza è un tempo di condivisione totale, stiamo insieme dalla mattina alla sera, non stop. Io mi metto al pc per provare a scrivere qualcosa e la piccola mi sale in braccio perché dice che vuole schiacciare i tasti. Mi siedo per leggere e P. dice che mi gira le pagine. Vado in bagno e A. mi chiede se può venire con me. Mi metto ai fornelli e J. mi supplica di scendere a giocare a calcio:
“Dai, oggi non hai ancora giocato un minuto con me!”
La giornata è lunga e loro hanno voglia di riempirla. DS, play station, PSP, Wii, cartoni, film, canali satellitari… sono ingredienti pronto uso per farcire il tempo libero. Se dovessi direi ai miei figli come riempire le loro giornate credo che ne farebbero indigestione. Forse un giorno ne avrebbero la nausea… forse… un giorno lontano. Di certo a settembre sarebbero abbondantemente in sovrappeso tecnologico.
I media riempiono le loro menti, le soddisfano, le sollecitano, le sfidano… e io potrei leggere ll signore degli anelli senza interruzioni… la tentazione è forte sia per i grandi sia per i piccoli. Servono regole semplici e solide. Le eccezioni sono pensabili se le norme sono chiare e validate. Gli adulti devono essere in grado di reggere agli assalti:
“Mamma, tu sei cattiva! Tutti i miei amici giocano più di me”. “Papà, cosa faccio… mi sto annoiando!” “È un giorno bruttissimo…” Ogni volta che mi sento dire queste parole dai figli (e anche qualcosa di peggio) penso che ognuno fa il suo mestiere: loro protestano per una regola faticosa, io li sto aiutando a vedere il panorama in cima alla salita.
Ecco alcuni dei nostri COSA e QUANTO per regolare le tecnologie:
CELLULARI: dopo i 12 anni (solo se richiesto) un modello senza connessione a Internet. Deve essere una presenza poco ingombrante. Ottimo quando ci si dimentica di averlo.
VIDEO GIOCHI: dopo i 6 anni, una sola consolle concordata con le richieste del figlio e i videogiochi scelti con la supervisione dei genitori (attenzione al PEG*: dopo i 6 anni, una sola consolle concordata con le richieste del figlio e i videogiochi scelti con la supervisione dei genitori. Max 30 minuti al giorno. Sono ammesse eccezioni se ben compensate da attività all’aria aperta.
NAVIGAZIONI INTERNET: dagli 8 anni qualche incursione sul pc di famiglia; dopo i 14 anni è pensabile un pc di proprietà da utilizzare in spazi della casa dove gli adulti possono sempre allungare un occhio e vigilare. Necessari i filtri di sicurezza per la navigazione. Max 30 minuti al giorno.
TV: dai 3 anni. Da evitare lo zapping e decidere cosa guardare prima di accendere la tv. Attenzione ai canali satellitari tematici con programmazioni infinite. Da consigliare le visioni di film e cartoni in famiglia, su cui poi discutere insieme. Max 60/90 minuti al giorno.
I-POD: è un territorio di incontro tra i gusti musicali tra i membri della famiglia e le contaminazioni sono spesso interessanti. Mai a tavola durante i pasti o quando si sta facendo qualcosa con gli altri.
Aspetto i vostri commenti: quali sono le regole in casa vostra? Quanta e quale tecnologia consentite ai vostri figli? Come tenete testa alle loro richieste? Che rapporto avete voi con le tecnologie? Buona vacanze a tutti!
*Il PEG è il sistema di classificazione in base
all'età PEGI (Pan-European Game Information - Informazioni paneuropee
sui giochi) e aiuta i genitori europei a prendere decisioni informate
sull’acquisto di videogiochi.
Pubblicato il
08 agosto 2011 - Commenti
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