Don Sciortino

di Barbara Tamborini

Barbara Tamborini, psicopedagogista, autrice di libri sull'educazione. Ha 4 figli.

 
25
nov

La prevenzione a misura di bambino

Grazie al cielo non sono una mamma apprensiva, ma ciò non toglie che ogni giorno cerco con tutta me stessa di preservare i miei figli dai pericoli che possono incontrare dentro e fuori casa. L’esperienza offre un sacco di spunti per fare prevenzione: ogni volta che intuisco un incidente scampato, ne approfitto per puntualizzare alcune regole da rispettare.

     Vorrei condividere con voi le frasi più ricorrenti, quelle che abbiamo detto a tutti i nostri figli, regole semplici che, senza spaventare, li invitano a diventare alleati della loro sicurezza. Sono poca cosa di fronte all’imprevedibilità della realtà, ma da qualche parte bisogna pur partire:
  - Se hai voglia di arrampicarti da qualche parte, me lo dici e ti porto dove ci sono dei bellissimi alberi… ti posso insegnare a salirci sopra; tu però non devi mai arrampicarti su nessun tipo di armadio, potrebbe caderti addosso, o sulle rampe della scala, o sui cancelli. Se proprio vedi qualcosa su cui vorresti arrampicarti, prima chiedi sempre a un grande se puoi farlo.
  -  Se vedi delle bottiglie  o dei contenitori in giro, soprattutto se sono di forma strana e con liquidi colorati non bere mai senza prima aver chiesto a un grande se puoi farlo. Potrebbero esserci dei detersivi o altre sostanze velenose che fanno malissimo. Vieni con me, ti faccio vedere i simboli che dicono quanto sono pericolosi!
  - Le parti intime sono preziose e solo tue. Nessuno può chiederti di toccarle o vederle se non la mamma o il papà o chi si prende cura di te, per lavarti. Tutte le volte che ti sembra che qualcuno faccia qualcosa di strano con le parti intime, tu raccontalo a noi, così ne parliamo insieme.
  - Tu ormai sei grande e devi aiutarmi con tuo fratello/sorella più piccolo/a (oppure con gli amichetti piccoli che vengono a casa nostra): se vedi che qualcuno mette qualcosa attorno al collo oppure infila la testa in un sacchetto di plastica mi vieni subito a chiamare così gli spieghiamo quanto è pericoloso. Se si vuole giocare al cane col guinzaglio tu spiega che è meglio legarsi la corda attorno alla vita: ci si diverte lo stesso e nessuno si strozza. Ci conto!
  - (dai 3 ai 6 anni) Prima di mettere in bocca qualsiasi cosa devi sempre dirlo alla mamma o al papà o ad un grande che si sta prendendo cura di te. Lo so che ti piacerebbe mangiare subito tutto quello che ti piace, ma stai tranquillo che presto sarai capace da solo di capire cosa e come gestire il cibo. Per ora devi chiedere aiuto per evitare che quello che mangi possa avvelenarti o soffocarti.

     Cosa ne pensate? Su quali regole salvavita avete maggiormente posto l’attenzione in casa vostra? Vi invito a raccontare accadimenti che si sono trasformati in occasioni per parlare con i vostri figli di prevenzione. Un caro saluto a tutti.

Pubblicato il 25 novembre 2010 - Commenti (1)
17
nov

Il ciclo della vita: un elogio alla lentezza

A volte ho molta voglia di parlare con i miei figli, raccontare, spiegare, esplorare... Non sempre ne hanno anche loro e viceversa: «Mamma guarda questa carta, ti spiego i suoi poteri… come si gioca… ti faccio vedere tutta la collezione e ti spiego le differenze…» e partono delle storie infinite dove fatico ad orientarmi. Abbiamo interessi diversi e per intenderci dobbiamo  trovare una base comune da cui partire, un piano dove le parole prendono forma e tutti siamo coinvolti e partecipi nella discussione.

     Quel momento arriva così, quasi all’improvviso ed è importante non sprecarlo. Mi riempie di entusiasmo vedere la bellezza  dei pensieri dei bambini, i collegamenti, le paure, le curiosità… Ci sono poi mezzi che facilitano la creazione di quest’incontro. La marcia dei Pinguini (Francia, 2005, durata 80’ ca.) e Il mondo dei fenicotteri rosa (Usa-Gran Bretagna, 2008, durata 75 ca.) sono stati per noi due occasioni importanti per parlare del ciclo della vita: l’attesa dei piccoli, la nascita, la lotta per la sopravvivenza, il diventare adulti, le minacce, la morte. I due documentari offrono infiniti spunti per parlare insieme con i bambini, accendono domande e pensieri profondi. E poi hanno una particolarità, miscelano sapientemente due ingredienti: la meraviglia delle immagini, piene di colori, coreografie, suoni della natura e la lentezza. Molti bambini istintivamente non reggono il ritmo del racconto. I tempi morti, in cui apparentemente non accade nulla sono molti e contrastano con quello che siamo abituati a vedere sugli schermi che ci circondano. Questi documentari sono indicati per bambini dai 5 anni in su. Anche per noi grandi all’inizio non è semplice sederci e vederli con loro, ma se ci lasciamo coinvolgere dalle immagini, ne restiamo incantati. Vedere il documentario al cinema è un’esperienza ancora più grandiosa. I nostri figli ci hanno sommerso di domande, sono rimasti sconvolti dalla crudeltà dei predatori, dal fatto che la morte nel regno animale è una minaccia quotidiana e i piccoli sono i più a rischio. «Ma poverini…» ci dicevano ogni volta che un piccolo veniva aggredito.

    Un’avvertenza: ci sono scene che possono spaventare i più piccoli (es. la foca che aggredisce i pinguini), meglio se individuate prima la sequenza così da poterli preparare e ed essere loro vicini. La contemplazione della natura e dei suoi piccoli capolavori va educata e coltivarla in famiglia discutendo del ciclo della vita, allarga gli orizzonti. Se vi sentite pronti per un salto ancora più azzardato gustatevi anche Microcosmos, il popolo dell’erba (Stati Uniti, 1996, durata 73’) e Genesis, tutte le storie hanno un inizio (Francia-Italia, 2004, durata 80’), altri due capolavori che mostrano la natura che ci circonda.

     Sperimentare la noia fa parte di questa esperienza, l’importante è non arrendersi subito. Fatemi sapere se avete visto con i vostri figli qualcuno di questi documentari o altri che vi sono piaciuti. Raccontatemi i dialoghi emersi con i vostri figli, quali domande vi hanno fatto? Come hanno reagito al ritmo del racconto? Cosa avete provato voi? Buona visione.

Pubblicato il 17 novembre 2010 - Commenti (0)
09
nov

I domandoni, un momento magico

Sono le 22. L’ora limite per essere tutti a letto è già superata da un pezzo. Domani, la sveglia per Matteo e Lara è alle 7:15 e io ho sonno. Ho molto sonno. Abbiamo fatto la doccia a tutti ed è un miracolo che lo scarico non si sia ingorgato. Mio marito ha letto una storia e officiato i riti dell’addormentamento. Io ho dato da bere a tutti, doppio giro, sistemato i vestiti sporchi e preparato quelli puliti, sistemato le cartelle con la merenda, raccattato gli ultimi giochi in giro e quando tutto sembra a posto… quando sono a un passo dal potermi mettere a letto a leggere il libro che sto cercando disperatamente di iniziare ecco che arriva…
“Mamma, vieni un attimo…
Ma perché dicono che ci sarà la fine del mondo nel 2012?”
Il domandone, l’ultimo estremo tentativo contro il silenzio. So che è una trappola…
Resto lì sospesa, tra il tagliar corto: “Adesso basta, non è l’ora di affrontare certi argomenti, ne riparliamo domani!” ben sapendo che quel domani non ci sarà più, non avrò più i loro occhi e le loro orecchie così totalmente interessate a quell’argomento, il loro cuore sintonizzato con le orecchie. Oppure provare a dare una risposta che di certo accenderà un’altra domanda e poi un’altra ancora.
E ogni sera le domande sono nuove: “I killer e i ladri ci sono anche da queste parti?”
“Ma tu è il papà come vi siete conosciuti?”
“Mamma, ho sentito che sei fai sesso può nascere un bambino... è vero?”
E poi decido come sempre di parlare: “Cosa avete sentito… Di cosa avete paura…”
Mi godo il momento magico, un dialogo perfetto, senza distrazioni. È più forte di me, mi perdo nel nostro "Porta a Porta" domestico. Quali sono i domandoni più impegnativi che vi siete sentiti rivolgere dai vostri figli?
Mi piacerebbe confrontarmi con voi su come formulare le risposte, su quali parole arrivano meglio al cuore dei vostri figli e quali evitare. Raccontatemi la vostre esperienze, successi e fatiche; nelle prossime settimane mi piacerebbe entrare dentro ai domandoni più ricorrenti. Buona settimana a tutti.

Pubblicato il 09 novembre 2010 - Commenti (1)
02
nov

A voi

A voi che non avete pregiudizi
A voi che siete duri a morire
A voi che non vi scoraggiate mai, anche quando siete in pochi
A voi che preferite l’uovo alla gallina
A voi che tutte le sere giocate a nascondino e tocca sempre me contare
A voi che le lavatrici non si contano
A voi che ogni volta bisogna trovare il coraggio di dirlo alla maestra
A voi che il giorno dopo mi costringete a chiamare chi ha giocato con noi
A voi che siete piccoli ma coraggiosi
A voi che senza ali sapete spiccare il volo
A voi che la prima volta mi avete fatto piangere
A voi che non amate chi si fa la tinta
A voi che mi avete fatto riscoprire l’aceto bianco
A voi che mi fate dire le parolacce davanti ai bambini
A voi che vi guardate sempre in giro A voi che siete i più amati dai farmacisti
A voi che a se dico a denti stretti non pensate alle risate
A voi che siete dei grattacapi
A voi che eravate uguali anche ai miei tempi…
A tutte le mamme che leggendo non potranno fare a meno di mettersi le mani nei capelli.  

Aspetto i vostri versi e le vostre storie, perché, a volte, un pidocchio può essere la goccia che fa traboccare il vaso. Un caro saluto a tutti.

Pubblicato il 02 novembre 2010 - Commenti (1)
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