06
dic
Molti segreti negli anelli degli alberi
Per sapere quanti anni ha un albero, basta contare i cerchi che compongono il suo tronco: a ogni cerchio corrisponde un anno. Lo studio della successione degli anelli si chiama dendrologia e gli alberi che meglio si prestano a tale studio sono il pino, l’abete, il larice e la quercia. In primavera, il diametro del tronco aumenta nella parte esterna e tale legno è più chiaro per la presenza di vasi dal diametro grosso e pareti sottili, che permettono un maggior passaggio della linfa. Verso la fine del periodo vegetativo, prevale l’esigenza di sostegno nei tessuti e il legno estivo, più scuro, è caratterizzato da vasi dal diametro inferiore e pareti più spesse.
Ma se osserviamo attentamente, possiamo notare che non tutti i cerchi sono di uguale spessore: se l’anno è stato umido e le piogge sono state abbondanti, si avrà un cerchio con uno spessore superiore a quello cresciuto durante un anno più secco. Condizioni climatiche sfavorevoli ingannano l’albero, che può percepire la fine della stagione vegetativa prematuramente, producendo cellule di legno tardivo. Se le condizioni tornano normali, l’albero si risveglia e torna a produrre legno più chiaro e dai bordi più sottili. Talvolta, gli alberi formano un anello parziale, o addirittura non formano anelli e ciò accade per condizioni climatiche molto rigide. Le cicatrici registrano eventi come incendi, valanghe ed altri fenomeni geomorfologici, mentre le sequenze di anelli soppressi o più larghi sono correlate ad eventi come l’azione di insetti o gli effetti dell’inquinamento.
Pubblicato il 06 dicembre 2011 - Commenti (0)