Don Sciortino

di Barbara Tamborini

Barbara Tamborini, psicopedagogista, autrice di libri sull'educazione. Ha 4 figli.

 
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dic

Una serata al cinema

È tempo di festa, occasione per prendersi cura dei legami, fare bilanci, dire grazie, cercare nuovi motivi per sperare. Il cinema offre molti spunti e vorrei condividere con voi qualche consiglio per una piacevole serata in famiglia.

Quando ci capita di scovare una pellicola che entusiasma noi, quanto i nostri figli, è sempre una bella esperienze e mi farebbe molto piacere ricevere qualche parere da voi. Ho scelto proposte di vario genere per soddisfare un po’ tutti i gusti, anche se ho privilegiato commedie che regalano qualche sorriso e molti pensieri. I film sono tutti usciti in DVD e dovrebbero essere reperibili nelle videoteche (o in quel che resta di loro). Innamorarsi a Manhattan (USA 2005), una commedia ideale se avete figli tra gli 8 e gli 11 anni. La storia di un colpo di fulmine che vi farà divertire un sacco. Film pulito e intelligente. Il piccolo Nicholas (Francia 2009) da vedere con figli dai 5 in su. La storia di un bambino terrorizzato dall’idea che i genitori possano aspettare un altro bambino. Spassoso e originale. Les choristes - i ragazzi del coro (Franca - Svizzera - Germania 2004). Una storia commovente sul potere della musica come occasione di riscatto. La première ètoile (Francia 2009). Un papà disoccupato e scansafatiche che decide di portare la famiglia in vacanza sulla neve. Una commedia divertente per tutti. Il 7 e l’8 (Italia 2007), una commedia con Ficarra e Picone che, divertendo, da riflettere sul potere del perdono nelle relazioni tra famiglie. I tuoi, i miei, i nostri (USA 2005), la storia di due genitori vedovi che si innamorano, si sposano in tutta fretta e decidono di andare a vivere insieme in un grande faro con tutti i loro diciotto figli… una bella scommessa. Voglio essere profumo (Italia, 2009), le vicende di un seminarista e del suo rapporto con gli altri prima e dopo la scoperta di una malattia incurabile. Water Horse (fantasy USA 2007). Un bambino senza padre che trova conforto nella relazione con un piccolo drago che trova in un lago vicino a casa. Il bambino con il pigiama a strisce (USA/Gran Bretagna 2008). Un film per famiglie con figli dai 12 anni in su, per la tensione legata al tema del film e cioè l’amicizia tra un bambino ebreo richiuso in un campo di concentramento e il figlio di un comandante tedesco.

Buona visione a tutti e ancora auguri di buone feste con tutto il cuore.

Pubblicato il 29 dicembre 2010 - Commenti (0)
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dic

Caro Gesù Bambino

Caro Gesù bambino,
sono mamma di quattro splendidi bambini, ti scrivo perché ho bisogno d’aiuto. Abbiamo preparato un bel presepe, addobbato l’albero e ogni domenica d’Avvento siamo andati a Messa insieme. Ora, la mattina, io o mio marito, accompagniamo i due bambini più grandi alla novena, usciamo prestissimo, quando è ancora buio e fa molto freddo, con le lanterne accese e in Chiesa siamo in tanti. Eppure mio figlio più grande non vede l’ora che arrivi il 25 per poter aprire il suo nuovo gioco Fifa11. Perché?

Un'indagine di Eurispes e Telefono Azzurro racconta che i nostri figli si ubriacano di tecnologie: i Social network e Youtube spopolano sempre di più tra bambini e adolescenti: l'84% dei ragazzi dai 12 ai 19 anni e il 42% dei bambini tra 7 e 11 anni ha un profilo su Facebook, mentre aumentano i bambini che guardano filmati su Youtube (67,8%).

Aumentano anche i bambini che possiedono il cellulare: sono il 62,4%. Per quanto riguarda gli adolescenti, l'85% possiede un telefonino e il 24,5% lo utilizza per oltre 4 ore al giorno Il regalo tecnologico più ambito negli Stati Uniti dai bambini tra i 6-12 anni è l’iPad, un dispositivo magico e rivoluzionario che con soli 680 gr e uno spessore di meno di 12 mm consente di fare tutto ciò che una persona può desiderare dalla tecnologia, a partire da “soli” 500 euro.

Tutto sembra portare molto lontano da te, il cuore batte altrove, le passioni dei bambini passano dal joystick, dalle tastiere di un pc o di un cellulare. E tu dove sei? C’entri qualcosa con questo mondo? Passare di livello, mettersi alla prova, ripetere le stesse azioni per migliorare i risultati…

Se la risposta sta nella sfida, ho deciso di non tirarmi indietro. Occorre garantire ai figli l’occasione per fare esperienza concreta di Te, le statuine non bastano più a darti spazio. Servono gesti, attenzioni, regole, divieti: «Puoi giocare solo trenta minuti, poi devi curare tua sorella». «Non voglio che regaliate il cellulare a mio figlio, è ancora troppo piccolo». «Vengono a pranzo i nonni e voi dovete stare a tavola finché stanno qui. Dovete fargli capire che gli volete bene». «Ti ho scritto una lettera». «Invita il tuo compagno a studiare così magari recupera l’insufficienza». «Apparecchia la tavola«». «Ti accompagno in palestra a piedi». Ogni azione è un passo verso di Te, perché Maria e Giuseppe non sono arrivati a Betlemme col treno ad alta velocità, hanno fatto fatica, anche quando magari avrebbero preferito fare altro.

«Mamma, ma non ne ho voglia!». Ogni volta che riusciamo a rovesciare questa risposta, saliamo di livello nel nostro presepe-game, certi dell’amore dei nostri figli. L’indagine dice infatti che sette bambini su dieci (tra i 7 e gli 11 anni) non riescono a immaginare genitori diversi dai propri. C'è tuttavia una minoranza di piccoli che vorrebbe genitori somiglianti a personaggi famosi, e tra questi la più "gettonata" è la coppia Francesco Totti-Ilary Blasi (10,8% di preferenze). Ho il sospetto che tra questi ci siano quelli che sotto l’albero sognano gli  iPad, per certi regali sperare in Babbo Natale può non bastare! Gesù bambino fa che i nostri figli ci preferiscano sempre a “er pupone”.

Pubblicato il 20 dicembre 2010 - Commenti (0)
09
dic

Gioco d'azzardo

Cos’è il gioco d’azzardo per i nostri figli? Mio figlio di dieci anni oggi è tornato da scuola e ci ha detto che ha imparato a giocare a poker.
«Ho fatto full ma ho perso perché il mio compagno aveva una scala!».
«Però. Ci colpisce che giochiate a poker nell’intervallo!».
«Perché? È un bel gioco. Paolo ha proposto di scommettere le merende ma abbiamo detto di no».
«Per fortuna!».
Mi sono chiesta cosa mio figlio sa del gioco d’azzardo. Di certo sente almeno una volta al giorno Claudio Bisio che impara a giocare a 10 e Lotto. L’attore si chiede se giocare giovedì o sabato ma un operaio lo rassicura: è un altro modo di giocare al Lotto, ancora più generoso, le estrazioni ci sono ogni 5 minuti. Lo slogan è: 10 e Lotto: Giocare è semplice, vincere di più. Mi chiedo: come ho potuto farne senza fino ad oggi? Penso a Bisio… se anche perde, ce la farà comunque ad arrivare a fine mese.
Poi c’è lo spot dei Gratta e vinci: Ti piace vincere facile? Gratta e vinci ti circonda di fortuna… Lo slogan: Vinci spesso, vinci adesso.
Ma la vera novità è quella che pensa al futuro: Vinci per la vita, Win for life, sei leggero e spensierato… finalmente sistemato. Win for life. Spensierati e sistemati. Il gioco che ti regala una rendita di 4.000 euro per 20 anni.
Il principio di questi giochi è lo stesso: vincere subito, ne sa qualcosa la vecchia Lotteria Italia che vive un periodo di grande crisi tanto da essere rilanciata in questi giorni con campagne pubblicitarie: giochiamo pure in famiglia ma ricordiamoci di tutelare i minori.
Poi penso a mio figlio che mi chiede cosa c’è dentro a quel capannone con la scritta Bingo, vedo in giro le sale per le scommesse che spuntano come funghi, lo osservo sgranare gli occhi quando al bar, dove siamo entrati per caso, sente le monetine tintinnare nelle slot di fianco al bancone.
E leggo di MTV in Inghilterra e Irlanda che sperimenta Up your Bingo: bingo è un gioco amato ma non particolarmente diffuso tra la gioventù britannica, forse grazie al marchio MTV riuscirà invece a diffondersi su larga scala.
La decisione politica che sta sotto a tutto è che i monopoli non hanno più solo il compito di sorvegliare e controllare, ma anche quello di promuovere il gioco d’azzardo. Sarà dura convincere mio figlio che una merendina vinta è meno buona di quella che le ha preparato la mamma.
Cosa ne pensate? Avete mai discusso con i vostri bambini di questi argomenti? Vi hanno fatto qualche domanda? E voi che rapporto avete con il gioco d’azzardo? Cosa ne pensate? Aspetto i vostri messaggi. Un caro saluto.  

Pubblicato il 09 dicembre 2010 - Commenti (2)
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Un gioco per sentirsi più belli

Giocare è un diritto e un dovere: ci si diverte, s’imparano tante cose, si scoprono le regole, si creano legami... Giocare in famiglia è un’esperienza bellissima ma a volte faticosa: manca tempo, voglia, idee. Quando però si riesce a farlo tutti ne sono felici, lo si racconta agli altri. Vorrei condividere con voi qualche idea gioco molto semplice da fare insieme per fare squadra e sentirsi meglio.

Il gioco che vi propongo oggi è ONORE A SUA MAESTÀ. Ve lo consiglio per un fine pasto, un dessert a zero calorie. Serve:

  • una busta da lettera vuota e una penna per ogni partecipante
  • tanti bigliettini bianchi di piccole dimensioni
  • una corona da re o regina (che potete realizzare con del cartoncino e dei lustrini).
Ciascun componente della famiglia riceve una busta sulla quale deve scrivere: Re o Regina e il proprio nome. A turno, tutti si mettono in testa la corona e diventano i regnanti della tavola. Gli altri sono i sudditi. Devono osservare chi ha la corona e preparare per lui/lei un biglietto con scritto una o più belle caratteristiche fisiche. Valgono solo complimenti relativi all’aspetto e non al carattere o alle abilità. Vi consigliamo di preparare biglietti ricchi di immagini. Un esempio di biglietto ok è: “Mi piacciono i tuoi occhi azzurri che quando sei felice si spalancano e brillano di una luce speciale”. Un esempio di biglietto no: “Mi piace molto la tua maglietta con Spider Man”. Quando tutti hanno scritto, a turno dovrete fare un inchino al regnante e consegnargli il vostro complimento nella busta. I biglietti devono essere conservati fino alla fine del gioco senza essere letti.

Quando tutti hanno fatto il re o la regina, si potranno aprire le buste e conoscere il contenuto dei messaggi ricevuti. Condividete con gli altri i complimenti che vi sono stati scritti. Vi consigliamo di conservare le vostre buste e di ripetere periodicamente il gioco: potrete così raccogliere una testimonianza del vostro cambiamento negli anni. Per i ragazzi sarà un incoraggiamento di fronte alle trasformazioni del corpo durante la crescita, mentre per i genitori sarà un sostegno ad affrontare i cambiamenti legati al passare degli anni. In un’altra occasione, potete ripetere il gioco esplorando le qualità del carattere di ciascuno. Buon divertimento a tutti e raccontateci i giochi che la vostra famiglia riesce a fare insieme, descrivete i momenti in cui siete riusciti a ritagliare un po’ di tempo per fare una cosa speciale. Buona settimana a tutti

Pubblicato il 02 dicembre 2010 - Commenti (0)
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