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Per le mamme che incastrano i turni di lavoro con l’orario di scuola dei figli e arrivano puntuali fuori dal cancello a prenderli (io non faccio i turni e arrivo sempre in ritardo).
Per le mamme ammalate che devono cercare in alto la forza di sorridere.
Per le mamme che non smettono mai di riordinare quello che trovano in giro.
Per le mamme che dopo aver tanto faticato in cucina si sentono dire che potevano fare di meglio.
Per le mamme che se guardano indietro non hanno buoni esempi a cui ispirarsi.
Per le mamme che ridono quando a tutti verrebbe da mettersi le mani nei capelli.
Per le mamme che hanno imparato a contare fino a dieci, undici, dodici…
Per le mamme che hanno più vestiti eleganti che occasioni per metterli.
Per le mamme che sanno essere generative anche sul lavoro.
Per le mamme per cui 90, 60, 90 sono tabelline da provare.
Per le mamme che vanno a prendere i figli alle feste degli amici e li portano via urlanti come se a casa li aspettasse l’orco.
Per le mamme che per far quadrare i conti devono usare la fantasia.
Per le mamme sole che non possono dire a nessuno adesso tocca un po’ a te.
Per le mamme che cantano sotto la doccia anche se sono le sei del mattino.
Per la mamma che ha detto Sì quando era difficile credere.
I miei più cari auguri per un S.Natale davanti al presepe. Mi piacerebbe che tutti quelli che leggono questo blog potessero mandare il loro augurio a tutti i genitori che ogni giorno cercano di rendere accogliente la loro capanna.
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22 dicembre 2011 - Commenti
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A. (8 anni) mi chiede: “Mamma, devo farti una domanda… anzi due”.
“Dimmi tesoro”
“Però voglio la verità”.
Mi fermo, guardo il calendario d’Avvento: “Hai una domanda importante da farmi?
“Sì”
“Ne sei proprio sicura?”
“Sì. Voglio sapere se il topino dei denti esiste o se siete voi che mettete il soldino.”
“Verità?... posso dirti che tutte le volte che avete trovato dei soldini li avevamo messi noi… per farvi una bella sorpresa…”
“Allora il topino non esiste?”
“Posso dirti che io non l’ho mai visto”.
“E Babbo Natale? Quello so che esiste, ma i regali? Quelli che troviamo sotto l’albero li porta lui o li mettete voi?”
“Wow, che domandone. Oggi hai voglia di capire tante cose. Secondo te?”
“Voi”
“E già, proprio così”.
A. mi fa un sorrisino: “Per quello che alla fine arrivano sempre solo i giochi che piacciono anche a voi… … Quindi non posso più scrivere la lettera a Babbo Natale?”
“Quella puoi scriverla sempre. Lo sai come nasce la tradizione di Babbo Natale? San Nicola era un vescovo d’oriente molto preoccupato. Era triste perché tutti i bambini non andavano in Chiesa a conoscere Gesù, nelle strade della sua città faceva troppo freddo, c’era la neve. Allora lui ha un’idea bellissima, dice ai suoi vescovi: “Andate voi dai bambini a raccontare di quel Bambinello che è nato per la salvezza di tutti”. E così i vescovi si misero in viaggio con grandi sacchi pieni di doni e spesso per spostarsi usavano slitte trainate da cani”.
“Non dalle renne?”
“No. Questo è successo davvero, circa mille anni fa”.
“Che bella storia!”
“La tradizione di Babbo Natale nasce da lì. Dal desiderio di rendere felici i bambini e di far scoprire loro il grande dono che Gesù fa a noi nascendo”.
“Io la lettera la scrivo comunque”.
“Mi sembra un’ottima idea. Quando hai finito ci mettiamo a scrivere gli auguri a tutti i parenti e agli amici lontani… così facciamo un po’ anche noi come quei vescovi”.
“Bello!”
E a casa vostra come sta andando l’attesa? Che domande vi fanno i vostri bambini e che risposte date alla loro curiosità? Pensate che la tradizione di Babbo Natale aiuti o ostacoli la preparazione dei vostri bambini all’attesa di Gesù.
Un caro saluto a tutti e buon Avvento.
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15 dicembre 2011 - Commenti
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Ho chiesto aiuto ai miei figli per parlarvi di alcuni libri da leggere insieme, magari qualcuno di questi potrebbe finire sotto il vostro albero di Natale.
“Mamma, ma Berlusconi non è più a capo del governo?”
“No amore, adesso c’è Monti”
“Bello!”
“Perché dici bello?”
“No, dico bello monti, sembra uno forte, solido, un bel paesaggio!”
“Però, ci diamo alle metafore. Effettivamente le salite da affrontare non sono poche!”
E così ci siamo messi a parlare di economia, di spread, di tagli alle pensioni, di borsa che sale e scende. Ho chiesto aiuto a E come economia, (L.Poropat Editoriale Scienza, 2009, dagli 8 anni, euro 12,90) un libro colorato e pieno di esempi concreti, di storie, di test, tutto quello che serve a chi vuole fare dare risposte corrette alle domande dei figli. Per prima cosa troverete un test per valutare chi in casa vostra ha il fiuto dell’economista: Per es. Sei al supermercato e senti ripetere l’espressione primo prezzo. Che cosa significa? 1- Il prezzo più alto praticato per un dato prodotto, 2- Il prezzo scritto per primo su un dato prodotto, 3- Il prezzo più basso per un certo tipo di prodotto.
Le parole dell’arte. Per capire e amare i pittori e le loro opere (S.Zuffi, FeltrinelliKIDS, 2011, euro 16)
J: “Bella questa. -L’uomo di genio ‘lavora’ molto di più quando pensa, e non quando si affanna!- Tu che mi stressi sempre coi compiti, hai sentito cosa diceva Leonardo?
È vero, i frati che assistevano alla creazione del Cenacolo si domandavano quando tutto quel trambusto di ponteggi e cavalletti sarebbe finito. Leonardo perdeva tempo, doveva passeggiare per le strade di Milano alla ricerca di gente con la faccia giusta per posare come Apostoli e trovare un brutto ceffo come si deve per Giuda era stato difficile.
Lo sapevate che l’opera che si può contemplare nel convento delle Grazie non è un affresco?
A: “Mamma, voglio fare i quadri come Pollock, anch’io lo sento dentro il disegno. Sei tu che non mi fai mai spalmare i colori con le mani!”
Edmond, racconta suo fratello Monet. “Mamma, ma come faceva a dipingere su una capanna di legno montata su una barca? Che bella questa cosa di dipingere dal vivo, un po’ scomoda ma bella!”
Un libro che racconta l’arte col cuore a partire dai fatti.
Le avventure di Itamar. Sei piccole storie sui più grandi desideri dei bambini (D.Grossman, audiolibri Emons, 2011, dai 5 anni, euro 12,90) Alice: “Mamma, ma in questi racconti succede proprio tutto quello che ai bambini piace. Il papà non fa le cose per finta come faresti tu, lui va proprio fino in fondo… bello!”
Un audio book per emozionare i più piccoli e farli sentire importanti.
Per finire un libro per padri e figli (questo non è un blog per sole mamme!) da leggere insieme in attesa del Natale. Ho fatto scegliere a Pietro tra le 24 filastrocche la sua preferita:
Papà il presepe vorrei un po’ cambiare - Ho in mente una cosa che ti voglio spiegare - Tra poco è Natale e dentro alla stalla - Ci seve una culla e vicino una palla. Così quando nasce Gesù se gli va – Può andare a giocare e si divertirà – Noi non gli doniamo né oro né incenso – La nostra palla sarà per lui un dono immenso!
Papa Natale (A. Pellai, SanPaolo, 2009, euro 14)
Raccontateci le letture che vi hanno appassionato, i commenti dei vostri bambini, i riti della lettura serale, … Buon Avvento a tutti!
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02 dicembre 2011 - Commenti
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